Le amare vacanze in Italia della regina e di Bernardo

Le amare vacanze in Italia della regina e di Bernardo Le amare vacanze in Italia della regina e di Bernardo (Dal nostro inviato speciale) Porto Ercole, 17 agosto. Non dev'essere delle più liete l'atmosfera che si respira all'«Elefante felice», la dimora estiva dei sovrani d'Olanda costruita sui bordi dell'Argentario e lambita dalle acque di Porto Ercole. Se ne sono andati ì giovani, gli ospiti, gli amici delle lunghe gite sul mare. Sono rimasti la real coppia — ma la regina è in partenza, forse anzi ha già raggiunto l'aeroporto dì Grosseto per imbarcarsi alla volta dell'Olanda — e lo spettro della bustarella Lockheed, che getta ombre per niente rasserenanti sulla rispettabilità del principe consorte e sulla solidità del trono di Giuliana. Nei giorni scorsi, con un bell'anticipo sul previsto, via via sono partite tutte le figlie, con il loro movimentato seguito di mariti, babies, governanti, cameriere, segretarie, amiche. Soltanto la minore delle sorelle è ancora all'«Elefante felice»: è quella, semicieca, per cui a metà degli Anni Cinquanta scoppiò in Olanda un «caso», quando l'opinione pubblica accusò la regina di tenere in casa una specie di «Rasputin», che con metodi tutt'altro che scientifici «curava» l'inferma mentre esercitava sull'intera famiglia un enorme quanto ambiguo ascendente: Giuliana dovette allontanare la donna. Come tutta compagnia, per la regina e il consorte, sono rimaste le persone strettamente necessarie per mandare avanti la dimora: una quindicina fra marinai e guardie del corpo, una ventina di camerieri, uscieri, segretari, inservienti di rango più basso, più lo stuolo di guardie giurate che entrano in servizio quando i reali sono all'Argentario e — parte in divisa, parte in borghese — si dislocano nei punti strategici dei loro itinerari e del comprensorio che circonda la villa: «Noi non li conosciamo neppure; cambiano sempre; a volte siamo persino in imbarazzo, con quelli in borghese», dice un anziano giardiniere che lavora nella zona. A Porto Ercole molti sostengono addirittura che anche la coppia Giuliana-Bernardo e partita da tempo. Fanno osservare che ieri, giorno di mercato, la regina non è andata come sempre a fare spesa per tutta la settimana in piazza. Nessuna delle loro barche — un grosso panfilo e due motoscafi — è ancorata al porto di Cala Galera: quando c'è, in segno di omaggio, sulla torretta di comando viene issata la bandiera olandese. Le assenze di Bernardo sono le più notate. Non lo si è visto all'ultima regata con relativa premiazione al Circolo nautico dell'Argentario, di cui lui è assiduo, oltre che socio naturalmente, e che tenne a battesimo due anni fa. Né la sera di Ferragosto è intervenuto all'elezione di una miss seguita da festa folcloristica, il tutto organizzato dall'Ente del Turismo e svoltosi su una piazzetta di Porto Ercole. «A cose del genere il principe non manca mai», dicono ì bene informati. Tentare di raggiungere la «Elefante felice», per attingere direttamente notizie, non è impresa facile. In pratica l'accesso più agevolato è quello via mare. Vista di fronte, navigando, la costruzione è ampia e bianca, senza tanti arzigogoli, con la sua scala che porta al mare e la caletta per l'ancoraggio. |. m.

Luoghi citati: Giuliana, Grosseto, Italia, Olanda, Porto Ercole