Scuola: il 29 ottobre agitazione nazionale

Scuola: il 29 ottobre agitazione nazionale Escluse le zone d'Udine e Pordenone Scuola: il 29 ottobre agitazione nazionale Domani l'incontro decisivo per la vertenza dei ferrovieri Roma, 20 ottobre. (g.f.) Uno sciopero nazionale di ventiquattro ore è stato deciso per il 29 ottobre dai sindacati confederali della scuola, con la sola esclusione delle province di Udine e Pordenone. Se ne avvertiranno gli effetti soprattutto nel settore della scuola elementare dove il Sinascel-Cisl rappresenta circa il 70 per cento del personale docente e non insegnante, ma anche nella scuola media e secondaria i risultati non saranno trascurabili nonostante che le organizzazioni autonome abbiano la maggioranza in questo campo. Altre azioni « più incisive » verranno deliberate nei primi giorni di novembre se la vertenza contrattuale non avrà positivi sviluppi. E' probabile, inoltre, che anche gli «autonomi» prendano analoghe deliberazioni. « I punti nodali — osserva un dirigente sindacale — riguardano i miglioramenti retributivi in collegamento con la più ampia vertenza del pubblico impiego, il problema degli organici e delle sistemazioni "precarie", il decentramento e l'idoneo inquadramento dei dipendenti ». Ad una svolta è giunta la vertenza contrattuale dei ferrovieri. I sindacati considerano decisivo un incontro fissato per venerdì con il governo. « Se la risposta alle nostre richieste — rileva lo SfiCgil — non sarà positiva, ne trarremo le necessarie conseguenze sul piano della mobilitazione e della lotta ». Si apre domani a Palazzo Vidoni la trattativa per il nuovo contratto dei postelegrafonici. La piattaforma presentata dai sindacati confederali affronta i temi della riforma aziendale, della organizzazione del lavoro, dell'ambiente di lavoro, insieme a quelli relativi alle assunzioni, alle 150 ore di studio, allo statuto dei lavoratori, all'esercizio dei diritti sindacali, al nuovo ordinamento del personale e al trattamento economico. Lo stipendio iniziale minimo, secondo i sindacati, dovrebbe essere fissato in L. 1.700.000 annue. A tutti, un aumento immediato di L. 25.000 mensili.

Luoghi citati: Pordenone, Roma, Udine