Era in malattia per una storta ma è andato a giocare a calcio

Era in malattia per una storta ma è andato a giocare a calcio La ditta lo licenzia, il pretore lo fa riassumere Era in malattia per una storta ma è andato a giocare a calcio Il caso di un operaio della "Galbani", di Corteolona (Pavia) - Lo stesso provvedimento per un altro dipendente che, in mutua, lavorava (Dal nostro inviato speciale) Pavia, 12 agosto. Il dipendente che in malattia per una distorsione alla caviglia vada a giocare al footLall non può essere licenziato. Così come non può essere mandato a casa l'operaio che, assente dalla fabbrica sempre per malattia, venga sorpreso a lavorare nel fondo agricolo del padre. Questa la decisione del pretore di Corteolona, dott. Claudio D'Agostini, nella causa tra due operai — Sandro Bordoni e Ilario Cassetta — e la « Galbani » di Corteolona. Giorni fa il Bordoni aveva riportato una distorsione alla caviglia e, denunciata la malattia, si assentava dal lavoro. Quarantotto ore dopo, però, il giovane, che è « trainer » e giocatore di una squadra di calcio, scendeva in campo per un incontro amichevole in notturna a Castel S. Giovanni. Giocava con tecnica e agonismo, segnava un gol e otteneva gli applausi dei tifosi. Ma, notato da qualcuno della « Galbani », il suo comportamento veniva segnalato alla direzione che, dopo averlo sospeso, lo licenziava. L'altro caso, protagonista il Cassetta, è meno clamoroso: figurando in malattia, l'operaio avrebbe dovuto essere in casa. Invece, un carabiniere incaricato di un controllo, lo sorprendeva mentre lavorava e inviava un rapporto. Seguivano la sospensione, prima, e il licenziamento, poi. Inutile l'intervento dei sindacati: la « Galbani » manteneva la prop.ia decisione. Il Bordoni e il Cassetta si rivolgevano allora alla magistratura assistiti dall'avv. La Vitola. Comparsi dinanzi al pret rè D'Agostino di Corteolona (si tratta di un giudice milanese assegnato provvisoriamente a questa sede) si difendevano dall'accusa di assenteismo. Il Bordoni spiegava di essersi recato a vedere la sua squadra impegnata in una partita e i tifosi l'avevano invitato a scendere in campo. Sebbene dolorante alla caviglia non aveva saputo resistere. Il Cassetta, invece, ha fatto presente che era ormai al termine della malattia, quindi in convalescenza: recatosi dal padre, non aveva ritenuto troppo faticoso e neppure contrario alla legge aiutarlo in alcuni lavori. Il pretore, respinte le argomentazioni dell'avv. Calabrese, legale della « Galbani », ha, con sua ordinanza, imposto all'azienda l'immediata riassunzione dei due dipendenti. f. m.

Luoghi citati: Corteolona, Pavia