Imbarazzo e paura

Imbarazzo e paura Imbarazzo e paura Da domani, la Pan-Electric sarà cancellata — a tempo indeterminato — dai tabelloni della Borsa di Milano e Torino. L'annuncio del provvedimento della Consob ha dato un'ulteriore spinta al ribasso del titolo, che ieri a Torino ha toccato il minimo record di 489 lire, contro le 580 di lunedì. Un'ondata di panico sembra essersi abbattuta sul « parco buoi » dei piccoli risparmiatori, che cercano di sbarazzarsi delle azioni Pan-Electric senza badare troppo al prezzo di realizzo. Intanto, una nebbia sempre più fitta avvolge tutta la vicenda. Ieri mattina, stando alle anticipazioni pubblicate anche dal nostro giornale, si sarebbe dovuta svolgere una riunione degli agenti di Cambio torinesi, per discutere della grave situazione venutasi a creare sul mercato (fra l'altro, pere che due operatori rischino l'insolvenza per aver acquistato a riporto un consistente pacchetto di azioni della società). Ma gli agenti da noi interpellati hanno assicurato che riunione non v'è stata, e si sono rifiutati di confermare o smentire le « voci » trapelate nei giorni scorsi. Anche sull'esistenza o sull'identità di occulti spe culatori al ribasso, non si riesce a sapere nulla. « Certamente, c'è una corsa a vendere — ci ha detto un operatore —, ma come si fa a dire se e fino a che punto è manovrata? ». Da questa impenetrabile cortina di riserbo, emergono le congetture più disparate. C'è chi azzarda l'ipotesi che a provocare il tracollo della Pan-Electric sia stato il mancato pagamento di grosse forniture da parte di enti pubblici o semi-pub¬ blici, come l'Enel o la Montedison; altri sostengono che lo strangolamento della società sarebbe stato architettato e messo in opera da gruppi di sottogoverno ostili all'attuale presidente, Capuani, che come è noto è legato alla sinistra di « Base » democristiana, e in particolare a Bassetti e De Mita. Altri ancora ricordano che alcuni mesi fa un gruppo statunitense aveva manifestato interesse all'acquisto della Pan-Electric, operazione che oggi potrebbe essere effettuata con poca spesa. Si prevede che sarà un'assemblea piuttosto «calda». «Capuani si troverà al centro di un violento fuoco di fila — dice un dirigente di banca torinese —. Dovrà rispondere di una politica di espansione che, se ha permesso di sviluppare il fatturato e di sfondare sui mercati esteri, ha però appesantito le strutture e l costi di gestione dell'azienda, aggravando la sua esposizione debitoria e invischiandola nel gioco delle mediazioni politiche ». Quasi tutti gli operatori da | noi avvicinati sono stati però ì concordi nel definire la PanElectric un'impresa sostanzialmente vitale. « L'indebitamento è un male purtroppo comune alla maggior parte delle aziende italiane — ci ha detto un operatore —. Il problema è se mai di riattivare l'autofinanziamento, e quindi la Borsa che ne rappresenta il canale principale. Il che non potrà avvenire finché essa resterà teatro di scorribande piratesche. E provvedimenti come quello adottato dalla Consob non fanno che dare una mano ai pirati ». r. eh.

Persone citate: Capuani, De Mita

Luoghi citati: Milano, Torino