Perplessità sul piano di bonifica di Gino Mazzoldi

Perplessità sul piano di bonifica La proposta svizzera oggi all'esame della Commissione Perplessità sul piano di bonifica (Dal nostro inviato speciale) Monza, 24 agosto. Il giudice istruttore di Monza, Rosini, ha interrogato a lungo oggi pomeriggio il professor Giuseppe Ghetti, ufficiale sanitario di Seveso, accusato — nell'inchiesta sulla nube tossica dell'«Icmesa» — di omissione di atti d'ufficio. Il prof. Ghetti è arrivato alle 16,30 a palazzo di giustizia senza l'avvocato difensore: «Non ne ho bisogno — ha detto — perché non ho commesso nessun reato e so difendermi da solo. Se la legge mi impedirà questo, mi farò assegnare un avvocato d'ufficio». Infatti, un istante dopo l'avvocato Filippo di Palermo è stato convocato dal magistrato ed incaricato di svolgere la difesa. Prima di entrare nell'ufficio del dottor Rosini il professor Ghetti, vedendo i fotografi, ha avuto un moto di stizza: «Non voglio essere fotografato: vi prego di andarvene». Oggi è continuato lo sgom¬ bero della «Icmesa» ed entro la settimana tutto il materiale tossico (cloro e cianuro) sarà allontanato. Relativamente al piano di bonifica, la riunione della commissione Cimino — convocata per esaminare la proposta della «Givaudan», casa-madre della «Icmesa», che intende decontaminare tutta la zona irrorando acqua ed olio — è stata aggiornata a domani. Sul metodo elaborato dalla società elvetica ha espresso perplessità non solo la Regione ma anche il professor Francesco Pocchiari, direttore del Consiglio superiore della sanità. «Questo sistema — ha detto — ha valore solo se ci sarà il sole, ma se il cielo fosse già coperto o se dovesse piovere il processo di decontaminazione rimarrebbe bloccato. In tal caso si rischia di peggiorare la situazione». Per gli aborti è da registrare che, alla clinica Mangiagalli, sono state ricoverate altre sette donne entro il terzo mese di gravidanza e che, dopo essere state sottoposte a visita psichiatrica, sono state autorizzate ad interrompere la maternità; altre sei hanno chiesto l'intervento. Infine ima notizia rassicurante: William Troia, di 3 mesi, da Paderno Dugnano, ricoverato perché aveva accusato sintomi preoccupanti, febbre e macchie sul viso, non è stato colpito dalla diossina. «Anche se tutti gli esami non sono stati conclusi — ha detto il professor Cislaghi, primario del reparto pediatrico dell'ospedale Maggiore — è quasi certo che si tratta di una infezione virale ormai superata. Il bimbo sta meglio e tra qualche giorno potrà tornare a casa». Gino Mazzoldi

Persone citate: Cislaghi, Francesco Pocchiari, Ghetti, Giuseppe Ghetti, Rosini, William Troia

Luoghi citati: Monza, Paderno Dugnano, Palermo, Seveso