Trapattoni chiede tempo per decidere la formazione di Bruno Bernardi

Trapattoni chiede tempo per decidere la formazione Trapattoni chiede tempo per decidere la formazione Alla scoperta della Juventus Sette soluzioni per il centrocampo che cambia caratteristiche dopo la partenza di Capello L'impiego di Gori come mezzapunta forse è la "chiave" del problema - La carta Marchetti // volto della Juventus edizione 76-77 non si è ancora delineato. Trapattoni prima di gettare la... maschera attende le prime « amichevoli ». in particolare, quella del 25 agosto a Torino contro i campioni d'Europa della Cecoslovacchia, per trarre indicazioni che gli consentano di allineare al «Wa» di Coppa Italia una formazione-base anche se non ancora definitiva. Per il momento sono nove I titoLuì di partenza: Zofl, Tardelli. Sci;».b. Morlni, Furino. Benetti, Causlo. Boninsegna e Bettega. Gentile e Cuccureddu si disputano la maglia ' n. 3 » ma il « jolly » sardo, pur avendo già espresso il desiderio di giocare come terzino, è candidato a ricoprire compiti di centrocampista. Il discorso più delicato e complesso riguarda appunto il « terzo uomo » da affiancare a Benetti e Furino. Un problema apertosi con la cessione di Capello e che Impone una variante sostanziale al vecchio gioco. Le soluzioni che Trapattoni potrebbe adottare sono almeno sette: avendo a disposizione elementi che possono ricoprire tanto ruoli difensivi che di centrocampo o « tattici » (Benetti, Furino, Gori. Cuccureddu, Marchetti Il e Tardelli già destinato, però, a fare il terzino elastico], il trainer può miscelare del cocktalls con ingredienti diversi. E qui sta il ' puzzle », l'autentico rompicapo. Trapattoni intende effettuare esperimenti, in attesa di trovare la soluzione che offra maggiori garanzie. C'è, dunque, da Inventare un reparto importante, nevralgico, come il centrocampo, attraverso gli accostamenti più idonei in uno schema che vorrebbe ricalcare quello del Borussia Moenchengladbach dove I centrocampisti, a turno, s'improvvisano registi. Negli ultimi due anni la Juventus aveva adottato un sistema all'avanguardia nel calcio italiano: ha vinto uno scudetto ma ne ha perso un secondo che sembrava più facile del primo. Il centrocampo aveva come perno Capello, fiancheggiato dal « motorino » Furino e dall'estro dinamico di Causio. Capello cuciva il gioco, era il punto di riferimento dal quale, in prevalenza, nasceva l'azione: dettava il lancio in profondità o sulle fasce laterali, temporeggiava e, se la situazione lo richiedeva, invitava Scirea ad Inserirsi nel corridoio libero, fermandosi in retrovia per coprirlo. Quando ne vedeva la possibilità si sganciava, a sua volta, per portarsi a sorpresa nell'area avversarla, in un settore dove poteva concludere. In chiave difensiva, giocando « a zona », concorreva a filtrare il gioco degli avversari. L'anno scorso il suo contributo era risultato assai modesto, specie nel girone di andata, quando, a causa dell'incidente di Mosca che l'aveva costretto a ritardare la preparazione precampionato, stentava a trovare il passo dei compagni: discreto il rendimento nella fase di ritorno ma non certo all'altezza dei suoi momenti migliori. Nel ridotto apporto di Capello, la Juventus ha ritenuto di individuare una delle cause della perdita dello scudetto e, volendosi assicurare un elemento della potenza atletica di Benetti, ha dovuto sacrificare nello scambio il suo "cervello'. Adesso c'è gente che corre di più e che pensa di meno. Una cosa è certa: nella "rosaa disposizione di Trapattoni, non c'è una pedina che, sul piano strategico, possa rinverdire le prestazioni del Capello di due anni fa. C'è chi fa notare che il giovane Marghetti II, nel Novara, aveva talvolta compiti di coordinatore. Potrebbe dunque essere Marchetti, opportunamente addestrato. Il futuro " meneur de jeux » anche se 10 ricordiamo più mediano di spìnta, fisicamente e tecnicamente attrezzato per questa funzione, che tessitore. Lo stesso Benetti, quando Rivera stava in tribuna, aveva cercato di • far gioco » ma 11 suo vero ruolo è quello di • stantuffo ». E Furino, per quanto non difetti di personalità ed abbia il temperamento del trascinatore, è destinato a sfruttare il suo ritmo in modo diverso. E allora? Trapattoni è convinto di poter fare a meno di un • playmaker » classico: parla di « calcio totale » con una diga a centrocam- po sulla quale s'infrangono le Ini- ziatlve degli avversari e che co-siitulsca una pedana di lancio per sospingere palloni in avanti dove l'inventiva di Causio e di Bettega provveda a rifinirli in zona-gol. Una linea di centrocampo con Benetti, Furino, Cuccureddu (o Marchetti) è tutt'altro che disprezzabile ma tra le varie soluzioni quella che, sulla carta, ci sembra sia razionale prevede Gerì come interno, con al lati Benetti e Furino. Perché Gori? L'anno scor- \ so, di questi tempi, quando Ca pello stava ancora rieducando il 1 ginocchio convalescente, Parola a veva chiesto a Gori di • adattarsi » a fare il centrocampista. Naturalmente, era un ripiego considerando che Gori, reduce da un campionato in cui, come punta, aveva segnato dieci gol, doveva compiere uno slorzo non indifferente per recitare la parte assegnatagli. I risultati furono contraddittori: Gori, ad esempio, disputò un'ottima gara a Sofia contro II Cska ma non riuscì a bissarla, un mese dopo, a Dusseldorf contro il Borussia. C'è da dire che, in Germania, fu chiamato a rimpiazzare in « extremis » l'infortunato Capello e non ebbe, come a Sofia, la collaborazione di Causio, squalificato. Gori ormai sì è ambientato e pur sapendo di essere l'alternativa a Bettega e Boninsegna, non sarebbe alleno a lare la mezz'ala, svariando magari sull'"Outin sinfonia con Causio: avrebbe il vantaggio di aver già preso confidenza con un simile compito. CI rendiamo conto che Gori rifinitore imporrebbe alla Juventus di sbilanciarsi in avanti e sarebbe una soluzione indicata più per le partite casalinghe e meno per quelle esterne. Ma in attesa che Marchetti II maturi e confermi le sue qualità, l'accorgimento potrebbe funzionare: Gori giocherebbe nella posizione che aveva Causio il quale verrà Impiegato come ala " tornante » per rifornire con i cross gli spunti acrobatici di BoI n'insegna e Bettega. Nella messa a punto di questo disegno sarà Importante l'interscambio fra i due attaccanti: Bettega, più duttile dell'ex Interista, è portato ad arretrare ma anche • Bonimba » dovrà sacrificarsi, senza dimenticare di essere soprattutto un uomo-gol, compiendo un certo movimento per creare spazi al suo • partner » ed ai centrocampisti che s'inseriranno in fase conclusiva. Bruno Bernardi Cinque uomini per il centrocampo juventino: da sinistra Gori, Benetti, Furino, Cuccureddu e Marchetti (Foto La Stampa]

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Europa, Germania, Italia, Mosca, Sofia, Torino