Ghira, il massacratore del Circeo passeggia indisturbato per Roma? di Giuseppe Fedi

Ghira, il massacratore del Circeo passeggia indisturbato per Roma? Mentre i suoi due complici scontano l'ergastolo Ghira, il massacratore del Circeo passeggia indisturbato per Roma? In questura ogni giorno arrivano decine di telefonate che segnalano la sua presenza - C'è chi dice che il giovane sia scappate in Argentina, ma quando iniziò il processo i giudici del tribunale ricevettero una sua lettera con il timbro dell'ufficio postale di un quartiere romano Roma, 4 settembre. Andrea Ghira, 24 anni, il pariolino neofascista condannato all'ergastolo per la strage del Circeo e latitante dallo scorso novembre, gira indisturbato per Roma? Sembra che l'inquietante interrogativo non sia solo il frutto di una serie di segnalazioni di mitomani che piovono in questura; qualcuno, infatti, fa osservare che, essendo numerosissime, è difficile credere che le telefonate siano tutte frutto di visioni o di immaginazione accesa. L'ultima «soffiata» è giunta al centralino della questura nella tarda serata di giovedì: «Il massacratore del Circeo — ha detto una voce maschile — è al piazzale delle Muse: lo troverete in un bar». Alcune «volanti» si sono dirette sul posto, ritrovo abituale dei picchiatori della Roma bene. Per due ore c'è stata una grande confusione: i poliziotti, una quindicina, sono scesi imbracciando i mitra e si sono precipitati a interrogare il personale dei due bar della piazza. Altre auto della polizia hanno bloccato tutte le strade d'accesso ai Parioli istituendo una serie di posti di blocco. Ghira però non è stato trovato. Sembra che la segnalazione sia stata provocata da un equivoco: in uno dei due bar del piazzale delle Muse l'altra sera c'era il fratello. Qualcuno l'avrebbe sentito chiamare dagli amici per cognome («Ghira, vieni a sedere qui»), e si sarebbe precipitato a telefonare alla questura. Gli stessi camerieri del locale al centro della vicenda si sono dichiarati convinti che Andrea Ghira, latitante ormai da dieci mesi, in piazzale delle Muse non si farebbe mai vedere. «Se viene qui gli sparano», ha assicurato uno dei baristi. All'altro bar della piazza hanno preferito tagliare corto sull'episodio: hanno detto di non saper nulla di quello che è successo giovedì sera; quanto a Ghira, hanno aggiunto che non lo conoscevano e non ne sapevano niente. E' noto però che a piazzale delle Mu- se, tutto tapezzato con scritte inneggianti al msi e a movimenti della destra extraparlamentare, gravitano, come a piazza Euclide, gruppi di picchiatori neofascisti legati al giovane che potrebbero coprire la sua latitanza. Di Ghira, scomparso nello scorso novembre e sfuggito alla cattura, prima del processo per il massacro del Circeo, celebrato in luglio a Latina e conclusosi con la condanna all'ergastolo di Ghira, Gianni Guido e Angelo Izzo per l'assassinio di Rosaria Lopez, si disse che era nascosto in Argentina. All'apertura del dibattimento, però, ai giudici della corte d'assise arrivò una lettera nella quale Ghira designava i suoi avvocati, con il timbro dell'ufficio postale di un quartiere romano. Le voci sulla presenza di Ghira a Roma, dopo le decine e decine di telefonate che segnalavano la sua presenza nei giorni successivi alla scomparsa, non sono mai cessate. Lo scorso Natale il giovane è stato notato da alcuni testimoni mentre assisteva alla messa nella parrocchia della Balduina. Prima dell'estate, una sua ex ragazza disse alla polizia di averlo visto al caffè Rosato di piazza del Popolo, affermando di averlo riconosciuto con sicurezza. A luglio qualcuno rivelò che Ghira era tranquillamente in vacanza all'isola di Ponza, dove, comunque, c'era di sicuro il fratello. Fu avvistato poi, e qui è certo che si tratta di scherzi dell'immaginazione, decine di volte a piazza Euclide, nel bar ritrovo dei «sanbabilini» romani. Ai tempi del processo da più parti si levarono accuse alla polizia di non averlo mai cercato seriamente. E della latitanza del picchiatore pariolino — accusato anche di aver organizzato il sequestro di un amico, Enzo Matacchioni — tra l'altro si dimostrarono molto preoccupati i familiari di Donatella Colasanti, spaventati da possibili rappresaglie contro la ragazza scampata al massacro del Circeo, la quale, con le sue testimonianze, ha reso possibile la ricostruzione dei fatti. Giuseppe Fedi Roma. Andrea Ghira (Telefoto Team)

Luoghi citati: Argentina, Latina, Ponza, Roma