Ferrini, ce un po' di speranza

Ferrini, ce un po' di speranza Stamane l'ex capitano granata sarà operato al capo dal prof. Fasano Ferrini, ce un po' di speranza S^iS^ffe, Eseguita la radiografia: si tratta delle conseguenze di una malformazione vascolare - La forza della moglie, il pianto della mamma Giorgio Ferrini è sempre grave, ma esiste la speranza di poterlo salvare. C'è insomma un raggio di luce, dopo le drammatiche notizie sul ricovero alle Molinette. Ieri è stata la giornata chiarificatrice, con le parole dei medici ri-s tutti aspettavano, L'attesa è stata lunga. Giorgio è rimasto nella sua stanza, che divide con altri due malati, fino alle undici e trenta del mattino. Poi, la scena che ha turbato, che ha riempito di pena l'animo del presenti. Spinta da due infermieri è comparsa la barella sulla quale era adagiato, assopito, l'ex campione. In un angolo, i parenti; la moglie Mariuccia, giunta a Torino in nottata con la figlioletta Cristiana di dodici anni. Li ha accompagnati in macchina, a velocità pazzesca, Bruno Rocco, il figlio del paron. Dice: - Ero In casa, quando mio padre mi ha avvertito di questa disgrazia. Roba da non credere ». Al mare, vicino a Trieste, hanno lasciato l'altro figlio di Giorgio, Amos di nove anni. La signora Ferrini è scossa e provata dalla fatica, ma si fa forza rivelando carattere eccezionale. Accanto a lei c'è la mamma di Giorgio, signora Cristina. Ha viaggiato tutta la notte in treno, senza chiudere occhio, senza capire come tutto ciò possa essere successo. Stringe tra le mani un fazzoletto, a tratti non riesce a fermare le lacrime. C'è anche la cognata di Ferrini, amici intimi del vlceallenatore granata, il general manager Bonetto, i medici sociali del Torino Cattaneo e Boccardo che prestano la loro preziosa collaborazione. Gigi Radice ha preferito rimanere in sede, lo tengono informato sugli sviluppi dell'amara vicenda per telefono. Intanto si fanno vivi i vecchi amici. Aldo Agroppi chiama tre volte, poi si fanno sentire Cancian, Puia, Cereser, Rampanti e tanti altri. E' arrivato all'ospedale Natalino Fossati, compagno di tante partite. Giorgio intanto lascia l'Istituto di neurochirurgia per gli esami radiografici. Viene sottoposto, dal professor Baggiore, ad angiografia cerebrale per accertare la diagnosi del male. Si attende fino all'una e cinque in un lungo corridoio, in compagnia di qualche fedelissimo, con diversi degenti che chiedono informazioni. Sono minuti pesanti, sembrano non finire mai. Dall'attento esame dei medici si saprà qualcosa di preciso sulla sorte di Ferrini. Finalmente ricompare la barella e tutti tirano un sospiro di sollievo, al sorriso dell'anestesista, la dottoressa Urciuoli. » Parlate con il professor Fa- sano — dice cortesemente —, lui potrà essere più preciso ». Il primario, con estrema gentilezza tiene una breve conferenzastampa per fare il punto sul male. Ecco dunque, prima di tutto, la diagnosi, espressa con pochi termini estremamente chiari: « Malformazione vascolare nell'ambito dell'arteria comunicante anteriore » dice Fasano. In pratica quest'arteria ha una dilatazione anormale, con una sporgenza della dimensione di una capocchia di spillo. Questa dunque la sede dello sviluppo dell'emorragia, provocata da una malformazione di nascita. Il professor Vittor Aldo Fasano rifa brevemente la storia dell'accaduto. « Dopo un violento dolore al capo — dice il medico — si è reso necessario il ricovero del paziente in ospedale dove gli è stata riscontrata un'emorragia subaracnoidea. Ora Ferrini è calmo, la pressione arteriosa è normale, il malato è cosciente. L'esame radiografico è stato compiuto In anestesia generale. Dopo aver chiesto il permesso alla moglie abbiamo deciso di operare. L'intervento chirurgico verrà effettuato domani mattina (stamane n.d.r.) e consiste nell'eliminazione della causa dì questa emorragia. Indubbiamente si tratta di un intervento di un certo peso. Sarà molto seguito da parte nostra II decorso postoperatorio. Malati del genere hanno Infatti bisogno di un'assistenza continua, di un controllo da parte di un infermiere ogni dieci minuti ». Fasano spiega poi il perché dell'intervento chirurgico: « In breve spazio di tempo l'emorragia si può ripetere con rischi mortali. Per prevenire dunque questo pericolo c'è un'unica strada da seguire, per far si che il malato possa ritornare un uomo normale. In questo caso vi sono le condizioni per un recupero ». Il primario, circondato dalla sua équipe al completo, non ha altro da aggiungere. E' impossibile al momento ottenere risposte particolareggiate, forzare i tempi. Quanto tempo dovrà rimanere ricoverato Ferrini in ospedale? Potrà riprendere l'attività di allenatore? Sono interrogativi che non possono essere chiariti, bisogna per ora muoversi sul vago, calcolare tutti i rischi. Del resto tutto ciò potrà interessare In seguito, ora quello che preme è registrare la graduale ripresa dell'ex giocatore, arrivare ad un miglioramento concreto. Ferruccio Cavallerò

Luoghi citati: Torino, Trieste