Parigi: i ladri-talpa svaligiano oltre 100 cassette di una banca di Paolo Patruno
Parigi: i ladri-talpa svaligiano oltre 100 cassette di una banca Un mese dopo Nizza, con la stessa tecnica Parigi: i ladri-talpa svaligiano oltre 100 cassette di una banca (Nostro servìzio particolare) Parigi, 17 agosto. Un altro colpo grosso dèlia «banda delle fogne»: stamane gl'impiegati di una succursale della Société Generale all'Ile de St. Louis hanno scoperto che durante il weekend di Ferragosto sono state svuotate centotrenta cassette di sicurezza nella camera blindata, nel sottosuolo della banca. La tecnica è la stessa usata giusto un mese fa a Nizza in un colpo che aveva fruttato oltre cinquanta milioni di franchi: la banda, forse la stessa, ha percorso un dedalo di fogne per avvicinarsi alla camera blindata nei sotterranei, poi ha scavato un tunnel lungo parecchi metri, l'ha arieggiato per poter continuare a «lavorare» e ha dato infine l'assalto con lance termiche al muro di cemento che proteggeva la saletta delle cassette di sicurezza. I ladri-talpa se ne sono andati, indisturbati, per la stessa strada, con un pingue bottino. La direzione della banca sta cercando gli affittuari delle cassette per stabilire l'entità del furto, che sembra aggirarsi comunque, anche questa volta, su alcune decine di milioni di franchi. Alla polizia non è restato stamane che fare a ritroso il cammino percorso dai ladri per cercare di scoprire qualche elemento utile. Raccogliendo la testimonianza di una portinaia, gli agenti hanno potuto scoprire il punto di partenza della banda. «E' stato giovedì — ha raccontato la donna, Solange Morice —, ho visto un uomo con la tuta blu da lavoro che sollevava il tombino delle fogne, in rue Poulletier. Sono andata al mercato, quando sono torna- ta attorno al tombino era stata rizzata una barriera e non si poteva vedere quello che stava succedendo là sotto». Attraverso quel tombino aperto, senza suscitare alcun sospetto, la banda ha introdotto cinque bombole di ossigeno, due di acetilene, un materassino pneumatico, una specie di carriola, assi di legno e altri numerosi utensili. I ladri sono discesi nel collettore della fogna centrale che porcorre l'isola di St. Louis, hanno fatto poche centinaia di metri e si sono trovati all'altezza della banca. A questo punto hanno scavato una galleria trasversale alla fogna lunga sei metri e si sono trovati di fronte alla muraglia di cemento armato che doveva proteggere la camera blindata della banca. L'hanno attaccata con le lance termiche e sono riusciti ad aprirsi un varco largo una ottantina di centimetri, quanto è sufficiente a far passare un uomo che strisci sul ventre: la via della camera blindata era aperta. Secondo la polizia questo lavoro ha richiesto tutti e tre i giorni del weekend d'agosto (la banca è rimasta chiusa dal venerdì pomeriggio a stamane); la banda doveva essere composta da sei-otto elementi che hanno fatto la spola dalle fagnature attraverso quel buco per razziare nelle cassette di sicurezza. Ne hanno tralasciate una sessantina, abbandonando sul pavimento qualche gioiello di poco valore e i titoli non commerciabili. Malgrado la loro tecnica, i ladri per due volte potevano essere scoperti, bloccati nel dedalo delle fogne o nella camera blindata. Dopo il «colpo» a Nizza, subito dalla stessa banca, i servizi di sicurezza erano stati rinforzati, e durante il weekend una dozzina di ronde si erano avvicendate attorno alla banca dell'Ile de St. Louis. Sabato una pattuglia ha sentito dei rumori sospetti provenienti dal sottosuolo, ha avvertito la centrale di sorveglianza che ha inviato due ispettori, i quali dopo un sopralluogo hanno concluso che quei rumori sospetti provenivano dalle cucine di un vicino ristorante. I rapinatori hanno beneficiato anche di un altro aiuto della fortuna: durante un controllo, lunedì, un addetto alle fognature aveva scoperto un passaggio che dal collettore sbuca sulle rive della Senna; ma l'uomo ha segnalato il fatto soltanto stamane, troppo tardi per sorprendere la banda. Eseguito con una tecnica perfetta, questo colpo degli «uomini d'oro della fogne» ri¬ specchia un modo incruento scelto dalla nuova delinquenza nell'attacco alle banche: non più pistole e mitra, ma martelli pneumatici e lance termiche. La via forse è più scomoda, ma egualmente redditizia, e, si sa, i soldi non hanno odore. Paolo Patruno
Persone citate: Solange Morice
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