Trap, Radice i coraggiosi

Trap, Radice i coraggiosi Trap, Radice i coraggiosi La Cecoslovacchia campione d'Europa, che riprende la sua strada dopo il trionfo di Belgrado, con quasi tutti i suoi assi; una giovane rappresentativa romena, con molti elementi che hanno già figurato in campo internazionale: Juventus (stasera) e Torino (domani) si presentano rischiando di fronte al loro pubblico allo stadio Comunale, e va subito sottolineato il coraggio delle due società e di coloro che ne Ispirano le decisioni tecniche, i tralners Trapattoni e Radice. Le avversarie, in particolare quella scelta dai bianconeri per la gara odierna, sono di quelle decisamente scomode in questo periodo della stagione. Cecoslovacchi e romeni, al di là dei valori delle due formazioni che vedremo in campo a distanza di ventlquattr'ore (unico neo, era il caso di sottoporre gli sportivi cittadini che non reputiamo solo ciechi tifosi ad una scelta, o ad un doppio salasso?) interpretano il calcio secondo canoni che Indubbiamente daranno molto fastidio: a ritmo blando possono imporre le loro doti di palleggio, l'abilità nel comandare il pallone; a velocità superiori non si scompongono di certo, se Juventus e Torino saranno già in grado di costringerle a tanto. La Juventus, uscita da una sconvolgente campagna acquisti (almeno per noi è stato così, ancorati come eravamo ad una « idea bianconera » legata a Capello regista), ha scelto una strada di rodaggio abbastanza tradizionale prima dell'Impatto secco di stasera contro la Cecoslovacchia. Indicazioni secondo le attese, alti e bassi, difficoltà per il centrocampo che non ha potuto usufruire di Romeo Benetti, e per la prima linea dove alla vena di Bettega non ha fatto riscontro una sufficiente vitalità da parte di Bonlnsegna. Stasera, salvo ripensamenti legati anche alle condizioni fisiche del giocatore, sarà Marchetti a partire titolare. Non si può però parlare di rivoluzioni, perché il reparto bianconero fra difesa e punte è per ora nella mente di Trapattonl, e forse non ancora completamente chiaro. E' un vero peccato che i bianconeri, i quali hanno tanto da lavorare per ridare volto ad una squadra profondamente cambiata ad onta delle poche facce nuove, non possano già presentare contro la Cecoslovacchia la formazione-tipo, che sulla carta non può certo prescindere a centrocampo dalla presenza di Romeo Benetti, elemento che unisce forza ad esperienza. Senza dubbio la « rivoluzione » provocata dalla campagna trasferimenti ha fatto della Juventus una delle formazioni più interessanti: al fascino della tradizione, i bianconeri uni scono quest'anno l'attesa provo cata dalla loro stessa formazio ne, che esclude l'uomo-guida di chiarato, per puntare più che mai sul collettivo. La prova di sta sera di Marchetti sarà iriiportan te per l'atleta, ma lo è soprat tutto per la squadra: se il gio vane centrocampista saprà con vincere Trapattoni, lo stesso te cnico potrà trovare una soluzione ai problemi che senza dub bio lo tormentano. Si dovrebbe chiedere al pubblico (anche domani sera, per la gara del Torino) una attenzione speciale, ma pensiamo sia speranza vana. Le ultime sere, in redazione, ci hanno confermato nell'idea che alla maggioranza dei tifosi interessi solo il risultato: chi telefonava per chiedere di Dublino o di Casale, di Dun dalk o di Bergamo, voleva solo conoscere il punteggio, solo sapere i nomi dei marcatori. Due o tre, benemeriti, hanno domandato prima del gioco, ovvero si sono preoccupati del lato più appassionante della vicenda calcistica in questo periodo della stagione. Una esperienza sconfortante, dopo tanti discorsi sul calcio vecchio e nuovo, su stili e sistemi, su catenaccio e gioco a tutto campo. La Juventus stasera è sfavorita: va da se che preferiremmo una sconfitta confortata da manovre promettenti che una vittoria su una Cecoslovacchia che si rivelasse in fase turistica dopo i trionfi dell'estate in Jugoslavia. Dello stesso parere, senza dubbio, è Giovanni Trapattoni. Discorsi seri, invece, li sta por tando avanti Italo Allodi nel qua tiro del suo lavoro al Settore tecnico. Oggi e domani avrà del colloqui con il trainer ed I dirigenti cecoslovacchi per approfondire certi discorsi originati dalla vittoria « europea » degli ospiti, e si ripromette di invitare i cecoslovacchi a dicembre a Coverciano per una serie di contatti pratici di indubbio interesse. Ieri sera, Trapattoni e Radice hanno intanto assistito alla seduta di preparazione dei boemi, traendone utili riferimenti. Osservare per capire, non certo per copiare. Speriamo che anche il pubblico sia dello stesso avviso. Bruno Perucca