Superormoni e antiormoni per "dosare,, la fertilità

Superormoni e antiormoni per "dosare,, la fertilità Superormoni e antiormoni per "dosare,, la fertilità Si prelevi quella porzione del cervello posta all'altezza della radice del naso, laddove i nervi degli occhi si congiungono, subito al di sopra della ipotisi, della superficie non maggiore di un cento lire; la si trituri; si estragga con un solvente acido; si inietti l'estratto a una coniglia: l'animale ovulerà. Con quelle tecniche radioimmunologiche che ci permettono di dosare nel sangue anche meno di un milionesimo di milligrammo, si può documentare che la sostanza iniettata ha fatto « rilasciare » dalla ipofisi della coniglia quegli ormoni (L.H.; F.S.H.) che stimolano l'ovaio alla ovulazione. Quella sostanza è stata pertanto denominata « fattore di rilascio » (releasing hormone), e indicata, in base agli ormoni che libera dalla ipofisi, con L.H.R.H. Essa è presente nell'area cerebrale suddetta nella quantità di pochi milionesimi di milligrammo; per isolarla, in modo da poterla studiare, sono pertanto occorsi centinaia di migliaia di cervelli d'animale. Ci è riuscito alla fine un giovane chimico giapponese, Matsuo, che riuscì anche a stabilirne la struttura chimica, e a riprodurla sinteticamente. Non solo, ma variamente modificandola, è riuscito a ottenere dei « super-ormoni », attivi sin cinquanta volte quello originale, e degli « antiormoni », sostanze atte a inibire l'attività del L.H.R.H. naturale. Allorquando l'ovaio si appresta alla ovulazione, mette in circolo gli ormoni estrogeni; questi, giunti alla ipofisi, la rendono sensibile al predetto ormone di rilascio, che induce pertanto l'ipofisi stessa a mettere in circolo gli ormoni che stimolano l'ovulazione. Anche la ghiandola sessuale maschile è soggetta a questa sequenza di fattori stimolanti; il L.H.R.H. fa aumentare il volume della gonade, aumenta la fertilità del seme, risveglia l'istinto sessuale. 11 L.H.R.H. difatti non solo determina l'ovulazione nell'animale d'esperimento, ma anche induce quegli atteggiamenti, quelle posizioni, che ne favoriscono la fecondazione. Se le gonadi sono lese, se l'ipofisi è povera di stimoline, l'increzione del L.H.R.H. aumenta: la natura stessa pertanto ce ne indica l'uso. Nella donna il neurormone in parola avrà indicazione in quelle forme di sterilità nelle quali ovaio e ipofisi sono ancora atti a rispondere almeno a forti stimoli: col L.H.R.H. verrà a mancare il pericolo delle gravidanze multiple, perché, non appena indotta l'ovulazione, l'ipofisi torna a essere insensibile al suo stimolo. A scopo antifecondativo il L.H.R.H. potrà venire somministrato circa la metà del ciclo, assicurando l'ovulazione in un tempo certo, ridando così credibilità a quelle tecniche anticoncezionali che si basano sulla data della ovulazione. Oppure si potrà ricorrere agli antagonisti di questo fattore di rilancio, bloccando così l'ovulazione sin dai primi momenti. Un grande vantaggio sarà rappresentato dal fatto che questi antiormoni potranno venire assunti per via nasale, a mo' di presa di tabacco. 11 maggior vanto di queste ricerche rivoluzionarie va a due fisiologi, l'inglese G.W. Harris e l'americano S.M. MacCann; questi è venuto a riferirne, a Bari, al recente Congresso italiano di endocrinologia. Aurelio Costa dell'Ospedale Maurlzlano di Torino

Persone citate: Aurelio Costa, G.w. Harris

Luoghi citati: Bari, Torino