I danni a Seveso: 20 miliardi Grave documento della Nato

I danni a Seveso: 20 miliardi Grave documento della Nato Primo bilancio alla sessione straordinaria della Regione I danni a Seveso: 20 miliardi Grave documento della Nato Calcolate le perdite in case, suppellettili, imprese commerciali e artigiane, agricoltura - Sulla base degli studi Nato, le zone di Seveso e Meda sarebbero inquinate da una elevatissima quantità di diossina - Ma uno scienziato italiano smentisce: "Sono dati privi di senso" - Primi contributi alle famiglie e aziende (Dal nostro inviato speciale) Milano, 24 agosto. Ora, in questa dolorosa vicenda dell'inquinamento da diossina, salta fuori un «documento Nato». E' nelle mani della giunta regionale, si dice già dal 26 luglio scorso, ma soltanto adesso se ne parla senza peraltro precisarne la fonte ufficiale; tutti, comunque, lo indicano appunto, come documento proveniente dalla Nato. Viene a gettare ancora più scompiglio, fra le tante notizie contraddittorie sugli allarmi e sul grado di pericolosità della diossina fin qui comunicate o dette da autorità e uomini di scienza. Questo documento afferma che in una zona non devono esserci più di 50 microgrammi di diossina per acro, cioè 125 microgrammi (un microgrammo è un milionesimo di grammo) per ettaro. Che co sa significa? Ecco: nella zona «A» della Brianza (115 ettari), la più inquinata dalla nube tossica della fabbrica Icmesa avvenuta il 10 luglio scorso, quella evacuata e circondata da filo spinato, ci sono non microgrammi di diossina per ettaro, ma milligrammi, una quantità enormemente superiore. E nella zona «B» (205 ettari) ancora abitata, dove soltanto sono state prese delle precauzioni (chiusura delle fabbriche, allontanamento dei bambini nelle ore diurne, eliminazione delle verdure, eccetera) i quantitativi sono dell'ordine del centesimo di microgrammo per cento grammi di terreno o di vegetazio ne; quindi ancora molto elevati rispetto al rapporto Nato. Ne chiediamo la spiegazione al professor Gaetano Fara, coordinatore della commissione medico-epidemiologica, una delle sei istituite dalla Regione. «Questo dato dei 50 microgrammi per acro — dice — ha tutta Varia di essere un dato buttato li senza senso, non convalidato da motivazioni tecniche. Abbiamo cercato di capire da dove nasce e crediamo di esserci riusciti. Gli americani tollerano per legge nei loro diserbanti una impurità da diossina non superiore allo 0,1 parti per milione in peso degli stessi diserbanti. Trasferendo questo quantitativo in superficie si ottengono i 50 microgrammi per acro. Ma questa dose non è assolutamente rilevabile quando si passa a misurarla da acro a metro quadrato, tanto dovrebbe essere infinitesima. E' quindi una misura incontrollabile, non appena si è in grado di controllarla è segno che il quantitativo è superato». Un motivo ulteriore di allarme, quindi visto che la diossina nelle nostre aree «A» e «B» è ampiamente valutabile? «Certo, a rigore non dovremmo tollerare la popolazione della zona "B" (4280 abitanti) — dice il professor Fara — ma riteniamo che la gente ci possa stare a determinate condizioni: non mangiare le verdure, non mangiare i conigli e gli altri animali domestici che possono avere accumulato diossina nel fegato, non usare la legna del luogo, non sollevare polvere, tenere lontano ì bambini...». Gli chiediamo: lei è ottimista o pessimista? «iVé l'uno né l'altro: bisogna stare sempre in tensione, non adagiarsi nella routine, farci la nostra esperienza, quella degli altri non serve, non ce n'e, nemmeno quella dei vietnamiti. Quel chirurgo di Hanoi ha detto di avere riscontrato un aumento di epatici e di cancri al fegato. Ma lui si riferisce a malati del Nord, fu nel Sud che gli