La svolta tattica di Antonio Ghirelli

La svolta tattica La svolta tattica W0È Battono alle porte i mondiali di ciclismo e c'è già aria di grande calcio, ma il nostro dialogo con l'amico lettore non può ricominciare, dopo la pausa estiva, senza una fuggevolissima retrospettiva olimpica. Per la verità, la notizia più interessante riguarda non il recente passato canadese ma il prossimo futuro mosc""lta. A quanto pare, per finanziare i Giochi del 19uu, il governo sovietico avrebbe deciso dì lanciare us.a lotteria. L'idea non è originale e non sembra, dai punto di vista comunista, molto ortodossa; ma in cambio è fatta per piacere al ministro sovietico del Bilancio, perché scarica sui contribuenti russi gran parte delle spese che dovrebbero, secondo le generali previsioni, consentire l'allestimento di una edizione « faraonica » dei Giochi, anzi dell'ultima edizione « faraonica » (si è letto anche questo] che sarebbe allestita nel secolo. Questa trovata della lotteria, però, farebbe sospettare che gli organizzatori moscoviti abbiano progetti più modesti. E sarebbe davvero una sorpresa gradevolissima se fra quattro anni, all'ombra delle cupole della piazza Rossa, avessimo un'Olimpiade seria, sobria e senza troppa politica. Ce lo lascia sperare anche la notizia, ancora non confermata mentre scriviamo, che l'Urss accetterebbe di incontrare In campo neutro ! cileni per la semifinale di Coppa Davis. I iota nr\wi4-ò ' risultati di Montreal e an- Lieie nuvitd cne quem f/c/,e gare d/spu. tate ir. Europa negli ultimi giorni confermano la lieta novità: l'atletica leggera e II nuoto italiani stanno registrando notevoli progressi. Noi siamo anche del parere che le due Federazioni, I giornali e soprattutto la rai-tv non facciano abbastanza, non mettano abbastanza immaginazione ed entusiasmo nel propagandare queste due specialità, la cui attrattiva spettacolare potrebbe anche avvicinarsi a quella del football se si trovassero formule adatte ad avvincere l'interesse degli appassionati; ma In ogni caso salutiamo le prestazioni di nuotatori ed atleti azzurri dei due sessi come un lieto evento per lo sport, ed anche per la società del nostro paese. Fermo restando, beninteso, che la diffusione dello sport come servizio sociale per i giovani è un capitolo completamente diverso, sul quale attendiamo alla prova con impazienza le forze politiche e sociali che recentemente sono entrate nell'area di governo. o E veniamo al calcio. Cambia gioco? La grande attesa che circonda l'imminente inìzio dell'attività ufficiale in Coppa Italia, in campionato e in campo internazionale — un'attesa che in qualche caso, come in quello del tifosi della Roma, ha assunto dimensioni stupefacenti e tutt'altro che rassicuranti — scaturisce probabilmente dall'intelligenza con cui quasi tutti i sodalìzi dì prima serie hanno con¬ dotto quest'anno la campagna acquisti e vendite. L'idea degli scambi a cui, per esempio, sono addivenuti la Juve e II Milan è stata geniale; ma più in generale, va lodato il principio di mutare spregiudicatamente faccia alla squadra, quando beninteso ne esistano I presupposti (se lo avesse fatto il Torino, sarebbe stata pura follia). E, al di là degli effetti Indotti di una campagna finalmente fantasiosa e tutto sommato neppure scandalosamente prodiga, non mancano grossi temi di fondo su cui ruoterà tutta la stagione: a) / duri cimenti internazionali per Bearzot e Radice; b) la sfida della Juve, delle due milanesi e del Napoli ai campioni granata; c) la svolta tattica. Non v'è dubbio che il terzo argomento, almeno per gli addetti ai lavori, sia il più interessante. A proposito della rinuncia iuventina ad un giocatore tipico di regia come Capello, l'allenatore della Nazionale ha affermato che probabilmente il gioco del futuro passerà proprio per la strada suggerita dal presidente Bonlpertl. Questo sembra, dunque, uno dei punti di riferimento essenziali della svolta di cui si parla: la Juve, per così dire, si pone alla sinistra dello schieramento tattico attuale. Alla destra ha l'aria di collocarsi il Napoli di Pesaola, col suo ripudio del gioco manovrato e aggressivo elaborato da Vinicio. Al centro, ma con caratteristiche tutt'altro che » reazionarie », si colloca invece la folta schiera del giovani tecnici che alla scuola di Gigi Radice hanno innovato gli schemi e sveltito il ritmo del football italiano senza rinunciare tuttavia alla cabina di regia. Centro-sud polemico GJUmnm che lavorano nel Nord, quest'anno avranno modo non solo di appassionarsi alle vicende dei grandi protagonisti tradizionali della lotta per lo scudetto (con il già segnalato fenomeno della trasmigrazione di certi nuclei di tifosi dalla Juve all'Inter, al seguito di Pletruzzu Anastasi), ma anche di seguire con nostalgia le imprese delle loro squadre « di origine ». La virulenta polemica tra Pesaola e Vinicio dà un sapore particolarmente piccante alla stagione del Napoli, che tra l'altro si è arricchito di un giocatore bravissimo e tipicamente <• provocatorio » come Chlarugl; ma restituisce anche la Lazio all'aristocrazia dei valori nazionali, perché Luis De Menendez può essere discusso come psicologo ma è un preparatore straordinario e conta su un regista classico come Cordova per resuscitare la squadra da scudetto. E non è certo tutto qui. Per gli emigranti del centro-Italia ci sono la Fiorentina, il Perugia, la Roma da seguire con passione. Par i calabresi torna il tenace, coraggioso Catanzaro. Per i pugliesi riappare l'indomabile Foggia. Duole solo che siciliani e sardi debbano guardare alla serie B per scaldarsi il sangue, ma si può giurare che almeno Cagliari e Palermo faranno un bel campionato, un campionato di testa, speriamo addirittura un gran campionato dì promozione. E in ogni caso, ci sarà da divertirsi. Antonio Ghirelli W0È

Persone citate: Anastasi, Bearzot, Capello, Cordova, Gigi Radice, Luis De Menendez, Pesaola, Radice

Luoghi citati: Cagliari, Catanzaro, Europa, Foggia, Italia, Lazio, Palermo, Urss