Madre e figlia denunciate erano nude sul terrazzo di Omero Marraccini

Madre e figlia denunciate erano nude sul terrazzo Disavventura di due torinesi ad Alassio Madre e figlia denunciate erano nude sul terrazzo Hanno 45 e 24 anni - Dovranno rispondere di atti osceni in luogo pubblico e di oltraggio perché hanno offeso un agente Alassio, 11 agosto. Senza bisogno di arrivare a Saint Tropez, fior di ragazze prendono il sole in monokini a Capo Mele e sulle scogliere della Mortola e, detto tra parentesi, sembra proprio che nessuno ci faccia caso, si scandalizzi. Non ad Alassio, però, dove madre e figlia di Torino, che osano prendere un po' di tintarella integrale sul terrazzo di casa, si trovano nei guai con la legge. Dovranno subire un processo per «atti osceni in luogo esposto al pubblico». C'è di più: poiché hanno scambiato gli agenti di ps, in borghese, per pappagalli o guardoni e non sono rimaste lì con i peli sulla lingua, si sono tirate addosso anche una denuncia per oltraggio (l'epiteto incriminato è «deficiente» rivolto ad un appuntato in borghese) e per rifiuto di generalità. Tutto è nato dall'equivoco di una villeggiante francese, Bertine Baube, 46 anni, residente a Montecarlo, ora in vileggiatura ad Alassio in un appartamento del Gabbiano, sulla passeggiata Cadorna, la strada che conduce al porto. La Baube vede dalla finestra alcuni giovanotti che si nascondevano tra i cespugli. Ha paura: crede che siano ladri e fa il 113. Dal commissariato mandano una «pantera» con tre uomini. Mentre l'appuntato Romano e l'agente Surace, che è in divisa, restano con l'auto sulla passeggiata Cadorna, l'appuntato Giuseppe Fabotti sale per un sentiero fino all'Aurelia e comincia a scrutare fra i cespugli dietro il Gabbiano. Di ladri neppure l'ombra. Fabotti, però, guardando verso il condominio vede una bella ragazza bionda e una donna nude. Sono Wiweca Biancolini, 24 anni, residente a Torino in via Castelfidardo 13, e la madre Silvana Morandi, ved. Biancolini, 45 anni, corso Duca degli Abruzzi 42. Madre e figlia, giunte dalla città soltanto da qualche giorno, hanno fretta di prendere la tintarella ed hanno pensato che la terrazza della camera da letto può servire bene come solarium, tanto più che è impossibile vedere dentro se non sporgendosi dalla scogliera di S. Croce con il rischio di rompersi le gambe fra gli scogli del boschetto che è dietro alla casa. Insomma, la bionda Wiwe- ca e la signora Morandi si sentono tranquille e non si sono neppure mai accorte che da qualche giorno i presunti ladri della signora Baube le stavano osservando nascosti fra i cespugli. E ora la parola alla signorina Wiweca («Ma non mi rovinate perché a Torino ho un negozio»). La madre non è in casa, scioccata dalla vicenda è andata a fare un giro in auto. Wiweca è molto tesa. Capisce di essersi messa in un grosso guaio, «ma capirà: io mica potevo sapere se quello era un poliziotto». «Stavamo prendendo il sole. Anzi, io ero stesa metà sul balcone metà dentro la mia stanza. Appoggiavo la schiena al letto. Mia madre era dentro. Quello (l'appuntato in borghese) mi grida: "Adesso arrivo io da voi, vengo io, poi parliamo". Mi guardava fisso. Io cercavo di coprirmi con le mani, mia madre si è buttata addosso un lenzuolo». L'appuntato Fabotti, intanto, avanza. «Ma cosa vuole?», gridava Wiweca, e spiega: «Avevamo paura che fosse un maniaco. Mi guardava in un modo strano, mi pare sia anche un po' strabico». Prosegue il racconto: «Mi sono vestita e sono andata sul terrazzo. E' stato allora che ho visto l'agente in divisa che era giù di sotto. Che vergogna: c'erano anche tutti gli altri inquilini del Gabbiano, con la faccia in su a guardare. Gli ho detto: "Ma lei cosa fa?". Ha risposto: "Ha fatto qualcosa che non va". Intanto è arrivato anche l'altro in borghese davanti alla terrazza. Con il dito puntato: "Sono della polizia". Poi ha soggiunto: "Se non vi presentate entro un'ora in commissariato veniamo a prendervi noi"». Altri scambi di battute. Poi la ragazza: «Ma cosa abbiamo fatto?». Appuntato: «Niente, niente, vi faccio vedere io...». Wiweca a questo punto ammette: «Sì, l'ho detto. Ero confusa come può esserlo una donna sorpresa nuda in casa. Ero fuori di me...». Cosa ha detto? «Gli ho detto: "Ma cosa vuol far vedere lei, deficiente?"». Tutto qui? «Si, tutto qui». E poi? «Poi sono venuti di sopra per le scale, hanno suonato alla porta, eravamo terrorizzate e confuse. Mia madre gli ha gridato: "Andate fuori di casa mia". Non so perché non gli abbiamo voluto dare i documenti. Ci sentivamo vittime dì un sopruso ». Omero Marraccini Wiweca Biancolini (Tel.)

Persone citate: Alassio Madre, Aurelia, Biancolini, Cadorna, Giuseppe Fabotti, Mortola, Silvana Morandi, Surace

Luoghi citati: Alassio, Montecarlo, Torino