Piove, valzer di gomme

Piove, valzer di gomme A Brno per il mondiale di motociclismo Piove, valzer di gomme La pista ora asciutta ora bagnata induce i campioni a frequenti cambi di ruote - Villa primo nella 350 e 250 in prova - Senza valore i tempi (Dal nostro inviato speciale) Brno, 21 agosto. Piove, tira vento, spunta II sole. Su la tuta impermeabile, via quella e due maglioni sotto la normale, poi via anche i maglioni. Giusto dieci minuti, poi I raggi diventano tenui, raffiche tipo bora, e giù un'acquata coi flocchi. L'iter dell'abbigliamento, più convulso, avviene a rovescio, per poi ritornare al punto di partenza. C'è chi ha il record sul giro e chi si accontenta del primato nel vestirello. Di spogliarello meglio non parlare, c'è rischio di arresto perché la «proudérie» socialista è esplosa quest'anno con divieti assai più feroci di quelli che regolano il Vaticano turistico: due ragazze che indossavano direttamente su seni di buon volume le magliette dei giorni d'agosto hanno rischiato l'arresto. Il vestirello lo fanno anche le moto, con passaggi dagli slicks alle gomme scolpite e viceversa e tra un contrattempo e l'altro i 40 minuti di prova passano lasciando a rrulapena il tempo di fare tre o quattro girl pieni. Per ora I commissari non si sono assolutamente preoccupati di cosa fanno I piloti, ignorando la severità svedese e finnica quando le gomme lisce vennero messe al bando. Domani quindi c'è da scommettere che ci sarà la gara a chi è più incosciente e partirà anche con un cielo grigio-argento con le coperture da asciutto. Quanto a cambiare le ruote in corsa sarà piuttosto dura perché la maggior parte dei privati non possiede due ruote e relativi rapporti, e chi invece è dotato di materiale come I ceramisti della scuderia Gallina fa una confusione terribile col rischio di montare un pistone al posto della ruota. Ecco allora spiegato perché la serie del tempi di oggi, questa preselezione che di solito mette in fila tutti i più bravi, questa volta non conta nulla. Cominciamo con la 350, classe resa viva e vibrante dalla rimonta di Villa, dalle ambizioni, gara per gara, di Agostini, e dalla difesa, seppure affannata da guai tecnici e spossatezza fisica da troppo sesso di Cecotto. Villa, II pilota dell'anno, ha trovato II tempo migliore girando In condizioni inedie (mezza pista bagnata e mezza asciutta) e con le coperture da pioggia. In altre parole è andato come una scheggia scendendo sotto I tre e cinquantuno, un secondo in meno di quanto fatto registrare dalla MV di Agostini nelle prove libere di Ieri sull'asfalto asciutto. Oggi il Giacomino nazionale è arrivato in pista quando ancora c'era acqua dappertutto, ha girato per un poco, poi vedendo la strada asciugarsi, si è fermato per far montare le gomme lisce. Troppo tardi perché quando è ripartito non ha avuto il tempo di completare nemmeno un giro: gli vale così il tempo da pioggia che lo relega quinto, immediatamente dietro a Cecotto. Meglio di loro hanno fatto Braun e l'irlandese Herron più per fortuna che per abilità. In definitiva l'ipotesi più probabile è quella di un duello fra Agostini e Villa con qualcuno in mezzo tra loro e Cecotto II cui tempo è soggetto al « doping * delle gomme Slicks montate quasi in chiusura di prova. Villa ha rifatto centro nella 250 dove il solo Bonera gli resta vicino. E' probabile che la saggezza di sempre consigli a Walter una corsa prudente, magari lasciando andare davanti a far da lepre il compagno di squadra. Un secondo posto vale per II modenese il titolo mondiale, terzo consecutivo in questa classe tanto battagliata. Il caos è completo nella «500» dove I tempi si sono ottenuti nei primi due giri e poi cinque minuti d'acqua hanno spento ogni velleità. In testa è Lansivuori con la Suzuki. Segue Coulon, giovane svizzero arrivato soltanto stamattina, quindi l'allucinato americano Hennen e certo Wineer austriaco in sella a una Yamaha un po' meno spompata delle altre. Ferrari e Lucchinelli restano sji tempi di Ieri, rispettivamente quinto e sesto per aver voluto imitare il gigioneggiare di Agostini che mai si abbassa a partire subito, insieme alla mandria. Lui, Mino, era addirittura undicesimo, ma se la ride a vedere I suoi giovani imitatori nelle peste, tanto per quel che lo riguarda ha speranze limitate poiché la sua Suzuki zoppica sempre da un_cilindro. Giorgio Viglino TEMPI DELLE PROVE — Classe 350: 1. Walter Villa (It.) Aermacchi HB 3'50"99; 2. Braun (Germ.) Yamaha 3'51"98; 3. Herron (Ir.) Yamaha 3'53"34; 4. Cecotto (Venezuela) Yamaha 3'54"50; 5. Agostini (It.) MV 3'54"71. Classe 250: 1. Villa (lt.) Aermacchi HB 3'54"58; 2. Bonera (It.) Aermacchi HB 3'56"16; 3. Kohlonen (Fin.) Yamaha 3'59"81; 4. Katayama (Glap.) Yamaha 4'00"26, Classe 500: 1. Lansivuori (Fin.) Suzuki 3'49"22; 2. Coulon (Svlz.) Suzuki 3'51"48; 3. Hennen (Usa) Suzuki 3'51"49; 4. Wiener (Au.) Yamaha 3'58"21; 5. Ferrari (It.) Suzuki 3'59"26; 6. Lucchinelli (It.) Suzuki 4'02"36; 11. Agostini (It.)

Luoghi citati: Suzuki, Usa, Venezuela