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Londra, la mecca dei borseggiatori Londra, la mecca dei borseggiatori Londra, 25 luglio. Le isole britanniche sono divenute ormai un itinerario obbligato del turismo di massa. Nel 1975 i visitatori dall'estero hanno contribuito con 2300 miliardi di lire ai guadagni della Gran Bretagna, e tutto lascia prevedere che quest'anno l'apporto risulterà maggiore. La marea mutevole e spensierata dei turisti attrae però le attenzioni di lestofanti di diversa estrazione e abilità che sbarcano qui da altre parti del paese, ma soprattutto dall'estero. Le autorità non hanno ancora preso una decisione sull'opportunità di distribuire un depliant ammonitore agli aeroporti e alle stazioni nello spirito del più immediato pragmatismo anglosassone: visto che gli affari (quelli leciti) vanno tanto bene, una azione del genere potrebbe risultare una propaganda poco edificante. Il pericolo più immediato per il forestiero sono i topi d'albergo, che spesso riescono a mettere le mani su malloppi non indifferenti: da un hotel di lusso sono scomparse centomila sterline — vale a dire 1S0 milioni di lire — mentre i turisti alleggeriti di 10 mila sterline in una volta sarebbero nume, osi. Soltanto nelle ultime settimane scio stati denunciati più di duecento furti, anche se di varia entità. Altra piaga sono le prostitute: c'è già un registro di S00 donne che « lavorano » nel ramo turistico. Molte vengono dalla provincia, più d'una dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Germania Occidentale. Anche le italiane non sfigurerebbero: la loro rappresentativa sarebbe addirittura di tutto rispetto, stando all'ispettore Brian O'Longhlin, che dirige una speciale squadra di agenti votati alia protezione dei visitatori dall'estero da brutte esperienze. Pare che le ragazze, per lo più attorno ai vent'anni, provengano dai « vivai » lombardi e piemontesi, ma non mancherebbero professioniste di altre regioni, Sicilia e Sardegna comprese. Le discepole di Venere arrotonderebbero la trasferta al di qua della Manica mettendosi in società con ladri che passano all'azione quando la vittima è in altre faccende affaccendata. In strada poi non si è più sicuri. A parte l'intemperanza degli automobilisti indigeni, che sembrano progressivamente dimenticare la tradizionale deferenza per il pedone, una schiera di pataccari e borseggiatori alligna sulle piste di chi sognava dieci giorni di piacevole diversivo. Giuseppe Scimone