Il "mago,, del calcio polacco si dimette

Il "mago,, del calcio polacco si dimette Il "mago,, del calcio polacco si dimette Gorski come Valcareggi Casimiro Gorski lascia la panchina della nazionale polacca di calcio per quella di un club europeo, pare belga. Il vecchio «nemico» di Valcareggi ai mondiali del '74 (i polacchi battendoci per 2 a 1 a Stoccarda ci eliminarono) poi ostico rivale per Bearzot e Bernardini (ancora la Polonia pareggiando a Roma ci tolse un punto importante nel campionato europeo, e lo zero a zero di Varsavia pareggiò il conto ma troppo tardi per noi) ha dato le dimissioni. Le ha presentate perché non aveva altre soluzioni, altrimenti lo cacciavano. Il suo perìodo d'oro culminato con il terzo posto nel campionato del mondo, con la dimostrazione di un gioco eccezionale per spettacolo e praticità, è finito malamente. Alle Olimpiadi di Montreal i suoi vecchi draghi (mancava il solo Gadocha professionista in Francia) hanno fatto pena, e lo hanno anche mandato a quel paese. Come il portiere-capellone Tomaszewski che subiti due gol se ne è andato, accusando il tecnico di avergli posto davanti una difesa di burro. Come Valcareggi ha creduto ai suoi «messicani» sino a essere travolto dal loro crollo atletico, così Gorski ha troppo a lungo puntato sui suoi «tedeschi». Del resto aveva provato a ringiovanire, ma l'esito era stato disastroso. Lui dice che il calcio polacco è in crisi di produzione, la fede¬ razione sostiene che lui si è imborghesito troppo. Qualche giorno fa a Montreal pareva un cane bastonato alla conferenza stampa dopo la sconfitta in finale contro la Germania Est: cercava giustificazioni di ordine tecnico-tattico, ma non riusciva a convincere, tradito dalla truppa (i giocatori polacchi, ecco i veri imborghesiti, con poche eccezioni). Gli sono mancati i fedelissimi, gli è mancato soprattutto Jacek Gmoch suo assistente ai mondiali, ingegnere elettronico, tecnico di football a tempo perso, personaggio dalla memoria incredibile e dalle decisioni rapide. Rivelatosi al mondo con la vittoria olimpica del '72, confermatosi con l'eliminazione dell'Inghilterra nella qualificazione per i «mondiali», il calcio polacco resta comunque legato al cinquantacinquenne tecnico. Gorski vanta un discreto passato di mezz'ala (una presenza in nazionale) applica sistemi di allenamento rigorosi, è un fautore del gioco a tutto campo con spiccate tendenze all'offensiva. La Polonia con lui ha sostenuto 73 incontri internazionali vincendone 45, pareggiandone 12 e perdendone 16. Ora nessuno gli crede più. Si consolerà con i franchi (belgi o francesi, oppure con i marchi tedeschi), ma gli resterà sempre l'amarezza per una bella avventura finita male. b. p.

Persone citate: Bearzot, Bernardini, Gorski, Jacek Gmoch, Tomaszewski, Valcareggi, Valcareggi Casimiro Gorski

Luoghi citati: Francia, Germania Est, Inghilterra, Montreal, Polonia, Roma, Stoccarda, Varsavia