Giscard tenta il recupero di alcuni notabili gollisti di Paolo Patruno

Giscard tenta il recupero di alcuni notabili gollisti Vuole evitare una possibile fronda contro il Premier Giscard tenta il recupero di alcuni notabili gollisti (Nostro servizio particolare) Parigi, 26 agosto. Il nuovo primo ministro Raymond Barre ha iniziato oggi le consultazioni per la formazione del suo governo. I tempi sono ristretti, li ha definiti il presidente Giscard d'Estaing nel suo intervento televisivo di ieri sera: annuncio dell'equipe governativa venerdì sera, e sabato prima riunione del Consiglio dei ministri. Dopo l'impressione di una lunga «vacanza del potere», le incertezze sul cambio di governo e la polemica partenza di Chirac, oggi è evidente la volontà dell'Eliseo di recuperare, alla presidenza e al nuovo Gabinetto, l'immagine di centri operativi nel momento in cui i francesi sono chiamati all'ora dell'austerità. Barre ha aperto i suoi incontri ricevendo Olivier Guichard (notabile gollista, ex ministro sotto Pompidou) il quale aveva avuto in precedenza un colloquio con Giscard d'Estaing all'Eliseo. A Guichard sarebbe stato offerto un posto di ministro di Stato, riservato tradizionalmente agli esponenti di punta dei gruppi che formano la maggioranza. jfel precedente governo di Chirac i ministri di Stato erano Poniatowski {leader dei repubblicani indipendenti) agli Interni, e Lecanuet (capo dei centristi) alla Giustizia. La convocazione di Guichard svela la tattica che il Capo dello Stato ha intenzione di attuare per sventare l'insidia di una «fronda» da parte dei gollisti che rappresentano il gruppo più forte della sua maggioranza. Nel '74 Giscard d'Estaing era giunto all'Eliseo grazie a Chirac e ai giovani dissidenti dell'Udr, i quali avevano sconfitto ed emarginato gli anziani «baroni» arroccatisi fedelmente dietro la candidatura ortodossa di ChabanDelmas. Oggi la presidenza punta al recupero di alcuni notabili del gollismo in funzione anti-Chirac. E il premier Barre sottolinea la sua volontà di far partecipare l'Udr, «come tutte le forze di maggioranza», al suo governo. E' una mossa abile, ma arrischiata: il gollismo tradizionale, di cui Guichard è esponente, non può essere tenero nei confronti del pragmatico europeismo di Barre e in ogni caso rinfaccia al Capo dello Stato non tanto la partenza di Chirac, quanto la designazione di un non gollista (è la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, in diciotto anni), chiamato ad attuare quella politica di riforme che la maggioranza dell'Udr ha mostrato ampiamente di non gradire. Dal fronte gollista le reazioni alla crisi di governo sono state abbastanza misurate nelle parole degli esponenti ufficiali: il segretario generale Guena, ieri, ha detto che «l'Udr comprende ed approva la decisione di Chirac», ma non è andato oltre, mentre il presidente del Gruppo Udr all'assemblea, Labbé, ha sostenuto che i gollisti «devono studiare la definizione di un nuovo atteggiamento in una situazione diversa», convocando per martedì la riunione del gruppo parlamentare. Ma altri, come l'ex ministro Jean Charbonnel, hanno parlato con minore diplomazia:«GoZHsrao e giscardismo sono incompatibili» In seno all'Udr la situazione è tutt'altro che chiarita. Le indiscrezioni sulla composizione del nuovo governo sono piuttosto scarse, a parte il caso Guichard. Barre ha ricevuto oggi quasi tutti i suoi ex colleghi nel governo Chirac, compreso Sauvagnargues, che secondo alcune voci lascerebbe il ministero degli Esteri all'attuale ambasciatore a Madrid Jean Francois Déniau. In serata si è aggiunto il rifiuto di Henry Caillavet all'offerta di entrare a far parte del governo. La presenza di Caillavet, avrebbe rappresentato in seno al Gabinetto quell'allargamento della maggioranza all'area di centrosinistra che il presidente Giscard d'Estaing ha incaricato Barre di ricercare anche in assemblea. I commenti dell'opposizio¬ ne di sinistra e delle forze sindacali alla nomina di Barre rimangono ancora abbastanza generici e si attende la composizione del governo e più ancora l'enunciazione del programma per un giudizio più articolato. Per ora, il cambio Chirac-Barre è definito dall'ufficio politico del pcf semplicemente come «una nuova disposizione delle forze reazionarie», mentre per il socialista Martinet «l'insuccesso di Chirac è quello di Giscard d'Estaing». Il sin¬ dacato socialcomunista della Cgt spiega il mutamento del governo come il sintomo di «un rafforzamento della politica d'austerità», mentre la Cfdt sostiene che « il presidente vuole un governo servile». La nomina di Barre ha avuto un effetto positivo intanto sulla Borsa, dove l'indice è salito del 2 per cento, e sul mercato dei cambi. Il franco ha recuperato sul dollaro (quotato oggi a 4,95 contro 4,99), sul marco e sul franco svizzero, ritornato sotto il limite dei 2 franchi (1,997). I propositi antinflazionistici nell'insieme di una politica di severa austerità sono molto seguiti anche negli ambienti industriali, dopo le chiare parole di Giscard d'Estaing e di Barre. Intanto per l'inizio di settembre si dà già per scontato l'aumento della benzina e dei prodotti petroliferi. Ma è solo l'inizio di un duro inverno per i francesi. Paolo Patruno

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