È fuggito uno degli assassini del guardacaccia di Stupinigi

È fuggito uno degli assassini del guardacaccia di Stupinigi Mentre era in licenza-premio a Pinerolo È fuggito uno degli assassini del guardacaccia di Stupinigi E' Bartolomeo Forgia, trentanovenne, di Carmagnola - Il delitto avvenne nel 1966 - Condannato a 20 anni, aveva ottenuto un permesso (Dal nostro corrispondente) Pinerolo, 12 agosto. Uno degli assassini del guardiacaccia di Stupinigi, che stava scontando la condanna a venti anni di reclusione nel carcere di Fossano, ha approfittato di una licenza-premio ottenuta dopo un periodo di buona condotta per fuggire e far perdere la proprie tracce. E' Bartolomeo Forgia, trentanovenne, nativo di Carmagnola (Torino), padre di due figli. Il 17 settembre 1966, assieme al quarantatreenne Michele Trompino, detto « Michele lo zingaro » e abitante in frazione Tavernette di Cumiana, aveva ucciso il guardiacaccia Antonio Ge- ranio, nei pressi del castello di Stupinigi, che lo aveva sorpreso a cacciare di frodo. Identificato e arrestato col suo complice soltanto nel novembre 1972, il Forgia venne processato anche per altri reati e condannato a venti anni per omicidio, tentato omicidio e violenza carnale. Trasferito nel reclusorio di Fossano, il detenuto aveva mantenuto sempre buona condotta sicché, nei giorni scorsi, gli era stato concesso un per-1 messo per recarsi, sia pure ; sotto diretta sorveglianza di | un agente, presso la famiglia e riabbracciare i figli. Evidentemente Bartolomeo Forgia aveva preparato con largo anticipo il proprio piano di evasione. Uscito dal carcere scortato da una guardia, si è recato a Pinerolo e stamane, di qui, assieme alla famiglia, si è diretto con la «roulotte» verso le colline attorno alla nostra città, sempre seguito — naturalmente — dall'agente di custodia. Arrivato in una zona isolata, il Forgia, col pretesto di dover soddisfare un bisogno corporale, è uscito dalla « roulotte » fuggendo verso il Talucco e il monte Tre Denti, una zona che gli è particolarmente familiare fin dall'infanzia e dalla quale si possono agevolmente raggiungere le piti disparate località. Appena accortosi della sua sparizione, l'agente di custo dia si è lanciato alla ricerca del detenuto e dopo aver battuto campi e cascine si è messo in contatto telefonico con la compagnia carabinieri di Pinerolo. E' subito scattato l'allarme e le pattuglie hanno istituito posti di blocco sulle strade, setacciando la zona ch'è ricca di nascondigli. Il nome di Bartolomeo Forgia è noto particolarmente a Torino e a Pinerolo. Due mesi dopo l'uccisione del guardacaccia di Stupinigi il For¬ gia e il Trompino vennero bloccati dai carabinieri all'uscita da un cinema di Pinerolo: ancora non erano sospettati del delitto ma gli investigatori li ricercavano a causa di altri reati. Per fuggire, Forgia sparò contro ì militi, che risposero al fuoco e lo ferirono. La sua pistola, esaminata, lo rivelò come uno dei possibili autori del delitto di Stupinigi ma Forgia, per difendersi, accusò del crimine altre due persone del tutto innocenti: Giovanni Racca, 33 anni e l'operaio Lorenzo Grasso, quarantaquattrenne, che vennero arrestati e poterono essere completamente prosciolti soltanto dopo un mese. Cosi Forgia, rimasto solo e stretto dalle contestazioni, finì per essere inchiodato alle sue responsabilità assieme al complice Trompino. m. g,