Freda e Ventura attesi con l'elicottero al Giglio di Guido Guidi

Freda e Ventura attesi con l'elicottero al Giglio Dovrebbero arrivare oggi entro le 12 Freda e Ventura attesi con l'elicottero al Giglio Isola del Giglio, 6 sett. Tutto è pronto, allora, per 10 sbarco di Franco Freda e Giovanni Ventura, dopo una settimana di trattative e di controlli. La vicenda si concluderà domani, entro mezzogiorno; i due confinati, che arriveranno in elicottero, troveranno nell'isola, tornata splendida dopo la pioggia e la tempesta di vento dei giorni scorsi, un'accoglienza fredda, ma tranquilla. Le proteste dei gigliesi appartengono ormai al passato: l'idea di bloccare il porto sembra definitivamente accantonata; il proposito di proclamare uno sciopero incontra opposizioni anche maggiori. Oggi, come prima fase dell'operazione che, sbagliando, i magistrati non avevano ritenuto così difficile e complessa, sono arrivati i carabinieri costretti a vivere con Freda e Ventura nell'isola. Ottanta militari, quattro marescialli, due tenenti ed un capitano. Sono scesi dal traghetto « Giglio Express », requisito per l'occasione, e non avevano l'aria davvero di chi fosse molto soddisfatto: li attende un servizio duro, con turni di guardia di sei ore ciascuno. Ai carabinieri non spetta soltanto il compito di sorvegliare Freda e Ventura, destinati ad alloggiare in due alberghi, ma anche quello di vigilare le coste ed impedire che possa capitare qualche guaio ai due confinati. Franco Freda, a Grosseto, non ha lasciato intendere nulla del suo stato d'animo; Giovanni Ventura, invece, ha fatto capire di avere paura: dice di sentire nell'aria il pericolo e domani, appena arrivato, vuole parlare con il capitano dei carabinieri e con 11 sindaco. Non ha voluto spiegare, per il momento, le ragioni di questa sua paura: in ogni caso, gli uomini sbarcati oggi dal traghetto hanno avuto disposizioni rigorosissime di impedire che Freda e Ventura siano avvicinati da sconosciuti. All'arrivo dei carabinieri nell'isola si è voluto dare un tono solenne: il primo a scendere sul molo è stato il col. Chiavoni, comandante del gruppo di Grosseto, seguito dai tre ufficiali e dai due plotoni a ranghi serrati. Poi sono stati sbarcati un camioncino e due campagnole: in precedenza, con un mezzo militare, erano arrivate le armi, le munizioni e gl'impianti radio. Nel pomeriggio, in elicottero, è sceso sull'isola anche il col. Poggiolini, comandante della legione di Livorno. Il calcolo che tutta l'operazione, destinata a prolungarsi sino alla prima decade di gennaio, quando Freda e Ventura lasceranno l'isola per tornare a Catanzaro in occasione del processo, finirà per costare allo Stato non meno di 100 milioni, viene confermato: « Se consideriamo gli imprevisti, forse la spesa sarà anche maggiore», dice qualcuno. A beneficio di qualche albergo e di qualche trattoria: la iniziale intransigenza degli isolani è diventata meno rigida. Conclusa la stagione delle vacanze, infatti, ai Giglio rimangono soltanto i pescatori e gli uomini che lavorano al porto. Freda, Ventura, i loro amici, gli ottanta carabinieri (ai quali si debbono aggiungere anche una decina di agenti della squadra antiterrorismo) sembrano destinati a ravvivare l'isola durante i mesi invernali. Guido Guidi

Luoghi citati: Catanzaro, Grosseto, Isola Del Giglio, Livorno