Direttore di banca avallava assegni scoperti Arrestato: nelle casse mancano due miliardi
Direttore di banca avallava assegni scoperti Arrestato: nelle casse mancano due miliardi Roma: truffa colossale, altri otto mandati di cattura Direttore di banca avallava assegni scoperti Arrestato: nelle casse mancano due miliardi In carcere anche la sua segretaria, presa in Sardegna, e un altro complice a Milano - L'ammanco nell'agenzia di via Condotti del Banco di Sicilia ■ Il funzionario era già sospeso Roma, 18 agosto. Due miliardi spariti dalle casse del Banco di Sicilia: questo il frutto di una colossale truffa ideata dal direttore dell'agenzia di via Condotti, finito in carcere sotto l'accusa di peculato. Protagonista dell'episodio, un funzionario di 43 anni, Salvatore Porto, catanese, abitante in viale Donna Olimpia, a Monteverde, responsabile della filiale della banca in via dei Condotti. E' stato arrestato ieri a Nettuno, dove trascorreva un periodo di vacanze, su mandato di cattura del sostituto procuratore De Roberto. Per ricostruire la vicenda, bisogna risalire al 28 giugno. Quel giorno, sui tavoli della procura della Repubblica finì una dettagliata denuncia per un ammanco da capogiro nell'agenzia di via Condotti. Dalla contabilità della banca — documenti, carte, prove, cifre, date — risultava infatti che erano stati pagati numerosissimi assegni emessi su piazze diverse da quella di Roma: tutti scoperti, quasi mai intestati alla stessa persona. In un primo momento, si pensò che il direttore dell'agenzia si fosse macchiato di una colpa indubbiamente grave ma non clamorosa: cattiva diligenza. Forse aveva controllato gli assegni con troppa disinvoltura, o forse non li aveva controllati per niente. Nessuno sospettava responsabilità più pesanti. Il primo provvedimento, comunque, fu quello di sospendere Salvatore Porto dal lavoro. Seconda decisione, quella di andare sino in fondo: bisognava rintracciare i destinatari di quegli assegni, soltanto così si sarebbe riusciti a far luce sulla vicenda. Il meccanismo del clamoroso raggiro studiato da Salvatore Porto era abbastanza complesso. Ecco come funzionava: i suoi complici avevano aperto presso l'agenzia del Banco di Sicilia in via Condotti alcuni conti correnti, su cui depositavano assegni di istituti di credito estranei alla piazza romana. Gli chèques, naturalmente, erano a vuoto, ma il direttore della filiale li i avallava lo stesso. Nei giorni successivi al versamento, il complice che aveva girato gli assegni a vuoto sul suo deposito, chiedeva un assegno circolare alla filiale. Poiché il suo conto appariva abbon dantemente coperto, gli impiegati non facevano difficoltà: rilasciavano un assegno che veniva poi incassato in un'altra banca. Ricostruire tutto questo percorso non è stato facile per gli inquirenti e per lo stesso Banco di Sicilia. Alla fine, però, i protagonisti della truffa, durata almeno un mese e mezzo, sono venuti fuori La prima a finire in carcere è stata Anna Rita Ronchi, 29 anni, segretaria di Salvatore Porto, arrestata due giorni fa in Sardegna. Ieri è stata la volta del direttore e di un terzo complice, Tarcisio Genta, 45 anni, arrestato a Milano. Della banda farebbero parte altre sei persone, di cui non è stato reso noto il nome, contro le quali il sostituto procuratore della Repubblica De Roberto ha spiccato altrettanti mandati di cattura, per concorso aggravato e continuato in peculato, associazione per delinquere e falso ideologico. Non è detto però che la banda rimanga circoscritta a questi nove. Il giudice inquirente non ha voluto pronunciarsi, ma stamane i carabinieri del nucleo giudiziario hanno lasciato intendere che nella truffa potrebbero essere coinvolte numerose persone. Giuseppe Fedi Forza la macelleria e ruba 5 bistecche Perugia, 18 agosto. (g. f.) Che la carne, di questi tempi, sia diventata una merce preziosa è un fatto ormai acquisito e ieri un ladro, in pieno giorno, ha rischiato grosso per impadronirsi di cinque bistecche. E' accaduto a S. Mariano, una piccola frazione del comune di Corciano, a una ventina di chilometri da Perugia, nella macelleria di Mario Cochetta. Durante la chiusura pomeridiana, uno sconosciuto ha forzato la porta d'ingresso. Non trovando denaro contante, è entrato nel frigorifero e trovate a portata di mano cinque bistecche di manzo se ne è impadronito.
Persone citate: Anna Rita Ronchi, De Roberto, Giuseppe Fedi, Mario Cochetta, Salvatore Porto, Tarcisio Genta
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