Salvate Tali al Zaatar di Mimmo Candito

Salvate Tali al Zaatar Salvate Tali al Zaatar (Segue dalla 1* pagina) mitragliato alla coscia: «Dormivamo un'ora ogni tre giorni. Quando sono stato ferito non c'erano già più medicine. Molti miei amici sono morti per cancrena, io mi sono salvato perché lavavo ogni giorno la ferita e ci mettevo il sale sopra. Era tremendo, ma dovevo resistere». Fadel Amad, 40 anni, una gamba amputata: «Mi hanno operato qui, c'era già la cancrena. A Tali Al Zaatar non si poteva operare perché mancava l'elettricità. Hanno tentato di salvare un compagno se- gandogli la gamba, così a freddo e senza anestesia: ci hanno messo più di un'ora e mezzo. Una cosa tremenda. Un altro è morto dopo cinque minuti che avevano cominciato ad amputare: il troppo dolore gli ha spezzato il cuore». Hamjek Berjain, 17 anni, ferito alla testa: «Le fontane erano sotto il tiro diretto dei cecchini: più di 100 persone sono morte inutilmente, e ogni bicchiere d'acqua c'è costato un bicchiere di sangue. Allora s'andava di notte in un pozzo artesiano che c'è al centro del campo, ma loro lo sapevano e ci lanciavano sopra razzi e bombe. Abbiamo bevuto l'acqua che restava bollendo gli scoli delle fognature». Queste sono le testimonianze della gente che si è salvata dall'inferno. Dei 408 feriti trasportati a Beirut-Ovest (quasi tutti vecchi, donne e bambini), nove sono morti in ospedale; ci sono 27 casi di disidratazione in piccoli pazienti di 3-4 mesi, quasi nessuno accompagnato dalla madre perché — non ferita — non ha potuto lasciare il campo Hoeflinger ha chiesto che gli sia permesso di trasportare in salvo tutti i civili che vogliono lasciare Tali al Zaatar. Finora inutilmente. I falangisti dicono che un migliaio di persone è fuggito, e che i palestinesi tirano su chi cerca di abbandonare il campo; la Wafa ribatte che sono menzogne atroci. Abu Hassan, dell'esercito dell'Olp, ci ha dichiarato che ha proposto ai falangisti di far sgomberare il campo, in una breve tregua; gli hanno risposto di no. Vogliono una vittoria militare, e la strage. La radio falan gista dice che sono i palestinesi a rifiutare l'abbandono del campo. Ma intanto l'attacco continua e la gente muore. Questa è la storia di Tali al Zaatar, il ghetto palestinese di Beirut. Quando i convogli dei feriti liberati dal campo passavano attraverso il quartiere cristiano, la gente saltava a sputare sui camion. Hanno sparato anche sui camion della Croce Rossa, i cecchini tiravano ai feriti in barella. E' una storia senza dignità, per un mondo che assiste tacendo e non prova vergogna. Mimmo Candito

Persone citate: Fadel

Luoghi citati: Beirut, Beirut-ovest