Partono altri 26 milioni per le scuole del Friuli

Partono altri 26 milioni per le scuole del FriuliIl generoso contributo dei nostri lettori Partono altri 26 milioni per le scuole del Friuli Sono destinati a San Vito di Fagagna e Rive d'Arcano - Pronti, entro settembre, i primi cinque edifìci - Altro elenco di offerte Dopo 11 contributo per il ripristino delle scuole elementari di Ragogna (20 milioni), San Daniele (35 milioni) e Coseano (30 milioni), «La S lampa » finanziera anche 1 primi lavori per riattare gli edifici scolastici di San Vito di Fagagna (5 milioni) e di Rive d'Arcano (21 milioni). E poi verranno i contributi a Forgaria, Martignacco, Fagagna e Dignano 'gli altri Comuni friulani « adottati » dalla Regione Piemonte e dal nostro giornale, che ancora non hanno appaltato le opere). I fondi vengono messi via via a disposizione dei sindaci. Sono frutto della sottoscrizione popolare che s'è a-1 perla spontaneamente all'indomani del 6 maggio con la partecipazione generosa di migliaia e migliaia di piemontesi. I primi aiuti in denaro furono destinati ai soccorsi immediati delle popolazioni colpite dal terremoto; ora, invece, un miliardo (545 milioni de « La Stampa ii) viene utilizzato per un'opera qualificante, che resta: il recupero di scuole danneggiate. Alcuni edifici sono andati completamente distrutti. Ci vorranno anni prima che possano risorgere. L'azione della Regione Piemonte e de « La Stampa » vuole soddisfare le richieste delle comunità con il ripristino delle scuole che si possono mettere al più presto in grado di funzionare. In alcuni casi i lavori sono in fase avanzata. « Contiamo di aver pronte entro settembre almeno cinque delle venti scuole Intorno a cui stiamo lavorando», dice l'architetto Musso, professionista torinese che con altri colleghi lavora nei pae- ! si terremotati a fianco della Lega piemontese delle cooperative. In che cosa consistono i lavori? « Nella sistemazione del tet- ti, nel rifacimento di pavimenti e pareti, nell'eliminazione di crepe ». In pratica, gli edifici vengono rimessi a nuovo e dotati anche di nuovi servizi. Tutti dovrebbero essere pronti entro i primi di ottobre in modo da non ostacolare la ripresa dell'anno scolastico. Il recupero delle scuole rappresenta uno dei primi atti concreti per la rinascita del Friuli. La gente, rendendosi conto che qualcosa sta maturando, riesce ancora a sopportare il disagio e la fatica. E deve farlo soprattutto in queste ultime settimane d'estate.