Albertosi querela si offende

Albertosi querela si offende Le accuse dell'Ascoli Albertosi querela si offende (Dal nostro inviato speciale) Milanello, 4 settembre. (gg.) Clamorosamente chiamato in causa dal presidente dell'Ascoli, Rozzi, e chiaramente accusato di aver favorito la vittoria della Lazio nell'ultimo campionato, Ricky Albertosi, portiere del Milan, ha risposto secondo logica e cioè con una querela. Ha invitato infatti il proprio legale, l'avv. Durazzano, che è anche consigliere della società rossonera, a tutelarlo nell'ambito giudiziario. «Le accuse contro il mio assistito — ha commentato Durazzano — sono assai gravi, toccando oltre tutto un professionista come Albertosi che si è sempre comportato con estrema lealtà in ogni frangente. Sono gravi soprattutto perché appaiono il frutto di "voci" tanfo vero che Petrelli, il presunto testimone, non ha firmato la dichiarazione a lui attribuita». Albertosi non ha avuto difficoltà a ricordare la partita «incriminata», vale a dire il 4-0 al passivo rimediato dal Milan il 9 maggio 1976 all'Olimpico: la Lazio in quell'occasione non ebbe difficoltà a superare un Milan ormai spento e rassegnato. La squadra della capitale usufruì fra l'altro di un rigore messo a segno da D'Amico sulla destra di Albertosi che, spiazzato, si tuffò sulla sinistra. Stando al testo della deposizione non firmata da Petrelli, Albertosi avrebbe rivelato verso quale parte si sarebbe tuffato, invitando così l'avversario D'Amico a calciare il pallone dall'altra: «Non mi piace prendere gol neppure nelle partitelle d'allenamento — ha commentato Albertosi —, pensate un po' come mi comporto in campionato, e soprattutto sui calci di rigore. Questa è una storia pazza ed inventata. A Roma contro la Lazio, forse qualcuno l'ha dimenticato, nonostante il 4-0 fui fra i migliori in campo. Questa vicenda va chiarita e dovranno essere fatte tutte le scuse». Roma, 4 settembre. (m. b.) Le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'Ascoli, Costantino Rozzi, su presunti illeciti di cui si sarebbe resa colpevole la Lazio nello scorso campionato, non hanno avuto particolari ripercussioni nell'ambiente biancoazzurro. Le « rivelazioni » del dirigente ascolano « sono frutto di una montatura — ha dichiarato il presidente Lenzini —, ma non voglio aggiungere altro. Parlerò solo se sarò interpellato dagli organi responsabili della Figc. A me non piacciono le sparate, preferisco il silenzio. Mi limito a dire che il comportamento di Rozzi è antisportivo ». Dal canto suo, il legale della Lazio, avv. Dean, ha minacciato querele che saranno presentate alla magistratura ordinaria alla chiusura dell'inchiesta. Ma non è il solo strascico che rischia di avere la complicata vicenda. Infatti stamane, come annunciato nei giorni scorsi, l'Ascoli ha deciso di inoltrare ricorso per revocazione avverso la sentenza della Caf, emessa il 21 luglio scorso, sul caso Cesena-Lazio. La società marchigiana è certa di possedere elementi nuovi e prove sicure per modificare il verdetto.