L'Astanteria Martini: ospedale moderno in posizione strategica

L'Astanteria Martini: ospedale moderno in posizione strategica Un piano per la ristrutturazione: cinque miliardi L'Astanteria Martini: ospedale moderno in posizione strategica Sarà dotata di tutte le specialità e terapie con una distribuzione razionale e di massima efficienza - I letti saliranno da 474 a 648 - L'ambizioso programma illustrato dal presidente e dai tecnici - Come sarà e a che cosa servirà il futuro ospedale « Ospedale di S. Giovanni e della città di Torino », un complessa Imponente: 4181 posti letto divisi fra Mollnette, Astanteria Martini, S. Giovanni vecchio di via Glolltti, S. Vito, Eremo, ospedale di Loano. Nel '75 1 ricoveri in totale sono stati 83.515 per 1.149.263 giornate. La maggiore struttura sanitaria della regione. Le sole Mollnette hanno 2511 posti Ietto (mille riservati alle cllniche dell'università), segue 11 vecchio S. Giovanni di via Glolltti con 517 e l'Astanteria Martini con 474. La ristrutturazione dell'intero complesso si sta delineando, secondo i criteri indicati dall'assessorato regionale alla Sanità. Saranno razionalizzate le Mollnette, il vecchio edificio del '700 di via Giolitti, ecc. Tra i progetti più ambiziosi, l'ampliamento dell'Astanteria Martini di largo Gottardo e la costruzione di un ospedale a Lucento che consentirà di utilizzare le anacronistiche, cupe «crociere» del S. Giovanni a scopi probabilmente culturali (forse un museo o una biblioteca). Incominciamo dalla Astanteria Martini. Realizzata nel '61, è un ospedale provinciale, ha caratteristiche moderne, ma risulta ormai insufficiente alle richieste considerando soprattutto la sua posizione strategica. Serve infatti una zona della città (Barriera di Milano) con oltre 250 mila abitanti, riceve ammalati da Settimo, Brandizzo, da altri centri della cintura e infine si trova quasi all'imbocco delle autostrade per Milano e Aosta. Spiega Walter Martini, presidente degli ospedali S. Giovanni, da cui l'Astanteria è amministrata: «Urge la realizzazione dt un dipartimento di emergenza efficiente (il cosiddetto "primo livello") che comprenderà tutte le divisioni ecvdtspszmcmrvntp(lGmGtnv e i servizi necessari al pronto soccorso. La struttura dell'ospedale verrà poi integrata con nuovi padiglioni (come si vede nella piantina, n.d.r.) che ospiteranno divisioni di ginecologia, ostetricia e pediatria». Il programma è già stato presentato alla Regione, che ha stanziato un prefinanziamento di 2 miliardi 200 milioni. La spesa complessiva per un'opera che aumenterà la capienza dell'Astanteria di 164 posti letto, è stata prevista in 5,2 miliardi: 3,3 per il nuovo fabbricato e 1,9 per ristrutturare quello esistente. «Nella parte che dovremo realizzare (rappresentata nella cartina dalla lettera C, n.d.r.) — dice il dottor Germano Manzoli, direttore amministrativo del complesso S. Giovanni — troveranno posto, oltre alle divisioni di ostetricia, ginecologia e pediatria, anche II servizio di emergenza di primo Uvei- lo, la fisioterapia, un poliambulatorio e tutti l servizi sanitari di carattere generale». Gli edifici esistenti (raffigurati dai punti 1, 2, 3 e 4) verranno completamente rinnovati. Come? Ce lo illustra il geometra Giovanni Ercole, capo della sezione tecnica: «Nel corpo uno, il piano interrato verrà destinato a magazzino, a plano terra et sarà la direzione sanitaria; ti primo, secondo e terzo plano saranno rispettivamente utilizzali per le degenze dt ostetricia e pediatria e per t pensionati. Gli Interventi nel corpo dus saranno rivolti solo al piano interrato che sarà adibito a ma. gazztnl. «Nel corpo tre, l'Interrato e II plano terra serviranno per servizi accessori e uffici di direzione (primari e medici), oltre che per radioterapia, emodialisi e nefrologià. Al primo plano, con la degenza