Russi ed Hemmi sono professionisti in proprio

Russi ed Hemmi sono professionisti in proprio Una svolta importante ma rischiosa nel mondo del discesismo internazionale Russi ed Hemmi sono professionisti in proprio I due campioni svizzeri hanno ottenuto la licenza B uscendo dal pool della loro Nazionale - Il et. azzurro Cotelli: "Nessun italiano seguirà questo esempio, che potrebbe avere in futuro conseguenze negative" Siamo ancora lontani dalla stagione invernale ma questo non significa che il mondo dello sci non sia In movimento. Da martedì scorso sono in ritiro allo Stelvlo I discesisti azzurri; in precedenza c'erano stati gli slalomisti (che vi ritorneranno lunedì prossimo) con il loro nuovo allenatore Alphons Thoma. Tutti, comunque, sono al lavoro da almeno un mese per preparare l'annata '76-'77 che si annuncia carica di interesse (la rivincita In Coppa del Mondo fra Stenmark e gli italiani) e di novità. La prima fra le notìzie giunte alle redazioni dei giornali non riguarda però la • valanga azzurra » bensì la squadra svizzera e in particolare due fra i più noti campioni elvetici: Helni Hemmi e Bernard Russi, vincitori rispettivamente della medaglia d'oro in slalom gigante e della medaglia d'argento In discesa alle Olimpiadi di Innsbruck. « Russi ed Hemmi — diceva una nota d'agenzia giunta lunedì — sono passati al professionismo ». Seguiva una dichiarazione del discesista il quale affermava di «averne abbastanza dell'ipocrisia», di avere ottenuto dalla sua federazione l'autorizzazione a firmare Uberamente contratti pubblicitari, anche al di fuori della cerchia dei produttori dì articoli sportivi che finanziano la nazionale svizzera con un pool più o meno simile a quello italiano. Sembrava, In un primo momento, che i due campioni fossero passati definitiva- mente nelle file dei • prò - che prendono parte alle gare organizzate dall'americano Bob Beattie. Nelle ultime righe delia stessa nota, invece, veniva specificato che Hemmi e Russi hanno unicamente optato per la • licenza B » cioè per un contratto che permetterà loro di partecipare ancora alla Coppa del Mondo e a tutte le prove del normale « circuito » sciistico, mentre saranno esclusi dal prossimi Giochi olimpici. In cosa consiste la licenza B? Lo chiediamo a Mario Cotelli, ancora per qualche giorno in vacanza in Valtellina. Il commissario tecnico dello sci italiano ha già preso nelle passate settimane diversi contatti con la federazione, con gli atleti, con il « pool » ma soltanto ora, nei prossimi giorni, Inizierà II suo lavoro difficilissimo di • mediatore » nelle vertenze che con tutta probabilità renderanno \ caldissima la vigilia dell'Inizio delle gare. « Russi ed Hemmi — risponde Cotelli — hanno solamente applicato l'articolo 211, punto 2, del regolamento internazionale della Fls, stabilito al congresso di San Francisco nella scorsa primavsra. In quell'occasione fu stabilito di concedere agli sciatori ritenuti " dilettanti " due tipi di licenza: A e B. Sarebbe troppo lungo elencare quali siano esattamente tutte le norme da rispettare per entrare nelle due categorie. In poche parole dirò che la differenza sostanziale fra le due licenze consiste nel fatto che la prima ha una limitazione di guadagno, cioè gli atleti non possono superare un certo plafond di introiti nel corso di un anno, mentre la seconda non pone limiti di cifre ». — Allora perché soltanto Russi ed Hemmi hanno scelto questa strada? Anche gli azzurri allora potrebbero richiedere la licenza B. « Per quanto riguarda gli italiani non credo che nessuno opterà per questo tipo di contratto. A mio avviso sia la federazione svizzera che II presidente della Fls, Marc Hodler, hanno travisato il nuovo regolamento Interpretandolo in una maniera molto personale. Tuttavia penso che questo non porterà scompigli nel mondo dello sci. Mantenendo la licenza A, gli sciatori Italiani continueranno ad essere garantiti da una Federazione forte. Mi spiego meglio: in un certo senso con la licenza A si mantiene un professionismo di federazione, mentre con quella B II professionismo diventa individuale. Quali sono I vantaggi della prima soluzione? Uno dei tanti ad esempio è che la Federazione, avendo tutti i contatti diretti con le case del pool, può utilizzare i campioni come Gros e Thoeni per avere il materiale per i giovani, per tutte le altre attività collegate ». — Russi ed Hemmi quindi si sono comportati da egoisti. « I due svizzeri hanno voluto sfruttare personalmente la grossa popolarità della quale godono in questo momento nel loro paese. Ma non dimentichiamo che non potranno diventare uominisandwich ed applicarsi sulle tute enormi scritte pubblicitarie. Dovranno continuare ad Indossare gli indumenti della nazionale. Al massimo sarà loro consentito di dare il nome a qualche "linea" di prodotti. In compenso però dovranno pagare alla federazione il costo completo degli allenamenti e delle trasferte per la Coppa del mondo. Una cifra che si aggira sui 70.000 franchi, cioè una ventina di milioni di lire ciascuno. Inoltre questo nuovo sistema potrebbe far correre grossi rischi al mondo dello sci, qualora ciascun atleta gareggiasse in proprio. Si arriverebbe a dover pagare favolosi ingaggi ad ogni gara e naturalmente sarebbero avvantaggiati solo i migliori, i campioni in grado di vincere, mentre tutti gli altri sarebbero ignorati. Un grosso rischio, lo ripeto, che è meglio non correre ». Salvo clamorose sorprese, quindi, nella squadra azzurra non dovrebbero esserci • casi » tipo quelli di Russi e di Hemmi, anche perché gli sciatori italiani godono già ugualmente di un ottimo trattamento. Per quanto riguarda le notizie sul fronte sportivo c'è da registrare una distorsione della quale è rimasto vittima Bruno Noeckler. una delle maggiori speranze della formazione italiana. Noeckler però è già sulla via della guarigione come perfettamente a posto pare anche Pierino Gros che aveva lamentato uno stiramento inguinale. Chistiano Chiavegato

Luoghi citati: Innsbruck, San Francisco