Messa del Papa sulla piazza di Bolsena (trasmessa in diretta tv a Filadelfia)

Messa del Papa sulla piazza di Bolsena (trasmessa in diretta tv a Filadelfia) Mentre in Usa si concludeva il Congresso eucaristico Messa del Papa sulla piazza di Bolsena (trasmessa in diretta tv a Filadelfia) Bolsena, 8 agosto. Paolo VI è giunto a Bolsena alle 17,45. L'elicottero dell'Aeronautica militare italiana che aveva a bordo il Papa è atterrato nel piccolo campo sportivo di Bolsena, sull'erba, sotto un sole velato da sottili nubi, dopo un viaggio di 40 minuti da Castelgandolfo. Una piccola folla di qualche centinaio di persone, raccoltasì ai margini del campo sportivo, ha applaudito Paolo VI quando è apparso nel vano dello sportello del velivolo. Sua Santità ha subito risposto con larghi gesti delle braccia al saluto. Bambini cantavano, mentre il vescovo di Orvieto, monsignor Grandoni, in vesti violette, e il sindaco di Bolsena, Nello Urbani, in fascia tricolore, si avvicinavano al Papa per dargli il benvenuto. Quindi Paolo VI, sulla «Mercedes» nera portata da Roma fin sotto il velivolo da un autista pontificio, è salito per la via principale dei vecchio borgo di Bolsena per arrivare alla suggestiva, antica piazza di Santa Cristina dove è la chiesa del «Miracolo» e dinanzi alla quale, sul sagrato, era stato allestito un altare per una messa all'aperto. Vestiti i paramenti liturgici, Paolo VI ha dato inizio alla messa, trasmessa via satellite per televisione a Filadelfia, dove questa sera s'è concluso il Congresso eucaristico mondiale. Finita la prima parte del rito, dopo il canto dell'Alleluia e la lettura del Vangelo, Paolo VI ha pronunciato un discorso in italiano. «Noi tutti, in questo momento — ha detto Paolo VI — siamo a Filadelfia, in America, per un magico prodigio della scienza e della tecnica». Non è però solo un collegamento televisivo, ma è spirituale, ha aggiunto il Papa, per la comune appartenenza alla Chiesa cattolica e per «l'unico pane» che si celebra, cioè «Cristo stesso». Rilevato che al centro della celebrazione, a Bolsena e in America, è «il mistero eucaristico, che è essenzialmente mistero di presenza reale di Gesù e di vero memoriale della sua passione», il Papa ha voluto ricordare due punti della teologia cattolica. Il primo è quello della fame e della sete, «esigenza continua, molteplice, ineludibile — ha detto — che entra nella definizione dell'uomo: l'uomo è un essere che ha fame e se¬ te, cioè un essere insufficiente a se stesso». Il secondo punto della dottrina cattolica che il Papa ha voluto ricordare riguarda Cristo come «pane della vita». Paolo VI ha detto: «Come il pane ordinario è proporzionato alla fame terrena, così Cristo è il pane straordinario, proporzionato alla fame straordinaria, smisurata dell'uomo, capace, smanioso anzi, di aprirsi ad aspirazioni in- finite. Noi abbiamo spesso la tentazione di pensare che Cristo non corrisponda in realtà ai bisogni, ai desideri, ai destini dell'uomo; dell'uomo moderno specialmente». «No — ha aggiunto concludendo il Papa — Cristo non si copre di queste sembianze ali¬ mentari per deludere la nostra fame superiore, ma si riveste delle apparenze di cibo materiale oltre che per farci desiderare quello spirituale, che è lui stesso, per riconoscere e rivendicare le esigenze legittima della vita naturale». (Ansa) Paolo VI benedice la folla a Castel Candolfo

Persone citate: Bambini, Grandoni, Paolo Vi