Incidenti, con morsi al sit-in femminista di Omero Marraccini

Incidenti, con morsi al sit-in femminista Alassio: la contestazione alle "ladies,, Incidenti, con morsi al sit-in femminista La polizia interviene per sciogliere una manifestazione - Il commissario medicato per una lacerazione alla mano - Nove denunce - Un equivoco? (Dal nostro inviato speciale) Alassio, 23 agosto. La polizia ha disperso, ieri sera, una manifestazione femminista, davanti alla sala Hanbury dove si svolgeva la proclamazione di «Lady Universo». Ci sono stati scontri ed alcuni contusi, sia tra le dimostranti che fra gli agenti. Il vicequestore di Alassio, Giuseppe Carola ha riportato un ematoma ad una gamba ed un morso al palmo della mano destra. Nove i denunciati: cinque giovani, tre ragazze e la moglie dell'assessore alla Pubblica istruzione di Alassio, l'insegnante Loredana Nattero Piacentino, 31 anni. Le accuse, non ancora specificate singolarmente, vanno da resistenza ed oltraggio a radunata e grida sediziose. Nel rapporto all'autorità giudiziaria, oltre al nome della Nattero Piacentino, ci sono quelli di: Roberto Perazzoli, 22 anni, residente a Milano, via A. Conta 12; Riccardo Ragni, 31 anni, impiegato in prova delle Ferrovie, di Alassio; Massimo Tesconi, 21 anni, studente di Finale Ligure; Gian Carlo Bonifai, 22 anni, figlio d'un albergatore di Alassio; Lorenzo Ghigo, 20 anni, studente, figlio del primario radiologo di Alassio prof. Mario Ghigo; Rolanda Regonini, 21 anni, assistente sociale, figlia di un impresario edi¬ le di Laigueglia; Nella Mazzoni, 21 anni, studentessa di Alassio e Liliana Fontanelli, 27 anni, insegnante, di Savona. La manifestazione era stata organizzata dal Collettivo femminista di Alassio, dal Circolo culturale «A 21» e dal Collettivo locale di Democrazia proletaria. Davanti alla sala Hanbury erano stati attaccati cartelli con le consuete scritte femministe, mentre alcuni giovani e ragazze distribuivano volantini dal titolo «Vogliamo i soldi del Comune investiti in servizi sociali non in concorsi di bellezza». (Quello delle ladies è finanziato per circa dieci milioni, dall'Amministrazione locale di sinistra e dall'Azienda di soggiorno). II gruppo dei contestatori, una cinquantina, aveva preso posizione a circa tre metri j dall'ingresso del locale, su un ' muretto. Giovani e ragazzi scandivano slogans come «Tremate, tremate le streghe son tornate» o «Donne in cucina...», con quello che segue. Molte le mani alzate, pollici ed indici uniti, ad esprimere il simbolo femminista, mentre le «ladies» elegantissime scendevano dalle auto e si dirigevano nella hall della Hanbury. C'era molta gente, attorno a guardare, con curiosità ma anche con simpatia. Quanto avvenuto era già nell'aria da venerdì scorso, quando le femministe avevano af fisso cartelli e fatto volantinaggio contro il concorso di bellezza definito «una forma di prostituzione raffinata che offende la donna». La polizia, nelle serate successive, aveva stretto il controllo, per evitare gli incidenti che sono invece avvenuti alla conclusione del concorso, forse per una serie di malintesi ed uno zelo che meriterebbero ben altre cause. La cronaca dei fatti. Tutto è iniziato verso le 22. Pioveva. Vicino alla sala Hanbury non c'era polizia. Il comandante dei carabinieri di Alassio, tenente Battaglia, era, in borghese, con la moglie in una vicina pizzeria. L'ufficiale ha sentito le grida dei dimostranti ed è accorso. Ha chiamato una radiomobile. Opera di persuasione verso i giovani e le femministe a non intralciare la manifestazione. Nel frattempo è arrivato il dirigente del commissariato dottor Carola, con alcuni agenti, in borghese e in divisa. Prime contestazioni, urla sempre più alte. «Ci siamo trovate nel mezzo al parapiglia senza sapere perché», affermano le femministe. Gli incidenti forse trovano una spiegazione nel racconto di uno dei fermati (poi rila¬ sciato con altri tre durante la notte), Giancarlo Bonifai: «Ero seduto sul muretto e gridavo slogans. Volgevo le spalle alla polizia. Sono arrivate due ladies in pelliccia. Ho gridato: "Buffone buffone". Il commissario deve aver creduto che dicessi a lui. Mi ha "brancato" per le gambe e mi tirava giù. Le ragazze e gli amici mi trattenevano per le braccia: così mi sono "beccato" la denuncia anche per oltraggio e resistenza». Con Bonifai sono finiti alla caserma dei carabinieri anche Perazzoli, Ragni e Tesconi. Sulla piazzetta si è fatto il vuoto intorno al gruppo. Turisti stranieri e villeggianti inveivano. La polizia ha ritirato qualche documento e gli «individuati» sono stati successivamente denunciati. Sono accorsi il sindaco di Alassio, dottor Dino Grollero, pei, ed il vicesindaco di Albenga Romano Strizioli. E' stato trovato un avvocato, Iebole, di Alassio, che ha parlamentato con le autorità ed ottenuto che i ragazzi fossero rilasciati al termine dalla manifestazione mondana. Tutto è finito così: con gruppi di giovani che aspettavano i compagni commentando, mentre calava il sipario sul concorso delle ladies, nel; la Hanbury. vuota a metà. I Omero Marraccini Alassio. Una fase della dimostrazione delle femministe (Telefoto a « La Stampa » di Aldo)