Per il ciclismo una settimana con la febbre

Per il ciclismo una settimana con la febbre Domenica mondiale ad Ostuni Per il ciclismo una settimana con la febbre Alfredo Martini, commissario tecnico dei ciclisti azzurri, sta collocando le ultime tessere del mosaico della squadra che, domenica prossima 5 settembre, sul circuito pugliese di Monteròni, cercherà di dimostrarsi profeta in patria, riportando in Italia quella maglia iridata del ciclismo professonistico che solo tre stagioni fa rivestiva le spalle di Felice Gimondi. Martini ha scelto i suoi dodici uomini mercoledì scorso, al termine della Coppa Placci ad Imola; il Giro del Lazio di sabato, gli ha consentito di anticipare la designazione a titolari di otto di questi dodici corridori: accanto a Mosci- e a Gimondi, la cui scelta non può ragionevolmente essere discussa da nessuno, avranno la maglia azzurra Gibì Baronchelli, Fausto Bertoglio, Walter Riccomi, Fabrizio Fabbri, Tino Conti e Roberto Poggiali. La discussione è ancora aperta invece per gli ultimi due posti disponibili nel «dieci» azzurro, anche se il buon senso suggerisce che Martini abbia già un preciso orientamento, che tiene per sé ancora per un paio di giorni unicamente per un comprensibile spirito di collaborazione nei confronti degli organizzatori del Giro delle Marche di domani, che si fregia appunto dell'etichetta di ultimo «setaccio» in vista del mondiale. I candidati sono quattro: Santambrogio della Bianchi, Osler della Brooklyn, Paolini della Scic e Bortolotto della Sanson. Il valore personale e l'esperienza internazionale suggerirebbero senz'altro la scelta di Santambrogio e di Paolini, ma Alfredo Martini deve anche tener conto di certe esigenze «politiche» legate all'indiscutibile predominio, nella squadra azzurra, della personalità di Francesco Mosa. Il campione d'Italia uscente, « numero uno » della nostra formazione appoggia Bortolotto perché suo compagno nella Sanson ed Osler perché trentino come luì ed uomo di fiducia. I mondiali di Puglia, coincidenti con l'anno olimpico di Montreal, si svolgono a programma ridotto, depennando dal cartellone le prove dilettantistiche della velocità, dell'inseguimento individuale e a squadre e del chilometro. In compenso i dilettanti, usciti dalla porta, rientrano dalla finestra, perché nel programma dei campionati è stato inserito un «Criterium» individuale a punti (con la partecipazione di nomi noti, tra cui l'inseguitore Pizzoferrato) che si affiancherà alle competizioni del tandem e a quelle degli stayers, escluse dal programma olimpico. Quest'anno, invertendo l'ordine tradizionale, si correrà prima su strada e poi su pista. Ad Ostuni si disputerà sabato 4 la prova in linea femminile, mentre domenica S è in programma il carosello iridato degli stradisti con Moser, Gimondi e soci a duello con Merckx, Maertens e le altre agguerrite rappresentative straniere. Da martedì 7 a venerdì 10 settembre la scena si trasferirà al velodromo di Monteronl di Lecce, per l'assegnazione delle tre maglie iridate dei professionisti (velocità, inseguimento, mezzofondo), delle due femminili (velocità ed inseguimento) e delle due dilettantistiche (tandem e mezzofondo) oltre al Criterium inividuale a punti. Quest'inversione del programma tradizionale ha una conseguenza pratica di notevole valore spettacolare: essa consente ai reduci dalla prova su strada di cimentarsi anche in pista, proponendo duelli accettabili anche dal grosso pubblico che non sarebbe certamente incantato dalla fama piuttosto circoscritta degli autentici specialisti dei velodromi. Valga per tutti l'esempio di Francesco Moser, il quale ha accettato di cimentarsi anche nell'inseguimento, Gianni Pignata

Luoghi citati: Imola, Italia, Lazio, Marche, Montreal, Ostuni, Pizzoferrato, Puglia