A Moser la Tre Valli grazie a Baronchelli

A Moser la Tre Valli grazie a Baronchelli A Moser la Tre Valli grazie a Baronchelli Francesco batte De Vlaeminck in volata - Giovambattista, terzo, collabora col vincitore: si guadagna la maglia per i mondiali di Ostuni (Dal nostro inviato speciale) Bodio, 21 agosto. Oggi il vincitore non è uno solo, oggi vincono in due: Moser, che trionfa nella Tre Valli, e Baronchelli, che entra di forza nella squadra azzurra, superando ogni sbarramento e ogni divieto. Lo stesso Martini, nonostante non promuova mai nessuno sul campo, di fronte all'evidenza ammette: «A questo punto Baronchelli ha 80 probabilità | su cento di essere selezionato. Avevo dei dubbi sulla sua tenuta alla distanza. Adesso non ne ho più». In altre parole: la «Nazionale» la faccio io e nessun altro e se un corridore va forte non lo lascio a casa. Insomma, se i belgi hanno voglia di darsi la zappa sui piedi da soli lasciando fuori De Vlaeminck, noi seguiamo un'altra strada. E speriamo che sia quella giusta. Martini promuove Baronchelli e, a prima vista, si tratta di un dispetto beilo e buono a Moser, che ha già fatto capire che trovarsi Gibì a fianco ad Ostuni lo renderebbe nervoso. Ma se Martini fa una dichiarazione così impegnativa, evidentemente la realtà è diversa: dopo tanti tira e molla, Moser e Baronchelli hanno raggiunto un compromes- so. Dire che siano diventati amici all'improvviso, come accade nelle fiabe, sarebbe un po' troppo; diciamo invece che hanno deciso, per un giorno, di dimenticarsi di essere nemici. Il giorno in questione, è chiaro, è il 5 settembre. Ma oggi c'è stata una prova generale e — incredibile ma vero — tutto ha funzionato a meraviglia. Si presumeva che la tattica di Moser e della sua squadra sarebbe stata quella di bloccare a tutti i costi Baronchelli, di tenerlo prigioniero in mezzo al gruppo: e in effetti, per circa 200 km, è andato tutto liscio, cioè Baronchelli si è trovato in trappola e non ha avuto la forza di rompere l'assedio. Martini si mordeva le unghie, perché questa «indicativa» rischiava di non indicare assolutamente nulla. Ma ecco la svolta della corsa. Ad una ventina di chilometri dal traguardo, su un tratto in salita, Baronchelli scatta con decisione. Gli resistono in tre: Moser, De Vlaeminck e Osler. Il quartetto prende di colpo 300 metri. Moser è ad un bivio, e deve decidere in fretta: se collabora alla fuga può vincere la corsa, ma poi deve rassegnarsi a veder promuovere Baronchelii in azzurro; se invece si mette a rimorchio il gruppo probabilmente rinviene, lui rischia la sconfitta e Gibì quasi sicuramente ci rimette la convocazione. Moser è un campione vero, spende ciò che ha, non si è mai fatto portare a traino e decide di non farlo neppure questa volta. Quel Baronchelli gli dà fastidio, ma è II e mica può mandarlo via. Forse, in cuor suo, Gibì ringrazia Moser. I due, nemici fino a qualche minuto prima, ora diventano alleati. Osler non preoccupa tanto, il problema è quello di sbarazzarsi di De Vlaeminck. Forse i due. non si parlano, forse si lanciano soltanto un'occhiata d'intesa. Dato che Baronchelli allo sprint è debole, per cercare di vincere dovrebbe partire da lontano, di sorpresa: ad un paio di chilometri dall'arrivo, ad esempio. E invece non si muove. Forse Gibì ha capito che è il momento dì restituire il favore a Moser: a lui la corsa, a me la maglia azzurra; e facciamola finita con le polemiche. Osler, compagno di squadra di De Vlaeminck, allunga allo striscione dell'ultimo chilometro per costringere Moser e Baronchelli ad inseguire e fare così il gioco del belga. Osler viene raggiunto e Baronchelli, ai 200 metri, scatta con decisione, con Moser a ruota: praticamente, gli tira la volata. De Vlaeminck tutto si aspetta, meno che I due facciano causa comune. Riesce a superare Gibì, ma non Moser, e all'arrivo dice che questi italiani sono proprio imprevedibili. Dunque, Il compromesso è raggiunto: Baronchelli entra in squadra e Moser non protesta più. Per definire i dettagli, Martini dopo la corsa parla a lungo con Francesco. Colloquio segreto, naturalmente. Ma è facile pensare che Moser chieda, in cambio della «non belligeranza» nei confronti di Baronchelii, un'adeguata contropartita, visto che un blocco Scic all'interno della Nazionale gli darebbe parecchio fastidio. Quale contropartita? L'esclusione di un corridore della Scic, ad esempio, a vantaggio di un elemento di sua fiducia. Ancora la Coppa Placci, mercoledì prossimo, poi Martini scioglierà gli ultimi dubbi. Ma ora 6 più tranquillo: Moser e Baronchelli non si fanno più la guerra, per II et. questa è la prima vittoria. In attesa che arrivi l'altra, la più Importante. Maurizio Caravella 1. Francesco Moser (G. S. Sanson), km 254,400 in 6 ore 03'50", media oraria 41,891; 2. De Vlaeminck; 3. Baronchelli; 4. Osler; 5 Battaglin, a 16"; 6. Merckx, a 25"; 7. Caverzasl; 8. Gavazzi; 9. Wolfer; 10. Paollnl. Segue il gruppo. Bodio. La volata che ha deciso una bella Tre Valli Varesine, vinta da Moser (Telefoto

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