ginecologica e la direzione di radiologia, verrà inserita anche l'unità coronarica. Il secondo piano verrà riservato completamente alla divisione di neurologia a cut verrà data una particolare importanza. Dal terzo al settimo plano troveranno posto una divisione di medicina, tre di chirurgia (urologia e generale), ortopedia e traumatologia». Il presidente Martini completa il quadro: « Nel corpo 4, l'interrato sarà riservato a servizi generali, il primo piano, dove oggi c'è la degenza temporanea verrà adibito (l lavori sono gtà in corso) a terapie intensive ed alla rianimazione, reparti che completeranno II dipartimento di prllmo livello; nel secondo plano, al posto della radiologia che sarà sistemata nel fabbricato da costruire (corpi C, n.d.r.) verrà trasferita dalle Mollnette la divisione dt otorinolaringoiatria. Al terzo piano vi sarà un impianto di sterilizzazione centralizzato, mentre al quarto e al quinto saranno sistemati due quartieri operatori. Il sesto plano sarà infine destinato a divisioni specialistiche ». Questi i progetti per l'Astanteria Martini che si aggiungeranno al corpo B, una nuova struttura in prefabbricato funzionante dal primo gennaio del '75, dove è stato realizzato un reparto per l'emodialisi dotato di 15 posti Ietto con una spesa di 600 milioni. Quando avranno inizio i lavori per tutte queste realizzazio. ni? Risponde Martini: «Il progetto esecutivo è approvato, gli appalti verranno eseguiti entro l'anno. Se non Incontreremo intoppi burocratici, il nuovo complesso dovrebbe essere pronto fra due anni, mentre speriamo di poter far entrare in funzione nel primi mesi del '77 il dipartimento di primo livello ». Il futuro ospedale di Lucento sorgerà su un'area di 800 • mila metri quadri compresa fra corso Regina Margherita, via Pietro Cossa ed il parco della Pellerina. Spiega Walter Martini: « Utilizzeremo la parte più alta, di circa 300 mila mq. L'ospedale ne occuperà 20 mila e tutto il resto diverrà un'oasi di ver. de ». Previsione di spesa: circa 30 miliardi per 800 posti letto. Il progetto è seguito con interesse dalla Regione, perché potrebbe consentire di abbandonare la parte antica del S. Giovanni di via Giolitti, ormai in una situazione insostenibile, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario. Aggiunge Martini: « Nel vecchio monumento storico, costruito dal Castellamonte, ci sono due reparti di medicina ed uno di chirurgia, oltre al pronto soccorso con tutti i servizi di base. Il tutto verrà tra. sferito nell'ala nuova del San Giovanni che si affaccia su piazza Cavour, dove oggi funziona ti dipartimento oncologico, che troverà posto a Lucento ». Come abbiamo detto, un progetto ambizioso. Quando verrà realizzato? « / tempi di attuazione — conclude Martini — non sono ancora stati definiti. Anche perché ci sono problemi- più urgenti da affrontare. Innanzi tutto bisogna far funzionare quello che c'è, alle Mollnette (della sua ristrutturazione, già prevista, parleremo in seguito). E' necessario trovare un sistema per creare filtri alle degenze indiscriminate, risolvere il problema dell'organizzazione della medicina extra ospedaliera ». Ed in questo quadro si Inserisce il discorso dei finanziamenti. Spese per rinnovare le attrezzature, per l'ordinaria amministrazione. Interventi insufficienti da parte dello Stato e della Regione. « Se non si troverà al più presto una soluzione per coprire al cento per cento le uscite — dicono gli amministratori — tuffi gli ospedali arriveranno al collasso ». Giuseppe Sangiorgio VIA PERGOLESI [—TNUOVI EDIFICI U—,GIA REALIZZATI V777X EDIFICI LARGO SAN GOTTARDO Ecco il progetto presentato alla Regione per ampliare l'Astanteria Martini

Persone citate: Astanteria Martini, Germano Manzoli, Giovanni Ercole, Giuseppe Sangiorgio, Ietto, Walter Martini

Luoghi citati: Aosta, Milano, Torino