Pericolosità del circuito cecoslovacco e rimborsi spese troppo bassi di Giorgio Viglino

Pericolosità del circuito cecoslovacco e rimborsi spese troppo bassi Pericolosità del circuito cecoslovacco e rimborsi spese troppo bassi Moto-mondiale, i piloti disertano Brno Tra gli assenti Sheene e Read - Anche con meno centauri il percorso è sempre rischioso ■ Misteriosi i tempi delle prove: gli organizzatori li comunicheranno soltanto oggi - Nelle "500" ufficiosamente il migliore sarebbe stato Ferrari (Dal nostro inviato speciale) Brno, 20 agosto. Ieri, quando parlavo di crisi del moto-mondiale, non avevo ancora i dati nel dettaglio circa la partecipazione a questo Gran Premio cecoslovacco, unico rimasto all'Est europeo, poiché gli arrivi dei corridori si susseguivano e c'era tempo anche stamane per completare i ranghi. Adesso, a , prime prove concluse, il quadro ; è completò, anzi incompleto del tutto, con una povertà che mai si è verificata in gare iridate se non ai più recenti Tourist Trophy disertati secondo buon senso. Mancano Sheene e Read, stelle fli grandezza assoluta, e poi Rougerie, Coulon, Williams, Pons. Qualcuno si è scassato, ma molti, la maggior parte, non se la sono sentita di sostenere le spese per un rimborso che sulla base delle tabelle federali raggiunge mille franchi svizzeri per i vincenti, a scalare per tutti gli altri. La nuova norma della Firn che vincola i rimborsi alla moneta svizzera non permette i giochi degli anni passati e gli organizzatori che non hanno sponsor pri- vati che paghino direttamente gli ingaggi non possono nemmeno se vogliono aumentare le cifre pattuite. E' successo in Svezia (dove si sono giocati la partecipazione di Agostini), poi in Finlandia (prima assenza di Sheene neocamplone) e adesso qui in Cecoslovacchia. Corse svalutate, svilite da risultati generali già acquisiti, punizione un po' troppo dura per chi organizza con una grande applicazione e miglio¬ randosi di anno in anno. D'altro canto dovrebbero migliorarsi per altri dieci per raggiungere un soddisfacente livello tecnico sul circuito che alterna ad un tratto asfaltato di recente, altri pessimi, un pericoloso attraversamento d iabitato, una bellissima curva sopraelevata sulla quale scola però con la pioggia tutto il terriccio delle banchine esterne. Meno corridori, meno rischi, si potrebbe concludere con un po' di cinismo, in realtà rischi eguali ma per pochi. Per il pubblico locale o tedesco dell'Est (Est od Ovest i tedeschi dominano sempre come massa in una gara motoristica) le assenze non guastano molto. Gli applausi li monopolizza Agostini. Attenzione la destiamo tutti, assediati come siamo all'uscita dalla nostra isola dorata, uno di quegli alberghi internazionali che vivono come un villaggio del « Mediterranée » assolutamente avulsi dall'ambiente esterno, siano a Corfù o a Tahiti, nel caso nostro a Brno, città di castelli (Spielberg, con la via d'accesso che ha nome Pellicova) ma assai più di ac- ciaierie. Per la torma di ragazzini, e la massa di fans senza età, e difficile distinguere tra la fisionomia di un meccanico e quella di certo Virginio Ferrari, provenienza idroscalo milanese, professione corridore. Ferrari è l'ultimo arrivato (ma più veloce in pista, più avanti darò il dettaglio), ma non è che molto di più dicano Lucchlnelli o Pat Hennen, addirittura Villa che, smessa la tuta, con quel suo bel faccione largo e tondo alla Charlie Brown, sembra la controfigura di se stesso. Ago e la sua corte scorrazzano in pista tra scrosci di pioggia e squarci di sole. I tempi sono un doppio mistero in primis perché gii organizzatori li comunicheranno soltanto domani, e poi perché quelli rilevati self-service non hanno l'assistenza della tabellina di modello televisivo con nuvolette e raggi di sole. Sugli 11 km. scarsi del percorso ridotto, inaugurato dall'anno scorso, il tempo cambia spesso, l'asfalto si asciuga più o meno bene e i corridori possono ottenere ragguagli stupendi o tempi disastrosi senza una ragione apparente. Gli organizzatori alle prese con i problemi di valuta hanno ridotto a quattro le classi, le tre maggiori e i sidecars. La 250 ha valore puramente simbolico poiché a Villa è sufficiente un secondo posto per aggiudicarsi il titolo mondiale. La 500 ha perso subito per strada il nuovo campione, e adesso vive delle prodezze dei due ragazzi italiani, Ferrari e Lucchinelli, del rincuorato Lansivuori ora accasato con il teamlife italiano expatron di Read, ovviamente dell'Agostini campione con moto Suzuki sempre più sbertucciate. Ferrari è andato più forte di Lucchinelli, e i due più forte di tutti, segno di abilità ma anche di una certa euforia che confina con la montatura. Se le rilevazioni fatte da Alberto Pagani sono esatte come di consueto, Ferrari sarebbe l'unico ad essere sceso sotto i 4 minuti (3'58"83), Lucchinelli è a 3", Lansivuori a 6", Hennen a 7". Ago non ha trovato il momento migliore e poi la moto ha cominciato a fare i capricci. I tempi contano relativamente poiché a pista asciutta si scenderà di sicuro di almeno una decina di secondi, visto che proprio Agostini con la MV da 350 ha girato sull'asciutto e al primo tentativo in 3'52"2. Villa che gioca per il « mondiale » dal quale Ago è tagliato fuori lo segue a distanza, mentre Cecotto appare fuorigioco almeno in questa giornata d'esordio. Comunque il giovane leone sa far parlare di sé egualmente: ha mandato al diavolo l'intera coreografica, simpatica troupe di tele-radiocronisti venezuelani che regalano emozioni costose ai fans sudamericani. Sono infatti i radio-tv gli sponsor maggiori di Johnny, che ora rischia di vedersi tagliati i fili e quindi i viveri. Giorgio Viglino Giacomo Agostini

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Corfù, Finlandia, Svezia