I lettori discutono di Giorgio Gualerzi

I lettori discutono I lettori discutono Femministe e vacanze Come si suol dire, ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere: l'on. Adele Faccio sostiene che la colpa è delle vacanze, se le sue compagne femministe non sono accorse in massa a Seveso per contrastare il passo ai consiglieri spirituali operanti nei consultori. Evidentemente, gli aderenti di CL — e gli autentici cristiani — hanno un concetto un po' diverso del riposo estivo: essi, cioè, ritengono di non poter mai separare l'uomo dalle proprie esigenze di fraternità comunionale, neppure nel periodo che sembrerebbe meno propizio ad avvertire le stesse. Da questa piccola constatazione, forse, più che da tanti velleitari discorsi, traspare per contrasto il fondo irrimediabilmente borghese ed antipopolare del radicalismo nostrano. Giovanni Mischiati - Torino Scienziati criminali? La tragedia di Seveso, con i suoi inevitabili danni genetici ancora a venire, dimostra a chiunque sia ancora capace d'intendere che si sta avverando l'antica maledizione per cui le colpe dei padri ricadranno sui figli, e per varie generazioni. Il genere limano, che con qualche rara eccezione non ha pensato ad altro che ad empirsi la pancia, lasciando che i deboli vengano calpestali, ora comincia forse a capire che i sedicenti « scienziati » moderni, dinanzi ai quali la maggioranza si è prostrata in abietta e stolida aspettativa di ricavarne i millantati vantaggi materiali, altro non sono che apprendisti stregoni, privi di cervello come di scrupoli. La Hoffmann-La Roche non produce solo gas velonesi. (Ma per che cosa? Per un altro Vietnam?) . La Roche è anche uno dei maggiori esponenti di quella mostruosa industria nei cui laboratori di pseudoricerca medica vengono torturati lentamente a morte milioni di animali incolpevoli per poter inondare il mercato mondiale con sempre nuovi farmaci lucrosi, i cui effetti deleteri, come quelli della nube di Seveso, si evidenzieranno principalmente nei nostri figli e nei figli dei nostri figli. 11 Talidomide teratogeno e lo Stilbcstrolo cancerogeno (quest'ultimo somministrato in questi ultimi anni sotto denominazioni varie a milioni di gestanti) non sono che capostipiti di migliaia di farmaci consimili, che espletano sull'uomo effetti a lunga scadenza mortali, dopo essersi dimostrati innocui per gli animali. Naturalmente tutto ciò non potrebbe accadere senza la complicità delle autorità c dei «mass inedia», che gridano allo scandalo solo quando questo, come la nube di Seveso, non è più occultabile. Altrimenti pretendono ipocritamente che questi «sacrifici», per quanto tristi, sono indispensabili « per il bene dell'umanità ». Difatti l'intervista del presidente della Roche al quotidiano Blick di Zurigo si conchiudeva proprio così: « Mi dispiace molto quanto è accaduto, ma bisogna anche mettere in conto i pericoli di una moderna azienda chimica. E la chimica ha salvato finora migliaia di vile umane ». Ad altri risulta esattamente il contrario. Per quanto tempo ancora i « mass media » permetteranno che il pubblico venga preso in giro da questi falsi pro- fcti? Hans Ruesch Klosters (Svizzera) Indignazione per Tali al Zaatar Chiedo un supplemento di spazio per meglio chiarire il senso del mio intervento di giovedì 19 che, temo, è stato da taluni gravemente frainteso. In particolare, forse, non è stala sufficientemente avvertila, poiché mi sembrava abbastanza scontata, la deplorazione per quanto è accaduto a Tali al Zaatar. Va da sé che, per poco che uno abbia senno, non può rimanere insensibile, e non indignarsi, dinanzi a ciò che è stato commesso da persone che si proclamano « cristiane » (del resto basta leggere un recentissimo scritto di Gianni Baget-Bozzo per comprendere l'eccezionale gravità della cosa). D'altra parte sembra francamente superfluo riaffermare che senza una equa soluzione del problema palestinese non ci può essere vera pace né in Libano né nel Medio Oriente (anche se il precedente armeno e la realtà curda non sono molto confortanti in proposito). In verità a me premeva piuttosto porre l'accento su quel fatto, molto diffuso in Italia, che io chiamerei « indignazione a contando », che obbedisce a motivi diversi dalla semplice deplorazione di massacri come quello di cui si discute. Certo, meglio sarebbe per tutti, parafrasando il buon padre Cristoforo ricco di saggezza manzoniana, che non ci fossero massacrati e quindi neppure massacratori. Giorgio Gualerzi - Torino

Persone citate: Adele Faccio, Hans Ruesch Klosters, Hoffmann, Roche