Messaggio del gene artificiale

Messaggio del gene artificiale La scoperta negli Usa Messaggio del gene artificiale Il successo annunciato da Har Gobind Khorana nel produrre un gene artificiale funzionante costituisce il coronamento de! lavoro di una squadra di chimici altamente specializzati duralo nove anni. Essi hanno costruito un gene — l'unità di base della ereditarietà biologica — completato dai suoi meccanismi di regolazione. Hanno poi introdotto questo gene in una cellula batterica vivente, dove esso si mise a funzionare come se fosse componente naturale della cellula. Khorana e collaboratori hanno così dimostrato che il gene sintetizzato in laboratorio | funziona altrettanto bene quan- | to quelli naturalmente formati entro le cellule. della vita. Da sole quelle «lettere» non significano nulla. Esse acquistano un significato solo se riunite in «sillabe» di tre lettere, dette «triplette». Successioni di triplette formano «parole», che, come nel nostro linguaggio, possono essere sensate o prive di senso: per di più esiste una sorta di «punteggiatura» ad in| dicare che una frase è terminata ed un'altra ha inizio. Nella cellula il messaggio presente sul DNA viene « letto » partendo da un certo punto del nastro: questa «lettura» viene compiuta grazie alla collaborazione di diversi composti e particelle presenti nella cellula. A | che cosa servono queste «lette- re», «sillabe» e «parole» nell'ambito della cellula? Esse servono per specificare i piani costruttivi della cellula e per guidarne il funzionamento. Per verificare se un gene sintetizzato in laboratorio, cioè un determinato segmento di DNA con nota successione di nucleotidi, fosse funzionante entro una cellula, bisognava disporre di un sistema biologico relativamente semplice che rivelasse il comportamento del prodotto artificiale. A tale fine Khorana ha utilizzato i cosiddetti « mutanti Amber » del batterio Escherichia coli. Si tratta di batteri anormali nel cui patrimonio ereditario esiste una parola priva di senso: leggendo il messaggio la lettura non può più procedere. Come se, nel nostro linguaggio, dicessimo « Domani a pezzonotte trovati a Milano »: la persona a cui ci rivolgiamo non saprebbe cosa fare. Ma se al posto di « pezzonotte » sostituiamo mezzogiorno, il messaggio viene compreso e tutto si svolgerà regolarmente.

Persone citate: Khorana

Luoghi citati: Milano, Usa