Nelle Filippine 1800 morti per una scossa di terremoto

Nelle Filippine 1800 morti per una scossa di terremoto La terra ha tremato anche in Cina, danni "molto lievi,, Nelle Filippine 1800 morti per una scossa di terremoto Hong Kong, 17 agosto. Nuove, violente scosse di terremoto hanno devastato l'Asia Orientale. Nell'isola di Mindanao (Filippine meridionali) le scosse, seguite da un maremoto, hanno distrutto diverse città; i morti, secondo un primo bilancio, sono 1800 ed i feriti alcune decine di migliaia. Nella Cina centro-settentrionale un altro terremoto ba sconvolto una zona al confine tra la provincia di Kansu e la regione autonoma di Ningshia Hui; i danni sarebbero « molto lievi » in quanto già alcuni giorni fa le autorità cinesi avevano avvertito le popolazioni della zona del possibile sismo e la gente aveva abbandonato le case, andando a vivere sotto le tende. Il nuovo movimento tellurico che ha colpito la Cina ha avuto un'intensità attorno al 7° grado della scala Richter; ancora più violento il sismo delle Filippine: 8° grado della stessa scala. La scossa, alla quale è seguita un'ondata di marea con effetti disastrosi per i villaggi meridionali, ha avuto il suo epicentro 1200 chilometri a Sud di Manila, nel Mar di Celebes, Lo stato di emergenza, dichiarato dal presidente filippino Marcos subito dopo il disastro, si estende all'isola di Mindanao (dove si trova l'area più colpita), alle vicine isole di Sulu, Basilan e Tawi Tawi, devastate dal maremoto che è seguitò al terremoto. Contrariamente a quanto sembrava in un primo tempo, la scossa è stata avvertita anche a Manila (800 chilometri più a Nord), seppure con intensità assai minore. Nella capitale non vi sono stati danni. Il movimento tellurico è stato invece avvertito con intensità in tutte le Filippine meridionali e nella parte meridionale di Luzon, l'isola settentrionale dell'arcipelago. La prima scossa devastatrice è stata seguita da almeno undici scosse secondarie. Il capo dei servizi geofisici e meteorologici filippini, dottor Kintanao, ha avvertito che nuove scosse di assestamento dovrebbero verificarsi nell'immediato futuro. Il centro di coordinamento per le calamità nazionali ha affermato che gran parte delle vittime sono state uccise dall'effetto devastatore dell'ondata di marea, più che da quello del movimento della terra. Quasi tutti dormivano quando la grande ondata si è abbattuta sulle coste meridionali di Mindanao, l'isola che con i suoi sette milioni di abitanti è la seconda delle Filippine. Almeno 150 corpi senza vita sono stati contati lungo la costa di Lanao del Sur, a circa 840 chilometri a Sud di Manila, mentre si ha notizia di una trentina di morti a Pagadian City. Lo stesso presidente Marcos ha dichiarato che in un'altra zona costiera di Mindanao dovrebbero esservi almeno alcune centinaia di persone travolte dal maremoto. Secondo notizie fatte pervenire da Zamboanga City da funzionari dell'assistenza sociale, almeno 68 persone sono morte nell'area di questa città. Anche qui si tratta in gran parte di vittime dell'ondata, che ha causato decine di morti anche nella vicina isola di Basilan. Gravi danni e centinaia di morti a Cotabato City, dove alcuni edifici sono crollati. La città è rimasta praticamente isolata per il crollo di due ponti che hanno interrotto i principali collegamenti stradali. Numerosi palazzi sono stati danneggiati da incendi scoppiati in seguito alla scossa tellurica. Un portavoce dell'Osservatorio geofisico di Manila ha dichiarato che il bilancio delle vittime già accertate fino a questo momento fa di questo terremoto il più grave disastro avvenuto nelle Filippine nei tempi moderni. L'unico cataclisma paragonabile a quello di ieri notte avvenne nel 1862, nell'area di Manila. Le Filippine si trovano in un'area fortemente sismica, e sono spesso soggette a terremoti di varia intensità. A queste calamità la natura aggiunge i frequenti cicloni tropicali e le piogge torrenziali. Le ultime grandi piogge, accompagnate da tifoni, hanno ucciso nel maggio scorso più di 200 persone, e causato danni per un valore di circa 80 milioni di dollari. Nella Cina popolare, l'agenzia di stampa ufficiale Nuova Cina ha confermato in serata che un forte terremoto ha scosso la parte settentionale della provincia di Szechuan, con epicentro nell'area di Sungpan-Pingwu. La notizia ufficiale, diramata a quasi 24 ore dal disastro, ha indicato in 7,2 gradi l'intensità del sismo, senza tuttavia specificare la scala di riferimento. Il centro sismico nazionale degli Stati Uniti l'ha registrata a 6,9 gradi della scala Richter. Il terremoto è stato definito «forte» dall'agenzia, che ha aggiunto che «forti scosse sono state avvertite a Chengtu, la capitale -provinciale, e nella prefettura di Wutu, nella vicina provincia di Kansu». «I danni sono stati molto lievi — ha proseguito l'agen¬ zia — in Quanto il dipartimento sismologico averto previsto il terremoto», e le autorità locali «avevano preso per tempo misure precauzionali». Inoltre, il terremoto ha avuto per epicentro una zona montagnosa scarsamente abitata. Nuova Cina ha reso noto che squadre di medici e reparti militari di Chengtu si sono recati nella zona colpita, assieme ad altre squadre di soccorritori giunte da altre località. I tecnici giapponesi evacuati da uno stabilimento chimico a Nord di Chengtu hanno dichiarato a Sciangai che gl'impianti non sono stati danneggiati. Nuova Cina non ha fatto cenno a eventuali vittime, né i testimoni stranieri hanno potuto dire se ve ne siano state, in quanto non hanno visto alcun segno di danni prima della loro partenza. (Ansa-Upi) Manila. I soccorritori estraggono dalle macerie una vittima del terremoto (Tel. Ansa)

Persone citate: Richter