Seveso: quasi tutti gli animali sono stati uccisi dalla diossina di Gino Mazzoldi

Seveso: quasi tutti gli animali sono stati uccisi dalla diossina Le analisi compiute dai ricercatori dell'istituto "Negri" Seveso: quasi tutti gli animali sono stati uccisi dalla diossina Sedici (su 17) conigli morti hanno avuto il fegato spappolato dal veleno (Dal nostro corrispondente) Milano, 14 agosto. I ricercatori dell'istituto «Mario Negri» ai quali il 26 luglio scorso l'assessorato alla Sanità della Regione Iombardia aveva dato incarico di compiere ricerche sugli effetti della nube tossica sviluppatasi dalla «Icmesa» hanno potuto stabilire che ben 16 dei 17 conigli trovati morti sono stati uccisi dalla diossina che gli aveva spappolato il fegato. La notizia è stata data oggi dal professor Alberto Frigerio, direttore del laboratorio di spettrometria dell'istituto che ha eseguito, insieme alla sua équipe formata da 20 specialisti, le analisi di laboratorio. «Malgrado ciò — ha detto lo scienziato — non si deve drammatizzare e gettare dell'allarmismo nella popolazione. Bisogna, infatti, tener presente che il coniglio mangia praticamente solo erba dei campi ed è per natura un animale accumulatore di sostanze tossiche. Per l'uomo il discorso è completamente diverso c molto meno allarmante». Campioni di fegato dei conigli morti nella zona «A» erano stati consegnati dall'Istituto zooprofilattico speri¬ mentale della Lombardia: gli animali erano stati sottoposti precedentemente ad esame necroscopico da parte dei professori Nardelli, Binaghi e Buzzi. All'analisi dei campioni si è provveduto mediante l'utilizzazione di un apparecchio delicatissimo, lo «spettrometro di massa», costato 250 milioni. Per dare una idea della perfezione di questa apparecchiatura basta considerare che è in grado di identificare sostanze presenti nell'ordine di un milionesimo di milionesimo di grammo, una quantità inimmaginabile dalla mente umana. «Questo sistema, con qualche accorgimento — ha detto il professor Alberto Frigerio — lo useremo anche per il sangue e le urine dell'uomo: ci sono già stati consegnati 100 campioni provenienti dagli ospedali delle zone inquinate. Il pericolo sta nel fatto che l'uomo mangia verdura. I primi risultati si avranno alla fine del mese o ai primi di settembre». «Per il momento — ha concluso il professor Frigerio — noi consigliamo a tutti coloro che abitano nella zona attigua a quella inquinata di non mangiare animali da cortile i e i à a r — ed evitare tassativamente le verdure». Stamane l'assessorato alla Sanità della Regione ha distribuito la mappa definitiva dell'inquinamento nelle zone «A», «B» e «C» (la cosiddetta zona di risretto) in cui sono compresi sei comuni: Meda, Seveso, Cesano Maderno, Desio, Barlassina e Bovisio Masciago. Cinque ettari della zona «A», cioè la più pericolosa, saranno lasciati integri per permettere due mesi di sperimentazioni. Nessuna novità sul fronte degli aborti terapeutici. Le tre pazienti che ieri hanno interrotto la maternità stanno bene e saranno dimesse dalla clinica «Mangiagalli» domani. Lunedì verranno ricoverate altre donne e probabilmente martedì saranno compiuti nuovi interventi. Rimane ancora qualche perplessità sulla morte deila bimba di Antonietta Pacella che era all'ottavo mese di gravidanza. La prima autopsia ha stabilito che non è stata uccisa dalla diossina, ma il pretore di Desio dottor Ragonesi ha ordinato un secondo esame necroscopico per fugare eventuali altri dubbi. Gino Mazzoldi

Luoghi citati: Desio, Lombardia, Milano, Seveso