I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono insegnanti non pagati Il Provveditorato agli studi di Torino, fedele alla sua fama di solvibilità a scoppio ritardato, continua a non pagare gli insegnanti che da un anno aspettano i compensi per la sorveglianza agli esami della media; si tratta in genere di cifre modeste, pochi biglietti da mille che però nel frattempo si sono svalutati del 35%, vale a dire 1000 lire di allora valgono solo più lire 650. Già mal retribuiti, con una gratifica natalizia che equivale al 60% di una mensilità, con indennità di funzione come commissari ridicole (lire 320 all'ora) e un umoristico rimborso di lire 2 (dico due) per ogni chilometro fatto a piedi come pedoforo, chilometri da provarsi con carte geografiche alla mano e dichiarazione dei Comuni, suona veramente come una insopportabile beffa il non essere perlomeno pagati puntualmente. A chi va in Provveditorato a sollecitare si risponde che la pratica è... liquidata, ma non ci sono i soldi per pagare; quando c'erano le pratiche non furono liquidate a tempo e perciò i fondi sono passati nei resti e restituiti alla tanto beneamata Roma, dove c'è gran dovizia di gente che sa farsi pagare il dovuto e magari qualcosa in più. Non c'è quindi da stupirsi se la rinuncia a fare parte di commissioni d'esami è sempre più massiccia; quest'anno a Torino ha superato il 50%, indice che il malcontento è ormai generalizzato, come certamente ben saprà il nuovo provveditore. Sveltire quindi questi pagamenti arretrati: è una misura che si impone, tenendo anche presente che se pure la scuola è ormai un matriarcato, con molte signore che aggiungono il loro stipendio a quello magari robusto del consorte professionista o dirigente industriale, vi è anche chi 6 capofamiglia con gente a carico a cui anche le poche spettanze d'esame sono indispensabili. Lettera firmata. Torino Lo stipendio "pagato" in banca « Un bottino di mezzo miliardo al Ministero del Lavoro» leggo su La Stampa di martedì 27 u.s. lo vivo all'estero da oltre 20 anni e non ho mai ricevuto la busta paga. Il mio stipendio mi è stato sempre versato sul mio conto corrente in banca. Perché in Italia che dicono tanto progredita nel settore tecnologico, le ditte e ancora meglio l'amministrazione statale non versano gli stipendi ai dipendenti sul loro conto corrente come fanno tutti gli organismi seri all'estero? Nel 1976 non è concepibile l'uso di un sistema cosi arretrato. I banditi, in fondo, approfittano della faciloneria e del pressappochismo che distingue l'Amministrazione italiana. Gianfranco Copetti, Bruxelles Inglesi su Marte? Il caso della roccia «contrassegnata» ripresa da «Viking 1» è inspiegabilc, o spiegabile mediante arrampicata sugli specchi, solo se si ammette che nessun uomo sia già stato su Marte. Questo probabilmente non e vero. Bruno Ghibaudi e Umberto Oddone, che si sono occupati anche del fenomeno Ufo, dovrebbero sapere che Renato Vesco, in tre libri pubblicati da Mursia (Intercettateli senza sparare, 1968; I velivoli del mistero. 1969; Operazione plenilunio, 72) ha documentato l'esistenza di un vasto programma aerospaziale inglese (con basi in Canada) le cui manifestazioni visibili formano appunto gran parte della casistica Ufo. Perché non se ne parla mai? Le conclusioni a cui è giunto Vcsco possono sembrare incredibili a chi conosce le difficoltà del programma spaziale americano, ma si deve riflettere che la Nasa e l'ente spaziale sovietico hanno seguito le idee di Oberth e Von Braun, che erano solo una delle possibilità, e non la migliore, per portare in orbita carichi utili. Grazie all'uso di veicoli reimpicgabili e di sistemi propulsivi più efficaci del classico razzo chimico, gli inglesi hanno raggiunto sia la Luna che Marte nei primi Anni 50. Inglesi ed americani mantengono ancora, o tentano di mantenere, il segreto per ragioni soprattutto militari. Forse, aggiungo io, anche per celare una gra ve contaminazione dell'ambiente marziano da parte di microrganismi terrestri. Il primo a far notare pubblicamente questo pericolo fu sir Bernard Lovell nel 1961. Quindi non è impossibile che si tratti realmente di simboli grafici. Le « spiegazioni » della Nasa non sono da considerare Vangelo, dopo un precedente come il Rapporto Condon. Certo bisognerebbe sapere quali sono le dimensioni della roccia, se i segni scompaiono col cambiare delle ombre, e di che colore sembrano. Ad ogni modo penso che si potrebbe parlare di illusione ottica se i simboli non fossero immediatamente percepibili (rovesciati o confusi fra altre ombre). Non un simbolo, ma due, un 2 e una B leggibili all'istante sulla stessa pietra, più un'altra lettera che, sulla foto pubblicata da Stampa Sera di lunedi 26, sembra una B incompleta e non una G. Non è pretendere troppo da casuali giochi di luce ed ombra? Personalmente trovo credibile che la roccia contrassegnata sia stata un riferimento per qualche tipo di ricerca su un'arca piuttosto estesa. Intorno ce ne saranno delle altre. Infatti la probabilità di un incontro con quella singola pietra sarebbe stata troppo bassa... anche se il punto di discesa non dev'essere stato scelto a caso in una zona disponibile di molti chilometri quadrati. Al |PL di Pasadena non sono poi così « ignoranti » come vorrebbero far credere alla stampa. Quando il giornalista televisivo Mino d'Amato chiese ad un tecnico il suo parere sugli Ufo si sentì rispondere: « Di certo non sono extraterrestri ». Gli esperimenti biologici potrebbero dare dei risultati molto interessanti... Paolo Cavezza, Salerno

Persone citate: Bernard Lovell, Bruno Ghibaudi, Condon, Gianfranco Copetti, Mino D'amato, Oberth, Paolo Cavezza, Renato Vesco, Umberto Oddone, Von Braun

Luoghi citati: Canada, Italia, Pasadena, Roma, Salerno, Torino