Di corsa tra le aquile del monte Chaberton

Di corsa tra le aquile del monte Chaberton Ha vinto un dipendente dell'Enel Di corsa tra le aquile del monte Chaberton Silvio Calandri, 24 anni, di Prazzo, ha impiegato un'ora e 36 minuti da Claviere a Cesana sui 23 km del percorso Con il tempo di un'ora, 36 minuti e 33 secondi, Silvio Calandri, 24 anni, dipendente dell'Enel di Prazzo in Val Maira (Cn), ha vinto la decima edizione della marcia alpina monte Chaberton; 23 chilometri con partenza da Claviere, salita ai 3130 metri del monte delle fortezze e discesa a Cesana. Per valutare il durissimo impegno atletico dell'impresa, basta pensare che solo per salire con le jeep da Cesana, ci vuole un'ora e mezza abbondante. Su settanta partenti solo tre non hanno portato a termine la prova e si sono ritirati a metà percorso. Willi Bertin, ex olimpionico a Sapporo, vittorioso l'anno scorso è arrivato 4° dietro a Edo Ruffino (U. S. Coazze) e Giovanni Mostachetti del G.S. della Guardia Forestale. L'ultimo concorrente a tagliare il traguardo è stato Elio Franze di Ferrerò in Val Germanasca, con il tempo di 4 ore, 27'. Il più anziano Giglio Fabris, classe 1908 (che si è piazzato al cinquantunesimo posto) dell'Ana di Torino, ha partecipato a tutte le precedenti edizioni della marcia. La partenza è avvenuta alle 9 dal sagrato della chiesa di Claviere, affollato fin dalla primissima mattina di atleti e accompagnatori. Tempo bellissimo, sole caldo e visibilità perfetta della cima. Ricordiamo che la gara è considerata tra le più dure della specialità, non soltanto per i dieci chilometri di salita che portano dai 1800 metri di Claviere ai 3130 dello Chaberton, quanto per i seguenti 13 chilometri di discesa, attraverso ghiaioni, pietraie e colatoi di sfasciumi di roccia che spaccano le gambe. Sem¬ pre uguale il tracciato; Claviere, Grange les Baisses (quota 2029), Sette fontane (2251), colle dello Chaberton (2678), Chaberton vetta (3130), Grange Qualliet (2053), Cresta Nera (2100), Villaggio Luce (1420) ? Cesana (1300). Alle 8,30 in cima alla montagna, inconfondibile dal basso per la fila di fortini che si staglia contro il cielo, ci sono già Campagnola, Jeep, Toyota e una dozzina di moto fuoristrada salite per vedere i corridori e per costituire il posto di controllo e di ristoro. C'è anche un gruppo di radioamatori che tiene i contatti con gli altri quattro posti di controllo e con il fondovaUe. Hanno bivaccato all'addiaccio ieri notte per controllare e mettere a punto gli apparecchi alimentati da un piccolo gruppo elettrogeno. La cima piatta e sassosa, spazzata dal vento, con tutto intorno le costruzioni una volta minacciose, ora un cumulo di rovine, invasa dai fuoristrada a due e quattro ruote, i binocoli, le radio che gracchiano, i fornelli per preparare il tè, danno l'impressione di un campo di guerriglieri. Poco dopo le dieci i primi due concorrenti appaiono sul colle e in pochi minuti, tagliando per i ghiaioni, attraverso reticolati mai rimossi da dopo la guerra, sono in cima. Arrivarlo di' corsa', aiutandosi nei tratti più ripidi con bastoncini da sci che abbandoneranno appena iniziata la discesa. Non sembrano sentire la fatica, sono asciutti come un osso, senza una goccia di sudore. Un sorso di tè con cui si sciacquano la bocca e poi giù a rotta di còllo sulla linea di massima pendenza. In mezz'ora saranno al traguardo. Oggi sulla seconda edizione di « Stampa Sera », le foto dei concorcommenti ed inter- tutte renti, viste. Renato Scagliola Il vincitore si aiuta con le racchette da sci sul «ghiaione»

Persone citate: Campagnola, Elio Franze, Fabris, Giovanni Mostachetti, Grange Qualliet, Maira, Renato Scagliola, Silvio Calandri, Villaggio Luce, Willi Bertin