Musica di Massenet per la "Navarrese" di Massimo Mila

Musica di Massenet per la "Navarrese" Musica di Massenet per la "Navarrese" MASSENET: - La Navarraise ». Lucia Popp, Alain Vanzo, Gerard Souzay, Vicente Sardlnero, Michel Sénéchal, Claude Meloni. Ambroslan Opere Chorus, dir. John MeCarthy. London Symphony Orchestra, dir. Antonio De Almeida. CBS 73403. Per noi italiani è un po' un cavallino di ritorno questa breve opera — due atti saldati insieme da un bell'intermezzo orchestrale — che Massenet scrisse sulla scia del successo folgorante riportato I dalia Cavalleria rusticana. Fu rap-j " presentata al Covent Garden il 20 giugno 1894, poi al Théàtre de la Monnaie a Bruxelles, e infine all'Opera Comique, l'B ottobre 189S. In realtà Mascagni non ci ha molte responsabilità, se non per qualche esplosione melodrammatica e per l'agghiacciante risata finale della protagonista impazzita sul cadavere dell'uomo amato. Altrimenti è assai più sensibile la presenza di Bizet (la situazione iniziale dell'opera è identica all'ingresso di Micaela nel oirpo di guardia). Certo, dichiarato è il verismo del libretto che Henri Gain trasse da una novella di Jules Claretie con sommaria e brutale concisione (al confronto, Targionl Tozzetti fa figura di un Haoine). Siamo alla guerra civile dei carlisti nel 1874. Una giovane navarrese non può sposare il suo valoroso Araquil, perché è povera e non possiede la dote pretasa dal padre dello sposo. Bene, se la guadagna andando a uccidere nel suo campo, novella Giuditta, il capo carlista Zuccaraga. che fa strage delle truppe regolari. Ma Araquii, che crede vada a un convegno d'amore, l'ha seguita di nascosto e viene ferito a morte. L'equivoco si spiega troppo tardi, e I animosa fanciulla impazzisce. Chiunque abbia ascoltato anche solo il -Sogno- della Manon o la -Lettera» del Werther trasecola al pensiero che il poeta dell'intimità amorosa abbia affrontato questo soggetto tutto rimbombante di I fanfare militari. E' un caso di paI tologla artistica, e come tale è giusto averlo riproposto all'attenzione. Per il resto, ogni volta che II compositore può evaderne nella I dolcezza d'un duetto d'amore o di ! Invocazioni religiose, la melodia i s'impenna e s'arricciola gradevolI mente in curve femminee. Una sl' tuazione apparentemente povera ! di risorse musicali, cioè il dialogoI in cui Araquil apprende da un al- | tro soldato che la sua Anita è sta- Ita vista avviarsi verso il campo I nemico, è trattata con mano mae- ». d el oeea. ae e e a o I Souzay, un po' sprecato nella parp-j te insignificante del padre egoista. " Notevole la prestazione di Vicente stra: bei lavoretti di « staccato » orchestrale in punta di penna sotto il dialogo narrativo, nel genere dei migliori concertati di contrabbandieri nella Carmen. Bellissimo l'intermezzo orchestrale che segue a una detestabile chanson à boire con ritmico battito di mani. Buona la compagnia di canto, con una protagonista più efficace nella drammaticità del registro grave che negli acuti. Non *utti posseggono l'impeccabile pronuncia francese del grande Gerard 0 a lS. a r aia la e lSardinero in una parte di retorica militaresca. Coro e orchestra efficienti. Il disco è stato insignito d'un premio della critica discografica italiana. In copertina una impressionante testa femminile di Delacroix: così appropriata, che — si è tentati di pensare — il disco sarà stato fatto apposta per questa coincidenza. Massimo Mila

Luoghi citati: Bruxelles