Per Ferragosto si fa solo la scampagnata

Per Ferragosto si fa solo la scampagnata Le vacanze sono al culmine Per Ferragosto si fa solo la scampagnata Non c'è particolare movimento - Chi è rimasto, si limita a una gita o a una riunione fra amici - I "forzati" e i dimenticati Chi non ha le possibilità economiche per una villeggiatura concentra spesso la vacanza nei prossimi due giorni. I parchi o anche più semplicemente i giardini, le sponde dei torrenti, le piscine, saranno presi d'assalto. L'ultimo sussulto del grande esodo si avrà in serata con le partenze dei ritardatari, la tradizionale gita di fine settimana in campagna o nelle vallate alpine. A Porta Nuova non hanno ancora dati precisi sugli incassi. « Sema dubbio — dice un funzionario del servizio biglietterie — inferiore allo scorso anno. Molti sportelli sono vuoti, i rinforzi previsti sono risultati inutili ». Stessa situazione a Caselle, dove i voli hanno avuto sensibili cali. « Anche del tre per cento — documentano all'ufficio statistica —. Il Ferragosto del resto è la vacanza dei brevi spostamenti e il mezzo aereo è sempre stato poco usato ». Un certo movimento è previsto Invece sulle strade. « Verso i laghi di Avlgliana — dicono alla polizia —. E per le valli di Susa e Lonzo. E' tradizionale ormai che i torinesi abbandonino la città per occupare i prati e fare la scampagnata ». Questa consuetudine preoccupa i vigili del fuoco: « Un pranzo in allegria, il caldo, la voglia dì bagnarsi spesso giocano dei brutti scherzi. Raccomandiamo la prudenza. Purtroppo ogni Ferragosto è funestato da troppe disgrazie ». Come è trascorsa la « breve vacanza »? Spiega Franco Mondino, un albergatore: « C'è chi si diletta nella pesca, le gare di boc. ce, le partite di pallone. In alcuni casi è occasione per l'annuale appuntamento tra amici o vecchi compagni ». Molti però rimangono in città. Per loro ci sono i parchi e le pi scine. «Gremite all'impossibile — dice un bagnino della Pellerina, Giovanni Cavaliere —. Molti han no scoperto che non è poi tanto brutto stare a Torino». Il parere è condiviso da Gianni Prelle, 18 anni, studente: «Si può andare a vedere un film oppure c'è l'imbarazzo della scelta, lo sport, la passeg- [ giata in collina, il museo». In questo fine settimana c'è poi chi non va in vacanza fuori città e lavora per il divertimento degli altri: sono i «forzati del Ferragosto» Un vigile: «Per noi il riposo vero è con le nostre famiglie, la sera, dopo il servizio. Una cena plii ricca, faccio una partita a carte con mia moglie e basta. La mia giornata di "ferie" è tutta lì». Carlo Garofini, guida volontaria al Palazzo Reale: «E' un'abitudine, sono sempre stato in città, mi trovo bene. I turisti, in fondo, sono sempre di corsa, mentre io aspetto i mesi calmi. Spendo meno, mi trattano meglio». Si torna al discorso delle vacanze scaglionate. Qualcuno vorrebbe togliere di mezzo lo stesso mito del Ferragosto. Mario Priolo, 26 anni: «Sembra che ci sia quasi l'obbligo ad andare a passare questi giorni fuori casa. Io mi sono organizzato con alcuni amici, abbiamo prenotato in un ristorante nel quartiere e rimarremo lì tutto il pomeriggio». Altri tirano in ballo il clima. ili bollettino parla di addensamenti cumuliforml, c'è la possibilità di temporali. Meglio non allontanarsi tanto o stare in città. Il Ferragosto si può fare quando si vuole, in uno dei tanti ponti». Il problema della vacanza non interessa alcuni cittadini. Sono quelli che, dimenticati, assisteranno alla festa collettiva. A Telefono Amico prevedono almeno 40 telefonate. «Dieci volontari risponderanno agli appelli. Purtroppo per vecchi, malati, giovani in crisi, la città sarà ancora più vuota». Le strade deserte, il pensiero degli amici sulle spiagge, spesso diventano angoscia. Molti Comuni hanno pensato anche a loro, sono state organizzate gite, riceveranno visite e una parola amica. Ferragosto si preannuncia quindi un po' diverso dallo scorso anno. «Sarà per la crisi — dicono all'ufficio turistico — o per la stanchezza della gente, ma non c'è stata la grande fuga, si è organizzata la vacanza in città o poco fuori la periferia. In fondo ci si può divertire ovunque, anche a due passi da casa».

Persone citate: Carlo Garofini, Franco Mondino, Gianni Prelle, Giovanni Cavaliere, Mario Priolo, Sema

Luoghi citati: Torino