René Clair e il ballo liscio

René Clair e il ballo liscio LA CRONACA DELLA TELEVISIONE René Clair e il ballo liscio La settimana è finita bene, lietamente, con René Clair, di cui s'è iniziato il ciclo. E' stato veramente un inizio di grande interesse, con due classici quali « Un cappello di paglia di Firenze » e « Entr'acte ». Com'è stata la settimana? Lunedì, «Il grande cielo» di Hawks, un film un po' appannato ma che in alcune sequenze regge ancora validamente, e in alternativa la replica di un'edizione « super » de « La Bohème » di Puccini (soddisfatti i lirici, ma ci sono regolarmente quelli che mi scrivono « sempre Bohème, con tante opere che meriterebbero di essere diffuse! », aggiungendo un elenco che mi fa strabuzzare gli occhi perché vi si citano cose come « I Goti » di Gobatti, « Ruy ! Blas » di Marchetti, « Lo schiavo » | di Gomez, « La contessa d'Amai- j fi » di Petrella e — da parte di j appassionati calabresi — l'« Al- ] zira » di Nicola Antonio Man- i froce da Palmi, genio, essi dico- I no, straordinario, e purtroppo di-, menticato, vissuto soltanto venti- ! due anni tra il 1791 e il 1813, e che la Tv dovrebbe riesumare e onorare... Giro le richieste ai responsabili, pur sembrandomi la radio sede più adatta che la Tv a così eccezionali recuperi). Martedì è finito dopo undici puntate Io sceneggiato « La stirpe di Mogador ». Undici puntate! Alcuni spettatori, sottoposti a stringente interrogatorio, hanno confessato di non ricordarsi assolutamente più l'inizio, e nemmeno le prime puntate. Sulla rete 2 « Babau » con Paolo Poli, ovvero la prova sconsolante di come sei anni or sono si poneva il divieto totalitario ad una satira divertente, intelligente ma tutto sommato abbastanza blanda. Mercoledì, fine di « Oceano Canada »: sì « Oceano Canada » era una replica e le repliche ci escono dagli occhi e dalle orecchie, ma era anche un documentario che ci riportava, per l'ultima vol ta, la presenza di qucll'indimcnli cabile scrittore e uomo civilissi mo che era Ennio Fiatano. La sciamo stare la biografia di Al Capone, materia fritta e rifritta, e annotiamo il film «Dieci hi amo re » con Doris Day, meno incon sistente degli altri probabilmente perché il vero protagonista era Clark Cable, vecchio ma ancora con una sua grinta. L'unica trasmissione di giovedì che valesse era « Alle prese con... » che affrontava il problema della disoccupazione giovanile in Italia, ma è stata accuratamente collocata in modo che fosse seguita dal più esiguo pubblico possibile. Sull'altro canale un telefilm di marca straniera, « Claudine », altamente democratico, dove un meccanico, diventato garagista, era un sordido fornicatore c ricattatore, e la cameriera di un bar non poteva far altro che la prostituta: l'eroina vilipesa era una contessina decaduta... Ma perché la Rai importa robaccia simile? Non c'è nessuno che si scomodi a visionarla? Venerdì replica de « La signora dalle camelie » alla quale, con tutto il rispetto per i realizzatori, avremmo rinunciato volentieri. Ieri, almeno, ci siamo rallegrati con René Clair: due film in cui esplodono l'estro, l'« humour » e la poesia del giovane regista (non ancora trentenne) e la sua felicità di raccontare fantasiosamente per immagini. Sulla rete 1, invece che una rivista o uno « show » degno di tal nome, l'orgia del liscio registrata a Pesaro il mese scorso. u. bz.

Luoghi citati: Firenze, Italia, Palmi, Pesaro