Regazzoni in terza fila di Michele Fenu

Regazzoni in terza fila Zandvoort, la pole position a Peterson Regazzoni in terza fila Balzo in avanti della Ferrari nelle ultime prove - Battibecco tra Audetto e gli uomini della Goodyear : migliorata la situazione delle gomme - Incidenti senza conseguenze (Dal nostro inviato speciale) Zandvoort, 28 agosto. Per Clay Regazzoni e la Ferrari le pmve del G. P. d'Olanda si sono concluse abbastanza bene. Lo svizzero oggi, nell'unica ora valida per lo schieramento di partenza, è riuscito a scendere dal modesto 1'23"59 di ieri (15° tempo) ad un confortante 1 '21 "85, ottenendo la quinta prestazione assoluta. Meglio di lui hanno fatto soltanto lo scatenato Peterson, che con la March ha soffiato la « pole position » ad Hunt ed alla McLaren (1'21"31, media km 187,11 contro i 1'21"39), Pryce al volante della Shadow nuovo modello (l'21"55), e Watson su Penske (1'21"75). Regazzoni oggi era più in forma e il retrotreno della sua vettura era stato regolato in modo da bilanciare in misura più efficace i problemi creati dai pneumatici. Lo svizzero si era fatto visitare ieri sera in un ospedale vicino a Zandvoort e le radiografie avevano confermato l'esistenza di una scalfittura ad una costola. Una cosa da poco, ma fastidiosa e stamane Clay si è messo al volante della Ferrari dopo essersi fatto praticare una iniezione antidolorifica. « // vero problema — ha detto Regazzoni — sono le gomme, non la mia costola. A Zandvoort c'è sempre il vento che spinge la sabbia delle dune sulla pista. Ss i pneumatici non si "scaldano" a sufficienza, l'aderenza diventa precaria e non è possibile accelerare a fondo uscendo dalle curve. Anche ì "teams" inglesi hanno guai analoghi, ma in forma minore per la diversa disposizione dei pesi sulle vetture: una McLaren o una March è molto più pesante di una Ferrari nella parte posteriore e questo, ovviamente, le avvantaggia in tale situazione. Inoltre, noi non abbiamo mal potuto sperimentare queste gomme. Comunque, le prove sono una cosa e la corsa un'altra. Per domani sono fiducioso: sono abituato a partire in seconda o terza fila e qui non è difficile sorpassare ». Tra gli uomini della Ferrari e quelli della Goodyear è accaduto un battibecco che testimonia la tensione del momento. Daniele Audetto voleva far montare sulla macchina di Regazzoni un « treno » di pneumatici Impiegato nei giorni scorsi su'la pista privata della Ferrari a Fiorano e diverso da quelli portati a Zandvoort dalla Goodyear. Il responsabile della società americana si è opposto, sostenendo che la nostra squadra doveva usare le gomme degli altri « teams », ed ha minacciato di tagliare con un coltello le coperture In questione. Sono volate parole grosse e, alla fine, Audetto ha vinto la battaglia. Regazzoni ha potuto girare con que-sti pneumatici e proprio con essi ha ottenuto il suo miglior tempo. Pare, d'altra parte, che la differenza di rendimento tra i due tipi di gomme sia piuttosto modesta, tant'è vero che domani Clay userà quello « raccomandato » dalla Goodyear. Al riguardo, va osservato che la differenza è ulteriormente diminuita quando Regazzoni ha girato con « il pieno » di benzina. Per il peso le gomme hanno quasi subito raggiunto la temperatura ottimale di funzionamento e lo svizzero ha chiuso il « test » facendo segnare un tempo — 1 '21 "9 — molto vicino a quello ottenuto con pochi litri di carburante nei serbatoi. Un tempo che aluta a sperare per domani. Rimane, in ogni caso, lo sconcertante comportamento dei tecnici americani: la Ferrari, in fondo, quelle gomme le aveva comprate e si trattava pur sempre di un prodotto della società Usa. La situazione è rimasta tesa e non ci stupiremmo che i rapporti fra Maranello ed Akron dovessero interrompersi a fine anno. Pneumatici a parte, il G. P. d'Olanda si annuncia incerto e combattuto, con otto piloti nell'arco di 6 decimi di secondo appena. Alle spalle di Regazzoni, infatti, ci sono Andretti (Lotus) e Brambilla (March) con lo stesso tempo di 1'21"88, e Scheckter (Tyrrell) che ha girato in 1 '21 "91. 'Peterson — ha detto Hunt — mi renderà dura la vita. Oggi ha fatto un tempo eccezionale. Non penso, ad ogni modo, di ripetere domani una gara i così poco soddisfacente come in Austria. E la benzina, credetemi, non c'entra. La mìa McLaren qui va meglio, anche se non manca qualche lieve problema di aderenza provocato dalla sabbia sulla pista ». Nell'ora e mezzo di prove non cronometrate che ha chiuso la giornata Perkins, con la Penske, ha tamponato Peterson, che era alla guida del » muletto » della March e i due sono usciti di pista alla fine del rettilineo dei box, per fortuna senza riportare il minimo danno. Anche Mass, con la nuova McLaren, è volato fuori strada nello stesso punto, finendo nelle reti di protezione: illeso lui, un po' acciaccata la macchina. Finisce sempre Michele Fenu

Luoghi citati: Austria, Maranello, Olanda, Usa, Zandvoort