Aborti sono stoti autorizzati anche nell'ospedale di Meda di Gino Mazzoldi
Aborti sono stoti autorizzati anche nell'ospedale di Meda Dopo la morte di una sposa incinta Aborti sono stoti autorizzati anche nell'ospedale di Meda (Dal nostro inviato speciale) Desio, 6 settembre. L'improvvisa morte all'ospedale di Desio di una sposa al terzo mese di gravidanza ha fatto sorgere il sospetto che la vittima abbia cercato da sola di abortire temendo di mettere al mondo un bimbo deforme a causa della nube tossica che si è sprigionata dall'«Icmesa» di Meda: questa ipotesi è stata però scartata dai medici che, tuttavia, per fugare ogni dubbio, hanno chiesto ulteriori esami di. laboratorio. Il decesso ha indotto le autorità comunali e sanitarie ad autorizzare gli aborti anche all'ospedale di Desio. La donna, Maria Chimmi, ventitreenne, era originaria di Reggio Calabria. Sei anni fa aveva sposato l'operaio Canio Corbo, ventiquattrenne, da Avigliano (Potenza) e con lui abitava a Muggiò in via Italia 97. Qui erano nati i primi due figli della coppia, Annamaria e Donato che ora hanno quattro anni e un anno e mezzo. Ai primi di luglio Maria Chimmi si è accorta di essere rimasta nuovamente in stato interessante ed è tornata coi figli a Montebello Jonico per un periodo di vacanza. Quando è scoppiato il reattore dell'idcmesa» di Meda, dunque, la donna era lontana dalla zona colpita dalla nube tossica; d'altra parte anche Muggiò è fuori dall'area contaminata dalla diossina. Il marito l'aveva raggiunta per Ferragosto e il 2 settembre la coppia ha fatto ritorno a casa. Durante il viaggio la sposina si è sentita male: è stata colta da febbre ed ha perso i sensi. Allarmato, il marito l'ha portata direttamente all'ospedale di Desio. L'esame necroscopico ha permesso di accertare che l'utero e la placenta non presentavano lesioni e che il feto era perfetto, segno questo che la gravidanza era normalissima. Per fugare l'eventuale dubbio che la gestante possa aver ingerito qualche intruglio per interrompere la maternità, il professor Ritucci — che aveva compiuto l'autopsia — ha prelevato alcuni reperti per compiere gli esami batteriologici, istologici e tossicologici che saranno completati in settimana. Con la morte di Maria Chimmi si è sbloccata la situazione degli aborti anche all'ospedale di Desio, come era stato ripetutamente chiesto. Ieri mattina alle 10, quando ancora non si conosceva l'esito dell'autopsia, il consiglio di amministrazione del nosocomio ha infatti autorizzato il ricovero delle donne dei comuni di Desio, Seveso, Meda e Cesano Maderno che vogliono interrompere la gravidanza. Il sindaco democristiano di Desio, professor Silvano Desiderati, che è anche primario nello stesso ospedale, ha dichiarato: «Sarà ora necessario trovare un'adeguata armonia fra consultorio e chi deve eseguire gli eventuali aborti. Poi sarà più facile risolvere i molteplici ostacoli che si sono frapposti e rendere più efficiente il nostro intervento». Anche il prof. Angelo Corti, primario del reparto ostetricia e ginecologia dell'ospedale, si è dichiarato disponibile a far parte della commissione: «Mi comporterò secondo la legge — ha detto — anche se non sono mai stato favorevole all'aborto». La necessità di autorizzare gli ospedali della provincia ad interrompere le gravidanze era stata sollecitata dai membri della commissione della clinica «Mangiagalli» che, in questi ultimi tempi, aveva ri- j sentito per le numerose ri-1 chieste pervenute. Già stamane, cosi, la prima donna (incinta da 14 settimane e proveniente dalla zona contaminata) è stata ricoverata in ospedale per abortire: altre cinque hanno chiesto d'interrompere la gravidanza. Il ritorno del bel tempo ha permesso di riprendere i lavo- ! ri di decontaminazione della ' zona «A», la più inquinata. Purtroppo vi sono cattive notizie per la zona «B»: sembra che gli abitanti dei centri compresi in questa fascia — oltre 4000 persone — dovranno sfollare. Ogni decisione sarà presa domani: la Regione sta già elaborando una mappa degli alloggi disponibili. Gino Mazzoldi
Persone citate: Canio Corbo, Maria Chimmi, Meda, Ritucci, Silvano Desiderati
Luoghi citati: Avigliano, Cesano Maderno, Desio, Muggiò, Potenza, Reggio Calabria, Seveso
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