Ferrini forse si salverà

Ferrini forse si salverà 'operazione al cervello è riuscita, ora bisogna aspettare Ferrini forse si salverà Il prof. Fasano si riserva di sciogliere la prognosi entro 72 ore, se non interverranno complicazioni - Bloccata l'emorragia - Attesa drammatica di parenti e amici Giorgio Ferrini è stato operato ieri mattina nell'Istituto neurochirurgico dell'Università. L'Intervento è riuscito, Il paziente migliora, aumentano le possibilità di salvezza. Erano le nove quando Ferrini è entrato in camera operatoria, poche ore di ritardo avrebbero potuto essere fatali: ne! cervello dell'ex giocatore granata inlatti era ancora in atto la gravissima emorragia. La équipe medica, guidata dal primario prof. Vittor Aldo Fasano e composta da Lombard, Luparello, dall'anestesista Urcioli, più Cattaneo e Boccardo, i sanitari sociali del Torino, ha praticato un'incisione nella zona temporale destra del capo per rimuovere l'ematoma provocato dalla fuoruscita del sangue e per bloccare l'emorragia in atto. I ferri del chirurgo sono penetrati per sette centimetri, proprio nel centro del cervello. La fase più de.li.cata dell'intervento è durata quarantacinque minuti, poco dopo mezzogiorno Ferrini ha lasciato la camera operatoria. Fuori, in attesa angosciata, c'erano la moglie Marluccia, assistita dai parenti, da Nino Benvenuti, amico fraterno di Giorgio, dal ge-' neral manaqer del Torino Bonetto. Il prof. Fasano, autore della parte più critica dell'operazione, ha espresso parole di conforto: « Non ho incontrato problemi particolari — ha detto il chirurgo — e non dovrebbero insorgere postumi negativi. E' necessario comunque attendere 72 ore per poter dare notizie più precise e sciogliere la riserva di prognosi». Frasi caute, ponderate, che tuttavia aprono il cuore alla speranza. La moglie di Ferrini lascia l'ospedale senza poter vedere Il marito, assistito in camera di rianimazione da tre Infermieri e da un medico, mentre nei corridoi inizia la lunga processione dei tifosi granata: gente che chiede notizie, vuol sapere di più, cerca di entrare per rendersi conto personalmente delle condizioni di Giorgio. Volti segnati dall'apprensione, occhi che attendono risposte, presenze discrete eppur colme di angoscia. Trascorrono le ore, lente e terribili. Giorgio, in camera di rianimazione, è ancora sotto l'effetto dell'anestesia, i medici del Torino Cattaneo e Boccardo assistono In silenzio II malato che sta attraversando la fase più critica, la lotta solitaria contro la morte. Poi Giorgio apre gli occhi, riprende piano piano conoscenza, si rende conto della presenza del prof. Cattaneo, scambia qualche parola con lui. I volti si illuminano, la speranza diventa ora più concreta. I medici del Torino, soddisfatti e confortati dalla reazione positiva del paziente, lasciano l'ospedale verso le quattro del pomeriggio. Cattaneo dice che Giorgio migliora, che per due giorni gli verranno somministrate particolari sostanze sedative per agevolare il normale decorso post-operatorio. Anche Bonetto abbandona la clinica, nel corridoi continua la processione ma ora I volti sono più distesi, la gente si allontana sollevata nel cuore. Sulla porta dell'istituto, inaccessibile, rimane Piovano, uomo del Torino, che ha parole di speranza per tutti: « L'intervento è andato bene — sussurra —, adesso non resta altro che aspettare ». Medici e infermieri scivolano dentro con passo leggero, qualcuno cerca ancora di entrare ma viene dolcemente respinto, in camera di rianimazione continua la premurosa assistenza dei sanitari. Alle nove di sera II medico di turno, dott. Barolat, conferma che il fisico di Giorgio ha sopportato bene l'Intervento: « Le condizioni del paziente sono stazionarie — dice — anche se il decorso è imprevedibile, come il male stesso che ha colpito Ferrini. L'ex giocatore è sveglio, parla, non presenta segni di paralisi ». // medico aggiunge che ci vuole prudenza, che bisogna attendere, che può capitare di tutto, che il male e la morte sono sempre in agguato. Ma Giorgio Ferrini, protagonista di tante battaglie, lottatore degli stadik vecchio cuore granata, la sua prima sfida ad un destino amaro l'ha già vinta: ora aspettiamo tutti, sperando tutti che vinca anche l'ultima. Carlo Coscia Giorgio Ferrini con Trapattoni e Radice, pochi giorni fa (Foto « La Stampa »)