americani gettarono defoliante che conteneva impurità di diossina. Bisognerebbe conoscere le esperienze del Sudvietnam, a questo riguardo». La commissione presieduta da Fara ha emesso il noto comunicato sulla valutazione del rischio da diossina in gravidanza che limita il periodo compreso entro il primo trimestre di gestazione. Nelle normali popolazioni il rischio di avere figli con malformazioni congenite è del tre per cento; Fara ritiene che a causa della diossina questa percentuale possa quadruplicare. Se lei professore, fosse donna in queste condizioni, come si comporterebbe? «Non correrei il rischio — risponde —. O meglio: ubbidendo alla ragione abortirei, ma essendo cattolico militante sarei in preda ad un grosso dramma; e, adesso, come uomo non in quelle condizioni, non posso più dire come lo risolverei». Si è riunito oggi in seduta straordinaria il consiglio regionale per esaminare i complessi problemi dell'inquinamento. L'assessore alla sanità, Vittorio Rivolta, ha parlato due ore. La sua relazione, di una settantina di cartelle, esamina i vari aspetti e pone un unico punto fermo, quello della delimitazione della zona inquinata e dei livelli di in quinamento. Alle zone «A» e ; «B» è stata aggiunta una zona j di rispetto che ha una distan- za massima di 500 metri dalla I «B» e nella quale non c'è inquinamento; ma anche qui devono essere rispettate particolari norme igieniche individuali, devono essere eliminati gli animali domestici da bassa corte, non si deve ingerire frutta e verdura. I capi morti o abbattuti nella zona «A» di Seveso e Meda sono 2378, quelli rimasti in vita per ricerche scientifiche 575; nella zona «B», in comune di Desio sono morti o abbattuti 3778 capi; sono in corso le operazioni di abbattimento nella zona «B» di Cesano Maderno e si sta iniziando il censimento nella zona di rispetto. E' stata fatta una prima va¬ lutazione dei danni limitati alla sola zona evacuata per le case, le suppellettili, le imprese di- industria, artigianato, commercio, per l'agricoltura e le infrastrutture: venti miliardi e 135 milioni. Le attività sanitarie: 1067 visite dermatologiche, consulti a 500 donne di cui 375 gravide, 8 aborti tra terapeutici e spontanei fino al 21 agosto; i prelievi per gli esami di laboratorio hanno interessato 9200 persone per un complesso di oltre 230 mila «tests»; si sono raccolti i dati anamnestici di 500 soggetti a rischio scelti fra i residenti della zona «A». Si sta predisponendo un organico progetto di monitorag¬ gio sanitario che consentirà una procedura di sorveglianza sanitaria periodica per tutta la popolazione coinvolta nell'incidente. Oggi sono stati consegnati ai sindaci di Seveso e di Meda 210 milioni per i primi aiuti di carattere economico alle famiglie evacuate dalla zona «A», aiuti che consistono in «una tantum» di 300 mila lire per capo famiglia e 100 mila lire per ogni componente per le spese più impellenti (gli sfollati sono ospiti di alberghi a Bruzzano e ad Assago). Per coloro che intendano trovare una sistemazione per proprio conto o negli appartamenti che verranno messi a disposizione tramite i comuni (i sindaci sono stati autoriz- zati anche a requisire gli al-loggi necessari) il contributo e di 5 mila lire al giorno per capofamiglia e 3 mila per ogni componente, dal giorno del trasferimento fino all'entrata in vigore della legge regionale di attuazione del decreto legge del governo che ha stanziato 40 miliardi per gli interventi nella zona. Altri 42 milioni sono stati liquidati ieri agli agricoltori di Seveso, Cesano Maderno e Desio quale risarcimento del valore del bestiame da cortile e stalla abbattuto e del latte distrutto a tutto il 15 agosto. Remo Lu.'tIì

Persone citate: Fara, Gaetano Fara, Meda