"Tre rifugi,,: nuovo primato

"Tre rifugi,,: nuovo primato La quinta edizione della popolare marcia alpina a coppie "Tre rifugi,,: nuovo primato (Dal nostro inviato speciale) Torre Pellice, 29 agosto. Silvio Calandri, 24 anni, operaio dell'Enel di Cuneo (abita a Frazzo in Valle Maira), ed Erminio Micco, 27 anni, dipendente dell'acciaieria lisa Viola di Donnaz, in Valle d'Aosta, abitante in St-Vincent, hanno stravinto ieri — con il tempo di 2 ore 5'44" — la quinta edizione del trofeo «Tri Rifugi», 30 chilometri di marcia alpina a coppie organizzata dal Cai Uget di Torre Pellice. Nonostante le proibitive condizioni atmosferiche sono partite 96 coppie per un totale di 192 atleti. Sotto una pioggia ininterrotta e con temperatura autunnale, i due vincitori hanno abbassato di quasi nove minuti il record che apparteneva alla coppia Treves-Morello che ha vinto tutte le precedenti quattro edizioni. Questi ultimi, che si sono piazzati secondi, hanno a loro volta abbassato il record di due minuti, compiendo il percorso in due ore 10'53". Terzi classificati i fratelli Andreolotti di Bognanco in due ore 12'1S"; all'ottavo posto l'olimpionico Bertin che in coppia con il cugino Odin ha fatto registrare il tempo di due ore 20'10". Tempi comunque eccezionali se si pensa al tempo pessimo e al percorso interamente in alta quota, con una punta dì 2600 metri del Colle Manzol, realizzati da atleti non professionisti (eccetto Bertin che corre per le Fiamme Gialle di Predazzo) che si allenano come e quan¬ do possono pagando di tasca propria tutte le spese di trasferta. «E' la prima volta che corro in coppia con Micco — dice Calandri — e devo dire che è una bella esperienza, perché si stabilisce un rapporto di amicizia e di solidarietà molto bello. Quest'anno non mi sono allenato tanto ed ho fatto solo otto o nove gare». La «tre rifugi» è un percorso ormai classico che parte dal rifugio Jervis, nella splendida conca del Fra, a quota 1732, un pianoro tra i più ampi delle Alpi Occidentali, sale al passo del Barant (o del Baracun) a 2373 metri, con una tirata durissima, in un ambiente selvaggio (da pochi mesi la zona èdiventata parco naturale) scendendo al ri¬ fugio Barbara a quota 1753, raggiungibile con una strada asfaltata che risale il vallone dei carbonieri; un'altra impennata fino ai 2663 metri del colle Manzol, sotto il monte Granerò (e siamo già dalle parti del Monviso) e giù a precipizio verso il rifugio Granerò, a 2377 metri, per arrivare di nuovo allo Jervis. Renato Scagliola

Luoghi citati: Bognanco, Cuneo, Predazzo, Torre Pellice, Valle D'aosta