O sesso o violenza non c'è alternativa
O sesso o violenza non c'è alternativa O sesso o violenza non c'è alternativa Torino d'agosto è un insieme di persone sole che si muovono in una città a mezzo servizio: un tessuto sociale monco, la famiglia in vacanza, gli amici dispersi fra mare e montagna, chiusi ì teatri e molti cinematografi, chiusi parecchi locali, chiuso addirittura il baruccto all'angolo di casa. Le alternative alla noia sono ridotte al lumicino: dopo aver goduto alcuni giorni dell'inconsueto silenzio in strade e giardini, dell'inusuale tranquillità, ecco che anche silenzio e tranquillità cominciano a pesare: « La casa sembra una cripta, le strade un cimitero. Un po' va bene ma il troppo è troppo. Già passo l'estate in città, almeno fare qualcosa che la renda meno lavoro e più vacanza ». E si va a cercare un po' di « vita », qualche scampolo di allegria, si corre magari in centro a trovare le luci delle insegne, il gran bar in acciaio anodizzato, l'unico locale notturno. O, più spesso, si opta per un cinema: « Un filmino, due ore di relax, poi a dormire. Non si può fumare ma c'è l'aria condizionata ». Si guardano le locandine delle poche sale aperte: « Questo è una riedizione, l'ho già visto quest'inverno; questo è di due anni fa anche se lo hanno ringiovanito cambiandogli il titolo; questo è un "mattone" e non ho voglia di roba impegnata ». Scartane uno, scartane due, la scelta s'assottiglia. E rimane qualche Emmanuelle più o meno nera, un'Afrika più o meno erotika (con la «k» d'obbligo per via del gusto dell'esotico), mogliettine che promettono simpatiche situazioni sexi-familiari (e, per contraltare, una « rivale » della moglie ). E, ancora, una « padrona servita » (si presume non certo a tavola), una Maddalena che racconta i suoi turbamenti sessuali. Eccetera. Mettiamoci nei panni di questo anonimo torinese che voglia trascorrere la serata al cinema e non voglia, per contro, farsi una scorpacciata di sesso. Gli rimane il filone della violenza: calibri 38, cani arrabbiati e serpenti a sonagli, l'assassino che arriva alle 10, qualche Kung-Fu. Sesso o violenza, o sesso abbinato alla violenza. Racconta uno spettatore di pellicole estive: « Non sono un bacchettone, credo d'essere un uomo normale a volte persino un po' spregiudicato. L'altra sera sono capitato in una sala credendo di andare ad assistere ad un film di guerra: mi sono trovato di fronte ad una sfilata incredibile e rivoltante di scene di sadismo. Roba che neppure a Copenaghen o nei pornoshows. Possibile che non abbiano turbato le coscienze di tanti giudici pronti a far sequestrare pellicole di autentico valore per una scena appena scabrosetta? ». re. ri.
Luoghi citati: Copenaghen, Torino
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