Gli uomini di grande intelletto vivono più a lungo delle persone dette normali

Gli uomini di grande intelletto vivono più a lungo delle persone dette normali Gli uomini di grande intelletto vivono più a lungo delle persone dette normali Una riunione tenutasi a Ge-Una riunione tenutasi a Ge nova per il lancio di 12 volumi pubblicati dall'Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani di Roma, ha dato modo ad alcuni esperti, i professori Luigi Brian, Alessandro Maderna, Gino Polleri, Alfredo Obertello, Silvano Burgalassi e Luciano Luisi di aggiornare il problema della senilità. E' proprio scritto nella nostra carne, nelle nostre cellule che si deve invecchiare? Parrebbe di sì. Le nostre cellule possono al più moltiplicarsi 60 volte, e poi cominciano a boccheggiare, si caricano di rifiuti perché i loro netturbini chiamati lisosomi non ce la fanno a smaltire i residui del metabolismo, la polvere, il grasso, le proteine eccetera che abbiamo ingerito o assorbito. Tentano questi netturbini di fare gli straordinari, di buttar fuori enzimi in maggior quantità per distruggere i rifiuti, ma poi crollano. Che sia valida questa nozione delle cellule che hanno in sé la loro fine lo dimostra la «baby-senilità», cosi io chiamo le quattro malattie — progeria, pangeria, metageria, acrogeria — che colpiscono i bambini e si manifestano con una senilità precoce e con tutto 1 quel corteo di malanni dell'e-1 quel corteo di malanni dell'età adulta che tutti conoscono, arteriosclerosi, infarto, diabete, rughe, pelle che si assottiglia come carta velina, ginocchia che sembrano ingrandite per l'atrofia delle masse muscolari sopra e sottostanti. In queste quattro malattie infantili le cellule riescono a moltiplicarsi non 60 ma solo 20-30 volte, di qui la vita breve e la senilità precoce. Dunque la scienza è impegnata su due fronti: l'uno è strettamente genetico, nel senso che essa presume di poter introdurre nelle cellule sostanze o addirittura geni preformati in modo da aumentare il numero di moltiplicazioni cellulari. Con la vitamina E le cellule si moltiplicano 120 volte invece che 60 e con la vitamina C 80. Ma sono risultati che attendono conferme. L'altro fronte si pone invece il problema di evitare i malanni dell'età. Il che è possibile fare lavorando strategicamente su 5 funzioni delle cellule: attivando i lisosomi, stimolando i peroxisomi, potenziando gli enzimi riparativi del DNA cellulare, equilibrando le funzioni del più complesso enzima dell'organismo, il P-450, formato da 14 unità che funzionano a casca-unità che funzionano a cascata, e infine conservando intatte le difese immunitarie. La strategia si occupa anche dei malanni che derivano dal mancato self control nei riguardi di fumo, alcol, zuccheri, grassi, dolci, obesità, sedentarietà mentale e fisica. A mio avviso è più grave quella mentale perché esequizza la cortecchia cerebrale e consente al centro delle emozioni e degli istinti — l'ipotalamo — di farla da padrone come negli animali. Sì, è più grave di quella fisica: gli olimpionici vivono quanto la popolazione comune mentre i recordmen del cervello, come i premi Nobel, vivono secondo una mia statistica almeno 4 anni più della popolazione comune. L'errore che si commette è quello di dire alle persone anziana: non sei più un ragazzo, devi contenerti, limitare la tua attività. E' il principio della fine. Bisogna ricordare che svolgendo per tutta una vita uno stesso compito questo diventa automatico e non da più sprint alla mente; bisogna iniziare attività nuove, accendere nuovi interessi, ricordare che Tolstoj cominciò a studiare il tedesco a 73 anni. Il cervello è il regista del 1 film film della vita, bisogna proporgli sempre nuovi soggetti, nuove inquadrature, nuovi traguardi. La vita è come scalare mille guglie. Senza una inesausta tensione c'è la quiete senza ritorno. Ho ricordato a Genova anche l'episodio che mi stupisce ogni giorno: nei miei quotidiani viaggi da Genova a Milano vedo spesso i partenti per la villeggiatura, talora sono uomini e donne obesi, anche giovani, e mi vien fatto di pensare che il loro vantaggio più grande non sarebbe la villeggiatura ma il lavoro e il digiuno. Sempre attuale il discorso sulla differenza di longevità dei due sessi. Già era noto che le donne hanno un DNA cellulare più lungo (2 metri e 20 cm contro i 2,08 del maschio), un maggior corredo di anticorpi, un minor numero di arteriosclerosi e di infarti, un terzo meno di tumori e via via. Perciò vivono 5 anni più dei maschi. Oggi apprendiamo che esse hanno anche un maggior numero di cellule difensive. A chiusura, un rilievo pieno di ombre e di perplessità: gli sforzi fisici oltre misura provocano rottura di gruppi cellulari liberando il DNA che essi contengono e gli eventuali virus presenti. Anche questa potrebbe essere una delle cause della minor morbilità della donna e della sua più lunga vita. Carlo Sirtori Meccanismi delle coliti D. S. Grimes è del parere che certe colopatie (diverti colosi, colite ulcerosa, colon irritabile ecc.) siano dovute ad un meccanismo comune: lo spasmo della muscolatura liscia. II tipo dell'affezione dipenderebbe dalla intensità e dalla durata dello spasmo. La causa? L'eccessivo consumo di idrati di carbonio raffinati e la conseguente diminuzione dell'effetto «tampone» del materiale fecale (Lancet 21 febbraio 1976). Da parte sua, invece, V. Mani, supponendo che, alla base dello spasmo della muscolatura liscia, agisca un meccanismo d'ipersensibilità immediata, ha tentato d'impiegare un farmaco — 11 cromoglicato dlsodico — che ha già dato buone prove nell'asma allergico. La cura a lungo termine sembra aver dato risultati soggettivi ed istologici in 12 casi (Lancet 28 febbraio '76).

Persone citate: Alessandro Maderna, Alfredo Obertello, Carlo Sirtori, Cura, D. S. Grimes, Gino Polleri, Luciano Luisi, Luigi Brian, Silvano Burgalassi, Tolstoj

Luoghi citati: Ge, Genova, Milano, Roma