Mennea e i 200 "per divertirsi,,
Mennea e i 200 "per divertirsi,, A Viareggio è riesploso in tutta la sua potenza Mennea e i 200 "per divertirsi,, Lo aveva detto alla vigilia che avrebbe corso senza problemi - Il tempo "olimpico" (20"23) riafferma la sua integrità fisica - Quindicimila gli spettatori "traditi" dagli organizzatori (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 16 agosto. Pieretto Mennea ha corso la sua vera Olimpiade sabato sera a Viareggio, dove ha vinto i 200 metri del meeting internazionale in 20"23 (cronometraggio elettrico, pari ad un 20" netti con il rilevamento manuale, addirittura 19"8 per il presidente Nebiolo come sempre molto pronto di riflessi quando corrono i nostri). Il risultato in Versilia eguaglia il primato italiano dello sprinter di Barletta, è tempo d'eccellenza mondiale (la stessa sera a Londra II giamaicano Ouarrie vinceva in 20"35) ed è per ironia del destino uguale a | quello che permise proprio a ' Quarrie di vincere la medaglia di oro a Montreal, pochi giorni fa, con Mennea quarto e inviperito contro il mondo. La coincidenza vale soprattutto come curiosità statistica, perché ogni gara va inquadrata nel suo ambiente; più di essa conta la dimostrazione di assoluta integrità fisica — come avevamo detto alla vigilia del meeting — dello sprinter azzurro, il quale ha confermato di non essere salito sul podio nel Canada soltanto perché era « fuori con la testa » e non per carenza di forza nelle gambe. Adesso più che mal sarebbe interessante conoscere la verità del contorto periodo preolimpico del campione, sapere quali molle sono scattate e quali no, ma al di là delle parole che ora Pieretto dice e fa intendere rimane quel tanto di mistero protetto dalla sua fronte bitorzoluta. Difficile andare a fondo, quindi, meglio restare alla realtà di oggi che parla di un Mennea forte, sciolto, di nuovo sereno, canace di mettere una mano sulla spalla a Nebiolo dopo l'arrivo per consolare lui il presidente di aver sbagliato la scelta del giorno dell'exploit. Aveva detto alla vigilia « Domani corro per divertirmi ». Non va trascurata questa « chiave » che lo stesso atleta offre per capirlo. Adesso il 20"23 non gli consente già più di divertirsi, è già tornato l'atleta che ha grosse responsabilità e « tempi » da esibire ad ogni uscita di pista. Rinunciando a Nizza e Zurigo per il più modesto ma abbastanza sostanzioso « circuito romagnolo • — promotore Pippo Cindolo, speaker Franco Arese — che lo vedrà impegnato con altri azzurri il 19 a Cesena, il 21 a Riccione, il 24 a S. Arcangelo (ma a Riccione darà forfait quasi certamente per essere il 22 ad Avezzano), Mennea non sfuggirà alle rinnovate attese. La sera di « divertimento » se l'è goduta a Viareggio, quasi una vacanza di Ferragosto. Da oggi è nuovamente nell'occhio del ciclone. Vedremo come reagirà, vedremo soprattutto come la Federazione vorrà sistemare con lui i programmi che non possono escludere la presenza (reale, anche se non fisica al tavolo della discussione) del prof. Vittori. Due parole ancora sul meeting viareggino. Pubblico eccezionale, più di 15 mila paganti, addirittura commovente per aver sottolineato solo con rari sibili le ampie defezioni nei confronti del programma annunciato dagli organizzatori, i quali non hanno neppure avuto la sensibilità di scusarsi pubblicamente con la folla. Mai visto rifilare un « bidone » simile in uno stadio d'atletica. Che poi Mennea li abbia salvati è un altro discorso. Gare con pochi atleti in pista, colpevole assenteismo di molti dei nostri elementi di punta (niente Grippo negli 800 e persa l'occasione del confronto con il ke¬ niano Boit, assenti i discoboli, i mezzofondisti, gli astisti), ma anche chiara responsabilità di chi ha diramato gli inviti. La politica dei campioni a dispetto degli altri è antisport anche a livello di meeting e di atletica-spettacolo; fra l'ingaggio di 600 mila lire a Mennea e le 15 mila lire di rimborso spese offerte a Raise c'è un abisso jhe offende e che rivaluta il mercato 'ei calciatori. b. p.
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