I sindacati sono decisi "Caccia agli evasori,, di Giancarlo Fossi

I sindacati sono decisi "Caccia agli evasori,, Intervento dei metalmeccanici I sindacati sono decisi "Caccia agli evasori,, Roma, 21 agosto. «Basta con gli slogans, bisogna passare all'azione» , afferma Giorgio Benvenuto, segretario generale per la Uil della Federazione lavoratori metalmeccanici, illustrando un progetto di legge di iniziativa popolare riguardante «iniziative giudiziarie contro gli evasori fiscali». «Riteniamo futile, a questo punto, continuare ad agitare slogans astratti tipo "lotta alle evasioni", così come è futile — precisa Benvenuto — portare ancora a spasso parole d'ordine generali del tipo "moralizziamo la vita pubblica", "sopprimiamo i cinquantamila enti inutili", "eliminiamo lo sconcio delle auto di Stato". Occorre avviare azioni concrete, nei diversi settori. Soprattutto per il fisco non ci si può limitare a piangere sui 10.000 miliardi di lire sottratti ogni anno al fisco da una massa anonima di clandestini». Il progetto è stato diffuso in questi giorni ai comitati di fabbrica e di zona, ai consigli tributari più o meno ufficiali, alle principali strutture sindacali per un dibattito approfondito e la raccolta delle 50.000 firme necessarie per la sua presentazione in Parlamento. E' un atto d'accusa nei confronti dei politici, ma nello stesso tempo di autocritica del movimento sindacale: a conclusione di un'approfondita valutazione compiuta dal «comitato tariffe e fìsco» della Firn si indicano proposte per l'adozione c".i misure perequative. Nello scontro di classe avviato negli anni 1969-'70 sul terreno del fìsco, i lavoratori — osserva l'Flm — sono usciti nettamente sconfitti. La sconfitta deriva, a suo avviso, dai rapporti di forza obiettivamente sfavorevoli, ma in parte anche «da debolezze e carenze interne allo stesso movimento sindacale». La scarsa consapevolezza della «centralità» del problema-fisco, insieme «al metodo verticistico della mediazione e del confronto» hanno impedito di trasferire su questo terreno tutta la grande combattività espressa dal movimento nelle lotte in fabbrica. Ne è risultata, aggiunge la Firn, oltre a una pesante compressione delle conquiste salariali, an¬ che una deformazione della politica di interventi sociali richiesta con sempre maggiore insistenza dai lavoratori. Il prelievo fiscale è aumentato dal 1950 ad oggi di oltre il 70 per cento, ad un tasso medio dello 0,6 % l'anno, ma l'onere relativo «è stato sostenuto principalmente da quelle classi a cui i richiesti interventi sociali avrebbero dovuto essere destinati». Secondo calcoli dell'ufficio economico della Firn, il complesso dei lavoratori che fruisce di una quota di reddito pari a circa il 68 % del reddito nazionale lordo fornisce allo Stato, fra imposte dirette, indirette e contributi sociali, l'80 % delle sue entrate. Quali sono le proposte? Prima di tutto, alcune misure di perequazione, fra le quali: 1) adeguamento delle detrazioni per coniuge a carico, quota esente e spese di produzione del reddito per i lavoratori dipendenti nel primo caso dalle attuali L. 36.000 si dovrebbe passare a L. 50.000, nel secondo dalle attuali L. 84.000 a L. 130.000 e dalle attuali L. 18.000 a L. 30.000. A partire dal secondo anno di applicazione, le misure delle detrazioni dovrebbero essere rivedute in base agli indici del costo della vita calcolati dall'Istat; 2) detassazione degli assegni familiari in modo da mettere riparo «ad una delle più gravi ingiustizie compiute ai dami dei lavoratori dalla riforma tributaria»; 3) una detrazione di imposta pari al 5 per cento delle somme prelevate dal datore di lavoro attraverso la trattenuta alla fonte: ciò per compensare il trattamento discriminatorio attuato nei confronti dei lavoratori, rispetto ad altre categorie. Giancarlo Fossi

Persone citate: Giorgio Benvenuto

Luoghi citati: Roma