Valcareggi tra sì e ma

Valcareggi tra sì e ma Valcareggi tra sì e ma // detto « largo ai giovani » è vecchio come il mondo. Da sempre, ci sono le generazioni più fresche che spingono, con le precedenti piuttosto restie a mollare il timone di comando. I giovani portano naturalmente avanti discorsi sempre nuovi, cosa che a volte irrita un pochino i vecchi, ì quali ribattono con argomenti magari scontati ma per loro validissimi. Hanno parlato I giovani più sopra, autorevolmente, con la competenza che indubbiamente posseggono e forti del fatto che comandano in casa di Torino e Juventus, le due prime classificate del campionato della stagione scorsa. Adesso tocca a Ferruccio Valcareggi, non dimenticato responsabile della squadra azzurra ed ormai affettuosamente ma definitivamente qualificato ' zio ». Un termine che spiega tutto, ben oltre l'anagrafe. Valcareggi è molto com¬ prensivo, sottilmente comprensivo, con questi giovani che oggi hanno le leve di comando del calcio importante. Li guarda con molto rispetto, ha per loro parole di elogio. Però, non pensa che abbiano scoperto tutto, all'improvviso. • Certo, sono bravi — commenta — ma non bisogna esagerare con l'importanza delle cose che fanno. L'unica differenza essenziale è che i giovani usano il cronometro, mentre io faccio scattare i miei giocatori senza tener conto delle distanze esatte. Saranno 80 metri anziché 100, ecco. Ma non si può generalizzare: certi giocatori possono fare i 100 metri anche 10 volte di seguito, mentre altri — come il mio Moro del Verona, tanto per fare un esempio — hanno un fisico che consente soltanto 7 di quelle corsette. Quindi, bene il cronometro, purché si sappia differenziare, capire anche le ne¬ cessità dei singoli giocatori». Chi parla così è un uomo che ha avuto un passato validissimo prima come calciatore e poi come responsabile degli azzurri. Una Coppa Europa ed un secondo posto al campionati del mondo in Messico, dietro il prestigioso Brasile di Pelé. Poi, qualche pomodoro, insulti del tifosi, amenità di questo tipo, assortite. Ed eccolo alla guida del Verona. Che è stato, è bene ricordarlo proprio in questa sede, il primo a battere il Torino di Radice e dello scudetto, eliminandolo dalla Coppa Italia; torneo che Il Verona ha poi brillantemente continuato arrivando alla finale all'Olìmpico. Ha, quindi, tutti I numeri per poter Intervenire nella discussione sul nuovo corso che stanno prendendo gli allenatori suoi colleghi. ■ Hanno Coverciano in più, una cosa utilissima, hanno la medicina che li aiuta molto — continua — ma devono stare attenti a non forzare troppo la mano. L'allenamento, la preparazione pre-campionato è una gran bella cosa, ma la stagione è lunga e bisogna tenere i giocatori su di giri tutto l'anno. Ecco perché mi sembra che non è il caso di esagerare. Una questione di misura, insomma ». Questa è l'obiezione, soltanto il tempo potrà dire quanto sìa fondata. A fine campionato guarderemo la classifica e ci renderemo conto di chi ha avuto ragione. Naturalmente, non giudicheremo In base alla posizione del Verona, per non far torto a Valcareggi: la sua squadra, nella quale certo non abbondano I campioni, ha dovuto duramente lottare l'anno scorso per salvarsi dalla retrocessione, obiettivo che sarà probabilmente costretta ad inseguire anche quest'anno, che ci sia Valcareggi o qualunque altro ad allenarla. « In tutte le cose la pratica ha un'importanza essenziale — conclude — e grazie alla pratica si ottengono determinati risultati. Non c'è bisogno che lo dica il medico per vedere se un giocatore è affaticato, basta aver vissuto e lavorato nell'ambiente per anni. Poi, e teniamo sempre presente che il nostro è un gioco nel quale contano molto le doti tecniche, bisogna curare a fondo anche quelle. Magari, con quaranta "stop" al giorno, finché il calciatore non ha imparato ad eseguirlo con disinvoltura. Nessuna rivoluzione, insomma, certe cose si sono sempre fatte. L'importante è farle bene, lo condivido la nuova linea scientifica dei giovani allenatori e spero, ed auguro loro, di ottenere ottimi risultati ». Beppe Bracco

Persone citate: Beppe Bracco, Ferruccio Valcareggi, Radice, Valcareggi

Luoghi citati: Brasile, Europa, Italia, Messico, Pelé, Torino