Critiche alle Ferrovie: troppe spese Il deficit sale (812 miliardi nel '75)

Critiche alle Ferrovie: troppe spese Il deficit sale (812 miliardi nel '75) Annotazioni della Corte dei conti sul bilancio di gestione Critiche alle Ferrovie: troppe spese Il deficit sale (812 miliardi nel '75) Nel 1974 il disavanzo era stato di 774 miliardi - La situazione non è migliorata malgrado l'aumento delle tariffe - I ritardi dei lavori per ristrutturazione e rilancio fanno alzare i costi : questa, dice l'azienda dello Stato, spiega la lievitazione delle spese (Dalla redazione romana) Roma, 17 agosto. Annotazioni critiche della Corte dei Conti sul crescente disavanzo delle Ferrovie dello Stato. Nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 1975 si rileva che, nonostante un nuovo aumento delle tariffe, alla fine dello scorso anno il disavanzo di gestione ha toccato gli 812,7 miliardi di lire, contro i 774,2 miliardi del 1974; nel complesso, le entrate delle Ferrovie nel 1975 sono ammontate a 2306,9 miliardi, ma le spese sono andate oltre i 3100 miliardi di lire. Secondo la Corte questo deficit si spiega con il fatto che gli introiti aziendali sono rimasti gli stessi (anche con i rincari dei biglietti), mentre sono cresciute le spese. In particolare, avverte la Corte, la stasi nelle entrate derivanti dal traffico (645,6 miliardi nel 1975 contro i 634,1 dell'anno precedente) sarebbe da imputare soprat- tutto alla flessione del settore merci. Dai calcoli dell'azienda risulta, infatti, che i «viaggiatori-chilometro» lo scorso anno sono stati 36.332 milioni con una diminuzione di solo il 4 per cento rispetto al 1974. Più sensibile al contrario la riduzione del volume dei trasporti merci, pari al 18,3 per cento (con una perdita secca del 9,4 per cento degli incassi). Le Ferrovie dello Stato giustificano questi dati negativi con la recessione economica, la diminuzione dell'attività produttiva e i ridotti scambi interni e internazionali. Il capitolo delle spese, anche se deve essere inquadrato nella prospettiva di ristrutturazione e di rilancio dell'azienda promosso dal governo, presenta diverse note poco liete. C'è ad esempio il problema dei residui passivi, cioè quelle somme già stanziate che non si riescono a spende- i re. Nel 1975 l'importo dei re I sidui è salito da 207,6 a 342 j miliardi di lire. A detta delle Ferrovie il fenomeno negativo è dovuto al protrarsi dei tempi per i lavori di rinnovamento e per quelli necessari agli appalti e ai necessari accertamenti tecnici. I danni sono ingenti perché i ritardi fanno lievitare i costi e di conseguenza rischiano di mandare a monte i programmi di ristrutturazione. La relazione della Corte dei Conti presenta altre annotazioni sulle spese per servizi vari e per il personale: in ordine a quest'ultima voce, pone in evidenza alcune disfunzioni dovute alla mancanza di dirigenti, sia nelle sedi centrali sia in quelle periferiche. In particolare, l'organizzazione dei servizi risente «di un eccessivo accentramento di funzioni destinato ad incidere negativamente sul funzionamento complessivo dell'azienda». Specie a livello periferico, l'impossibilità di disporre di più di un dirigente crea inconvenienti soprattutto al momento delle sostituzioni per ferie o malattie. Entro il 31 dicembre l'amministrazione delle Ferrovie dovrà presentare al Parlamento un «piano poliennale di sviluppo della rete delle Ferrovie dello Stato», coordinato con il piano generale dei trasporti; la relazione della Corte riporta notizie dell'amministrazione secondo le quali sono già in corso gli studi necessari, ai fini di stabilire l'assetto da dare agli organismi incaricati di curare la definizione del piano stesso. Il piano poliennale dovrà allacciarsi comunque al piano-ponte (4000 miliardi), al programma di interventi straordinari per il quinquen| nio 1975-79 (2000 miliardi di j lire, 1250 dei quali destinati agli impianti fissi e 750 al ma- rMisslos(scztmdcssnadldgnmddupn I rerialéTòtahUeT* Il «ro^'ràm 1 teriale r ma straordinario è già scattato lo scorso anno, dando il via a lavori per complessivi 58,6 miliardi: inoltre, nel lu 1 ?"° '75 l'azienda ha affidato a j ! ^rla^rÒtabUi Ssti % programma per l'importo di ì 750 miliardi. ; bcgi«mvmvbosov—date

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